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Giovanna Rasario – Ritorno al quadrato
Un percorso creativo sulla forma base del quadrato
Comunicato stampa
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“Probabilmente in principio fu il famoso Quadrato bianco su fondo bianco (1919) del pittore russo Kasimir Malevic in cui la forma chiusa razionale regolare del quadrato sembra degradare in modalità appena percettibili verso la texture che lo contestualizza. Il risultato è che non solo resta indicibile la differenza tra sfondo e soggetto, ma si sprigiona dal quadro qualcosa di profondo e di mistico che rimanda all’altrove.
Altri artisti dopo, come Ad Reinhardt nelle sue tele più esemplari, hanno saputo portare alle estreme conseguenze la lezione costruendo le opere su differenze cromatiche minime. Questo comporta un compito estremo per l’artista, ma anche per il pubblico che deve quasi sforzarsi e tendere i propri sensi per cogliere differenze abituando la propria vista a entrare completamente nel quadro, per riuscire a discernere forme evanescenti e passaggi graduali appena percettibili.
La maturità coloristica di Giovanna Rasario la porta a rispettare tanto delle forme-colore che si addensano quasi improvvise e creano ancora una forma di ripartizione dell’area pittorica bipartita, quando, nei lavori ancora più recenti, ad alzare i toni e a lasciare alla gestualità dei pastelli a olio, la capacità di formalizzare l’opera. Ma su tutto è importante determinare come il quadro non manifesti che se stesso. La forma quadrata allontana ogni sospetto naturalistico, diventa un terreno esclusivo della pittura. La sua concretezza consiste proprio nel dare al gesto, al colore e alla composizione una vaghezza di sfumatura e di differenze, che determinano nello spettatore una posizione che potremmo definire sinesteticamente di “ascolto”.
Dalla presentazione di Valerio Dehò
Altri artisti dopo, come Ad Reinhardt nelle sue tele più esemplari, hanno saputo portare alle estreme conseguenze la lezione costruendo le opere su differenze cromatiche minime. Questo comporta un compito estremo per l’artista, ma anche per il pubblico che deve quasi sforzarsi e tendere i propri sensi per cogliere differenze abituando la propria vista a entrare completamente nel quadro, per riuscire a discernere forme evanescenti e passaggi graduali appena percettibili.
La maturità coloristica di Giovanna Rasario la porta a rispettare tanto delle forme-colore che si addensano quasi improvvise e creano ancora una forma di ripartizione dell’area pittorica bipartita, quando, nei lavori ancora più recenti, ad alzare i toni e a lasciare alla gestualità dei pastelli a olio, la capacità di formalizzare l’opera. Ma su tutto è importante determinare come il quadro non manifesti che se stesso. La forma quadrata allontana ogni sospetto naturalistico, diventa un terreno esclusivo della pittura. La sua concretezza consiste proprio nel dare al gesto, al colore e alla composizione una vaghezza di sfumatura e di differenze, che determinano nello spettatore una posizione che potremmo definire sinesteticamente di “ascolto”.
Dalla presentazione di Valerio Dehò
15
ottobre 2009
Giovanna Rasario – Ritorno al quadrato
Dal 15 ottobre al 09 novembre 2009
arte contemporanea
Location
LA CORTE ARTE CONTEMPORANEA
Firenze, Via Dei Coverelli, 27r, (Firenze)
Firenze, Via Dei Coverelli, 27r, (Firenze)
Orario di apertura
Da Martedì a Sabato ore 16-19
Vernissage
15 Ottobre 2009, Ore 18
Autore
Curatore