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Susan Dutton – Cercasi Disperatamente Susan
Mostra di pittura di Susan Dutton
Comunicato stampa
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Susan Dutton, californiana, studia letteratura (con il nipote del pittore Renior) e arte a Berkeley e all’accademia di Amburgo; in Olanda approfondisce la conoscenza dell’opera di Mondrian, Viaggia in Grecia e nel vicino Oriente . E’ grafico pubblicitario ad Amburgo, a Parma, il suo pellegrinaggio fluviale , dall’Elba al Po, si conclude in Ripa d’Oglio, a Castelfranco di Drizzona (CR).
Una formazione culturale cosmopolita le dà la capacità di leggere il suo essere-nel-mondo con gradevole auto-ironia e le ispira il trittico di “Susan”:”L’ultima Pizza,”Suor Susan “ e “Dentro Susan” . “L’ultima Pizza è una sorta di ultima cena del sabato sera, la vede a tavolo, senz’abiti come lo spirituale “Amor Sacro” di Tiziano, davanti ad una pizza e ad una corte di severi giudici, confortata dall’icona de Cristo. Le figure maschili concludono la sua educazione sentimentale : “tutti gli uomini che mi hanno bidonato”, dice Susan di quei convitati di pietra. “Suor Susan “, invece , non ha intorno un coro di antagonisti : un tempo era ignuda come una statua greca. Ora è una casta monaca che ha scelto, dopo la vita estetica, quella religiosa : ed ha compiuta un radicale salto di qualità nel segno di Kierkegaard e indossa una splendido abito monastico settecentesco. L’ultima immagine del filosofico trittico , è “Dentro Susan “( Digest) : una prova d’artista che racconta un fiume amaro di succhi gastrici purificati dalle Terme. Una tavola di anatomia che narra con giocosa, bocconiana ironia, una interiorità rabelaisiana, problematica ed inquietante, materiale e metafisica.
Vivere il paesaggio: dallo studio di Susan si scorge la natura addomesticata dell’orto, chiusa dal telone verde dell’argine, che allontana alberi e acque. Le finestre incorniciano , come una messa-in-abisso, scorci della grande e placida Padania, dagli orizzonti sconfinati, dai colori intensi. Comincia qui in grande racconto del fiume e del bosco , del cielo e del sole: il dittico del Mulino dell’Argine di Castelfranco inquadra il panorama con gli arabeschi “liberty” del portico da due punti di ripresa simmetrici, a ricordare un passato operoso che prendeva energia dalle acque. Carzeto, di là del fiume, tra gli alberi, ci consegna una cascina che sa di fiaba:Carzaghetto dorme sulla sponda sinistra dell’Oglio , il protagonista di queste tele dai colori intensi e dell’anima lirica. Un trionfo di verde è “La Primavera sull’Oglio”, che regala intense emozioni, in uno slancio vitale che travolge alberi e umane . I paesaggi selvaggi e romantici dell’Oglio tra Castelfranco e San Paolo popolati di alberi di colore e di luce, di chiuse e di scorci teneramente poetici, sono le strofe della canzone della pianura, di un piccolo paradiso sbocciato tra fiume divaganti, su isole d’acqua,”Et in Arcadia ego”: anche in questa felice Arcadia si leggono segni di morte: i tre alberi che coronano la “Motta di Colombarola”(“Vicino Canneto” ) minuscolo monte della pianura salvato dalle acque, sono spogli e netti come tre croci ritagliate sull’orizzonte. “Io sono tragica dentro,” commenta Susan, presentando il piccolo Golgota verde di primavera. Ma l’ironia non si spenge nella dolcezza del paesaggio fluviale: “Accanto alla discarica” racconta le disavventure di una pianura travolta da un diluvio di rifiuti , come anticipava il poeta Montale.
I ripari erbosi degli argini, intessuti di strade come arabeschi terrosi, il cielo di Lombardia sereno ed immenso, le distese di grano perdute nell’oro del sole: questi i segni del paesaggio che Susan Dutton dalla California ha scoperto nell’umile Padania.
Franco Giuseppe Bolsi
Rivarolo del Re
Una formazione culturale cosmopolita le dà la capacità di leggere il suo essere-nel-mondo con gradevole auto-ironia e le ispira il trittico di “Susan”:”L’ultima Pizza,”Suor Susan “ e “Dentro Susan” . “L’ultima Pizza è una sorta di ultima cena del sabato sera, la vede a tavolo, senz’abiti come lo spirituale “Amor Sacro” di Tiziano, davanti ad una pizza e ad una corte di severi giudici, confortata dall’icona de Cristo. Le figure maschili concludono la sua educazione sentimentale : “tutti gli uomini che mi hanno bidonato”, dice Susan di quei convitati di pietra. “Suor Susan “, invece , non ha intorno un coro di antagonisti : un tempo era ignuda come una statua greca. Ora è una casta monaca che ha scelto, dopo la vita estetica, quella religiosa : ed ha compiuta un radicale salto di qualità nel segno di Kierkegaard e indossa una splendido abito monastico settecentesco. L’ultima immagine del filosofico trittico , è “Dentro Susan “( Digest) : una prova d’artista che racconta un fiume amaro di succhi gastrici purificati dalle Terme. Una tavola di anatomia che narra con giocosa, bocconiana ironia, una interiorità rabelaisiana, problematica ed inquietante, materiale e metafisica.
Vivere il paesaggio: dallo studio di Susan si scorge la natura addomesticata dell’orto, chiusa dal telone verde dell’argine, che allontana alberi e acque. Le finestre incorniciano , come una messa-in-abisso, scorci della grande e placida Padania, dagli orizzonti sconfinati, dai colori intensi. Comincia qui in grande racconto del fiume e del bosco , del cielo e del sole: il dittico del Mulino dell’Argine di Castelfranco inquadra il panorama con gli arabeschi “liberty” del portico da due punti di ripresa simmetrici, a ricordare un passato operoso che prendeva energia dalle acque. Carzeto, di là del fiume, tra gli alberi, ci consegna una cascina che sa di fiaba:Carzaghetto dorme sulla sponda sinistra dell’Oglio , il protagonista di queste tele dai colori intensi e dell’anima lirica. Un trionfo di verde è “La Primavera sull’Oglio”, che regala intense emozioni, in uno slancio vitale che travolge alberi e umane . I paesaggi selvaggi e romantici dell’Oglio tra Castelfranco e San Paolo popolati di alberi di colore e di luce, di chiuse e di scorci teneramente poetici, sono le strofe della canzone della pianura, di un piccolo paradiso sbocciato tra fiume divaganti, su isole d’acqua,”Et in Arcadia ego”: anche in questa felice Arcadia si leggono segni di morte: i tre alberi che coronano la “Motta di Colombarola”(“Vicino Canneto” ) minuscolo monte della pianura salvato dalle acque, sono spogli e netti come tre croci ritagliate sull’orizzonte. “Io sono tragica dentro,” commenta Susan, presentando il piccolo Golgota verde di primavera. Ma l’ironia non si spenge nella dolcezza del paesaggio fluviale: “Accanto alla discarica” racconta le disavventure di una pianura travolta da un diluvio di rifiuti , come anticipava il poeta Montale.
I ripari erbosi degli argini, intessuti di strade come arabeschi terrosi, il cielo di Lombardia sereno ed immenso, le distese di grano perdute nell’oro del sole: questi i segni del paesaggio che Susan Dutton dalla California ha scoperto nell’umile Padania.
Franco Giuseppe Bolsi
Rivarolo del Re
17
ottobre 2009
Susan Dutton – Cercasi Disperatamente Susan
Dal 17 ottobre all'otto novembre 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA ANTIQUARIA FRANCO BAROSI
Asola, Via Giuseppe Mazzini, 94, (Mantova)
Asola, Via Giuseppe Mazzini, 94, (Mantova)
Orario di apertura
happy hours sabato 17 ottobre ore 18:00-22:00
domenica 18 ottobre ore 18:00-20:00
Vernissage
17 Ottobre 2009, ore 17
Autore