Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Back to the Present #5
Incontro con gli artisti del workshop
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 7 novembre a partire dalle ore 18.30, presso Palazzo Chianini-Vincenzo ad Arezzo (Via Cisalpino 15), gli artisti Martina Della Valle, Francesco Di Tillo, Helena Hladilova e Namsal Siedlecki, Liquid Cat, Margherita Moscardini, Caterina Pecchioli, Viola Pinzi, Marta Primavera, ultimo dei cinque gruppi di artisti toscani selezionati per la V edizione di Networking, a cura di Elisa Del Prete, incontrano il pubblico a conclusione dei lavori del workshop con Luchezar Boyadjiev.
La città è al centro della mostra finale del workshop. Città intesa come spazio, edificato, pianificato, organizzato, ma anche la città intesa come luogo, vissuto, spiato, raccontato: strumento di misura per entrambe, l'uomo. È l'uomo infatti a predisporne e regolarne la costruzione, così com'è l'uomo a fare pratica, vivere e agire in tale costruzione, per farne emergere interferenze, accidenti, sbilanciamenti. Abituato a raccogliere, attraverso la registrazione fotografica, il maggior numero di contraddizioni e curiosità, architetture e paesaggi, forme e colori, tracce e vedute, dei luoghi in cui si trova a lavorare, punto di partenza di ogni sua ricerca artistica, Luchezar Boyadjiev ha proposto agli artisti partecipanti al workshop un approccio alla città di Arezzo che partisse proprio da scatti fotografici. Il dettaglio è stato il punto di partenza, quel dettaglio che destabilizza e che collega al tempo stesso quel luogo ad altri; quei dettagli che, insieme, costruiscono l'interfaccia di una città. Un esercizio dello sguardo dunque, che lo porti oltre ciò che vede, verso connessioni con altre situazioni, condizioni, contesti, verso le alterità. A partire dalla ricerca di ognuno, che il tutor ha indagato in un confronto collettivo estrapolando parole chiave e linguaggio come punti di partenza per la ricerca in situ, i partecipanti sono stati "incaricati" di rendere visibile attraverso un progetto, un'immagine, un'azione, un aspetto della città che abitualmente non lo è. "Cliccando su oggi" il dito degli otto partecipanti, si sia esso posato sulle scale mobili in città come su una pianificazione urbanistica improbabile, sullo straniero invisibile come sui suoi personaggi più atipici, ha dunque sviluppato procedure di lettura dello spazio urbano e possibilità di esperienza del luogo cittadino che si propongono come livelli in grado di sovrapporsi a quelli del reale come a quello storico.
Networking 2009 è promosso dai cinque comuni toscani di Firenze, Prato, Pontedera, Monsummano Terme, Livorno, dalla Provincia di Arezzo, col sostegno anche della Regione Toscana. Quest'anno si rivolge a 32 giovani artisti toscani, selezionati tramite bando, che parteciperanno all'intero progetto che prevede un periodo di ricerca in archivi, 5 workshop e una rassegna, a conclusione lavori, articolata in una serie di incontri, una mostra, e una video proiezione plurima.
Luchezar Boyadjiev (Sofia 1957. Vive e lavora a Sofia).
Luchezar Boyadjiev lavora sugli ambienti urbani dando un'interpretazione personale dei processi pubblici. In tal senso ha partecipato a numerosi progetti e mostre presso musei e spazi pubblici nel suo paese e in diversi paesi dell'Est europeo e medio-orientali, tra cui la Fondazione Al-Ma'mal di Gerusalemme, la Galleria Skuc di Lubljiana, il MNAC di Bucarest, Il Museo d'Arte Contemporanea di Salonicco, ma anche il Kusntwerke e l'IFA Gallery di Berlino, la Kusthalle di Vienna, il Casino Luxembourg, il Museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, il MART di Rovereto, l'EAF (Experimental Art Foundation) di Adelaide. Tra le altre è stato invitato alle biennali di Singapore, di Gyumri in Armenia, a quella di Santa Fe per progetti site specific, di Mosca, di Istanbul, Cetinje, oltre ad essere stato presente alla 51°Biennale di Venezia e a Manifesta 4.
Regista, concettualista, interventista, fotografo, performer, Luchezar Boyadjiev realizza progetti che nascono da un profondo desiderio di comunicare. Per lui l'arte, qualsiasi forma prenda, è un catalizzatore per lo scambio di idee tra le persone. Nozioni di marginalità, accessibilità e comunità figurano principalmente nel lavoro di Boyadjiev e la maggior parte dei suoi progetti ha luogo al di fuori del contesto di musei e gallerie. La sua pratica ad ampio raggio, che va da progetti su larga scala come le istallazioni cittadine a esperienze di interazione più intime con le gente, è volta a nutrire le interazioni tra gli individui, le loro comunità e gli ambienti circostanti. Testimone della caduta del comunismo e della crescita del capitalismo di stampo occidentale che ha sismicamente trasformato molti dei paesi dell'Ex Blocco Sivietico, inclusa la sua nativa Bulgaria, Boyadjiev lavora quasi sempre con l'intento di evidenziare l'importanza dello spazio pubblico. Tentando di combattere la duplice forza della privatizzazione e del capitalismo che hanno incredibilmente diminuito lo spazio civico, le azioni localizzate di Boyadjiev portano l'attenzione a questa perdita, forzando gli spettatori a conoscere le alterazioni subite dalla cultura della collettività e dalla loro stessa identità.
Elisa Del Prete nasce nel 1978 a Bologna, dove attualmente vive. Ha studiato Storia dell'Arte all'Università di Bologna specializzandosi in Storia dell'Arte Medievale e discutendo una tesi in Iconologia sulla Biblioteca di Aby Warburg e la sua storia postbellica, con particolare attenzione all'influenza che ha prodotto in Italia rispetto ad una cerchia specifica di studiosi. Da questa ricerca, che ha portato avanti successivamente durante un ulteriore periodo di indagine all'Istituto Warburg di Londra per l'Accademia Nazionale dei Lincei di Roma investigando la scena intellettuale degli anni Cinquanta-Settanta in Italia, ha approfondito la conoscenza e l'analisi della cultura visiva contemporanea con particolare attenzione alle arti visive nello specifico. Dal 2005 lavora come curatrice indipendente e dal 2007 è direttrice artistica di Nosadella.due, un programma di residenza per artisti e critici internazionali con sede a Bologna, per cui ha lavorato con artisti internazionali tra cui André Guedes, Martine Pisani, Mario Rizzi, Daniela Comani, Nico Dockx, Andreas Golinski, Markus Hofer, Jukka Korkeila, Soren Lose.
Parallelamente scrive per le riviste d'arte "Arte&critica" e "Combo", oltre che per la redazione di Bologna del quotidiano "Corriere della Sera".
Ultimamente ha approfondito la sua ricerca sullo sviluppo attuale del linguaggio delle immagini nell'arte come nella società, nella comunicazione e nella pubblicità con particolare attenzione al tema dell'immaginario erotico nelle arti visive e performative. Ha inoltre maturato un interesse particolare per gli sviluppi attuali dell'arte relazionale e partecipata, supportando l'idea di un'arte come esperienza e dedicando quindi un'attenzione speciale al momento dell'azione e agli aspetti performativi nel lavoro artistico.
Sul sito http://www.backtothepresent.it è possibile seguire tutte le tappe del progetto.
Concluso l'ultimo dei cinque workshop che costituivano la prima fase dell'intero progetto Back to the Present, si apre ora la seconda fase di ricerca che vede nuovamente riuniti i 32 artisti selezionati per la realizzazione della mostra finale a EX3, Firenze, a partire da sabato 12 dicembre. La mostra sarà anche accompagnata da una proiezione di video storici, riprodotti in vari luoghi della città e da un catalogo che offrirà un immaginario alternativo del territorio proponendosi come mappa visiva della Toscana.
La città è al centro della mostra finale del workshop. Città intesa come spazio, edificato, pianificato, organizzato, ma anche la città intesa come luogo, vissuto, spiato, raccontato: strumento di misura per entrambe, l'uomo. È l'uomo infatti a predisporne e regolarne la costruzione, così com'è l'uomo a fare pratica, vivere e agire in tale costruzione, per farne emergere interferenze, accidenti, sbilanciamenti. Abituato a raccogliere, attraverso la registrazione fotografica, il maggior numero di contraddizioni e curiosità, architetture e paesaggi, forme e colori, tracce e vedute, dei luoghi in cui si trova a lavorare, punto di partenza di ogni sua ricerca artistica, Luchezar Boyadjiev ha proposto agli artisti partecipanti al workshop un approccio alla città di Arezzo che partisse proprio da scatti fotografici. Il dettaglio è stato il punto di partenza, quel dettaglio che destabilizza e che collega al tempo stesso quel luogo ad altri; quei dettagli che, insieme, costruiscono l'interfaccia di una città. Un esercizio dello sguardo dunque, che lo porti oltre ciò che vede, verso connessioni con altre situazioni, condizioni, contesti, verso le alterità. A partire dalla ricerca di ognuno, che il tutor ha indagato in un confronto collettivo estrapolando parole chiave e linguaggio come punti di partenza per la ricerca in situ, i partecipanti sono stati "incaricati" di rendere visibile attraverso un progetto, un'immagine, un'azione, un aspetto della città che abitualmente non lo è. "Cliccando su oggi" il dito degli otto partecipanti, si sia esso posato sulle scale mobili in città come su una pianificazione urbanistica improbabile, sullo straniero invisibile come sui suoi personaggi più atipici, ha dunque sviluppato procedure di lettura dello spazio urbano e possibilità di esperienza del luogo cittadino che si propongono come livelli in grado di sovrapporsi a quelli del reale come a quello storico.
Networking 2009 è promosso dai cinque comuni toscani di Firenze, Prato, Pontedera, Monsummano Terme, Livorno, dalla Provincia di Arezzo, col sostegno anche della Regione Toscana. Quest'anno si rivolge a 32 giovani artisti toscani, selezionati tramite bando, che parteciperanno all'intero progetto che prevede un periodo di ricerca in archivi, 5 workshop e una rassegna, a conclusione lavori, articolata in una serie di incontri, una mostra, e una video proiezione plurima.
Luchezar Boyadjiev (Sofia 1957. Vive e lavora a Sofia).
Luchezar Boyadjiev lavora sugli ambienti urbani dando un'interpretazione personale dei processi pubblici. In tal senso ha partecipato a numerosi progetti e mostre presso musei e spazi pubblici nel suo paese e in diversi paesi dell'Est europeo e medio-orientali, tra cui la Fondazione Al-Ma'mal di Gerusalemme, la Galleria Skuc di Lubljiana, il MNAC di Bucarest, Il Museo d'Arte Contemporanea di Salonicco, ma anche il Kusntwerke e l'IFA Gallery di Berlino, la Kusthalle di Vienna, il Casino Luxembourg, il Museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, il MART di Rovereto, l'EAF (Experimental Art Foundation) di Adelaide. Tra le altre è stato invitato alle biennali di Singapore, di Gyumri in Armenia, a quella di Santa Fe per progetti site specific, di Mosca, di Istanbul, Cetinje, oltre ad essere stato presente alla 51°Biennale di Venezia e a Manifesta 4.
Regista, concettualista, interventista, fotografo, performer, Luchezar Boyadjiev realizza progetti che nascono da un profondo desiderio di comunicare. Per lui l'arte, qualsiasi forma prenda, è un catalizzatore per lo scambio di idee tra le persone. Nozioni di marginalità, accessibilità e comunità figurano principalmente nel lavoro di Boyadjiev e la maggior parte dei suoi progetti ha luogo al di fuori del contesto di musei e gallerie. La sua pratica ad ampio raggio, che va da progetti su larga scala come le istallazioni cittadine a esperienze di interazione più intime con le gente, è volta a nutrire le interazioni tra gli individui, le loro comunità e gli ambienti circostanti. Testimone della caduta del comunismo e della crescita del capitalismo di stampo occidentale che ha sismicamente trasformato molti dei paesi dell'Ex Blocco Sivietico, inclusa la sua nativa Bulgaria, Boyadjiev lavora quasi sempre con l'intento di evidenziare l'importanza dello spazio pubblico. Tentando di combattere la duplice forza della privatizzazione e del capitalismo che hanno incredibilmente diminuito lo spazio civico, le azioni localizzate di Boyadjiev portano l'attenzione a questa perdita, forzando gli spettatori a conoscere le alterazioni subite dalla cultura della collettività e dalla loro stessa identità.
Elisa Del Prete nasce nel 1978 a Bologna, dove attualmente vive. Ha studiato Storia dell'Arte all'Università di Bologna specializzandosi in Storia dell'Arte Medievale e discutendo una tesi in Iconologia sulla Biblioteca di Aby Warburg e la sua storia postbellica, con particolare attenzione all'influenza che ha prodotto in Italia rispetto ad una cerchia specifica di studiosi. Da questa ricerca, che ha portato avanti successivamente durante un ulteriore periodo di indagine all'Istituto Warburg di Londra per l'Accademia Nazionale dei Lincei di Roma investigando la scena intellettuale degli anni Cinquanta-Settanta in Italia, ha approfondito la conoscenza e l'analisi della cultura visiva contemporanea con particolare attenzione alle arti visive nello specifico. Dal 2005 lavora come curatrice indipendente e dal 2007 è direttrice artistica di Nosadella.due, un programma di residenza per artisti e critici internazionali con sede a Bologna, per cui ha lavorato con artisti internazionali tra cui André Guedes, Martine Pisani, Mario Rizzi, Daniela Comani, Nico Dockx, Andreas Golinski, Markus Hofer, Jukka Korkeila, Soren Lose.
Parallelamente scrive per le riviste d'arte "Arte&critica" e "Combo", oltre che per la redazione di Bologna del quotidiano "Corriere della Sera".
Ultimamente ha approfondito la sua ricerca sullo sviluppo attuale del linguaggio delle immagini nell'arte come nella società, nella comunicazione e nella pubblicità con particolare attenzione al tema dell'immaginario erotico nelle arti visive e performative. Ha inoltre maturato un interesse particolare per gli sviluppi attuali dell'arte relazionale e partecipata, supportando l'idea di un'arte come esperienza e dedicando quindi un'attenzione speciale al momento dell'azione e agli aspetti performativi nel lavoro artistico.
Sul sito http://www.backtothepresent.it è possibile seguire tutte le tappe del progetto.
Concluso l'ultimo dei cinque workshop che costituivano la prima fase dell'intero progetto Back to the Present, si apre ora la seconda fase di ricerca che vede nuovamente riuniti i 32 artisti selezionati per la realizzazione della mostra finale a EX3, Firenze, a partire da sabato 12 dicembre. La mostra sarà anche accompagnata da una proiezione di video storici, riprodotti in vari luoghi della città e da un catalogo che offrirà un immaginario alternativo del territorio proponendosi come mappa visiva della Toscana.
07
novembre 2009
Back to the Present #5
07 novembre 2009
incontro - conferenza
Location
PALAZZO CHIANINI-VINCENZI
Arezzo, Via Andrea Cesalpino, 15, (Arezzo)
Arezzo, Via Andrea Cesalpino, 15, (Arezzo)
Vernissage
7 Novembre 2009, ore 18.30
Sito web
backtothepresent.it
Autore
Curatore