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La collezione don Casimiro Bettelli. Opere inedite da Fontana a Schifano
La mostra presenta una selezione di opere inedite dalla collezione che Don Bettelli lasciò in eredità alla Curia Arcivescovile della città – e che successivamente passò in comodato d’uso alla Galleria Civica di Modena – a distanza di dieci anni dalla prima rassegna dedicata alla raccolta, allestita alla Palazzina dei Giardini nell’inverno del 1999.
Comunicato stampa
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Inaugurerà venerdì 6 novembre 2009 alle 18,00 presso le Sale Superiori di Palazzo Santa Margherita, in corso Canalgrande 103 a Modena, la mostra La collezione don Casimiro Bettelli. Opere inedite da Fontana a Schifano, a cura di Gabriella Roganti in collaborazione con Serena Goldoni.
Promossa e organizzata da Galleria Civica di Modena e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, la mostra presenta una selezione di opere inedite dalla collezione che Don Bettelli lasciò in eredità alla Curia Arcivescovile della città - e che successivamente passò in comodato d'uso alla Galleria Civica di Modena - a distanza di dieci anni dalla prima rassegna dedicata alla raccolta, allestita alla Palazzina dei Giardini nell'inverno del 1999.
Fu quella l'occasione per esporre un cospicuo nucleo della collezione, rappresentata da significative grafiche del XX secolo, e per presentare per la prima volta al grande pubblico la singolare ed eclettica figura del prelato modenese, fine estimatore dei più interessanti ed innovativi esiti delle arti figurative dal secondo dopoguerra in poi.
Dopo dieci anni, a suggello del rinnovo del comodato sottoscritto fra la Curia e la Civica, il museo modenese propone quindi una nuova mostra, con la quale presenta una cinquantina di opere rimaste fino ad oggi inedite, in larga parte riconducibili all'Informale, al clima pop italiano e alla Transavanguardia.
Fra le opere selezionate un nucleo fondamentale di opere su carta di Alberto Burri e una ceramica inedita di Lucio Fontana, e, fra gli autori, Franco Angeli, Enrico Bay, Mario Ceroli, Tano Festa, Sergio Lombardo, Renato Mambor, Fabio Mauri, Mario Schifano, oltre ai maestri della Transavanguardia Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Nicola De Maria, e Mimmo Paladino.
Nel percorso di mostra anche una sezione dedicata agli artisti locali cui don Bettelli era legato da rapporti di amicizia, Carlo Barbieri, Raffaele Biolchini, Tino Pelloni, Mario Venturelli. Per alcuni di loro scrisse testi critici o poetici che accompagnano le opere in mostra.
Il Mistero della vita sta nella ricerca della bellezza, diceva Billy Wilder; una bellezza che Don Bettelli ha cercato durante tutta la sua vita, nelle opere d'arte, negli scritti, nella poesia. La vita è meraviglie - metteva in versi - non è il possesso, l'abito che salva, non è la conoscenza, ma quel vero o bellezza che mai saranno tue ... le cose contemplate, non quelle possedute, fanno la vita. Questo il manifesto, forse involontario, della poetica di un uomo che portò a un tempo l'abito ecclesiastico e quello dell'intellettuale.
Religioso e appassionato d'arte, poeta, frequentatore di artisti e galleristi, acuto osservatore e insieme protagonista di vicende cruciali del mondo collezionistico era, ancora, ricercatore instancabile, capace di riunire nel corso di oltre trent'anni un ricchissimo insieme di opere d'arte contemporanea.
La sua raccolta, considerata un vero e proprio unicum, è un corpus di assoluto valore, che privilegia l'opera grafica, ma che, come sarà evidenziato in mostra, comprende anche opere uniche realizzate prevalentemente su tela e sculture dei maggiori artisti italiani di rilevanza internazionale.
Una collezione che ha radici a Modena ma che è inserita, a pieno titolo, nel più ampio panorama culturale internazionale.
Si accompagna alla mostra un catalogo a cura di Silvia Ferrari, con nota bio-bibliografica, antologia critica e la riproduzione delle opere esposte, attualmente in fase di catalogazione, grazie alla collaborazione con l'Istituto per i Beni Artistici e Culturali della Regione Emilia-Romagna che garantirà la messa in rete dei dati.
La collezione don Casimiro Bettelli
Il nucleo Don Bettelli conta più di 600 opere su carta, oltre ad opere su tela, anche di grandi dimensioni, e sculture, ed è incentrato, in particolare, sulla grafica internazionale della seconda metà del XX secolo, dal realismo esistenziale degli anni Cinquanta alla Pop Art, sino alle esperienze dell'Arte Povera e della Transavanguardia.
Comprende opere straordinarie di maestri quali Arp, Warhol, Vautier, Mondrian, Man Ray, Hartung, Lichtenstein, rare cartelle storiche come "Tesoro" (1981) con opere di Chia, Clemente, Cucchi, De Maria, e Paladino e opere di artisti modenesi ai quali Don Bettelli era legato da amicizia, come Raffaele Biolchini, Carlo Barbieri, Mario Venturelli.
La collezione, a prima vista piuttosto complessa ed eterogenea, dà conto del panorama artistico nazionale ed internazionale del secondo dopoguerra.
Si va dal realismo esistenziale degli anni Cinquanta con opere di Calabria, Ferroni, Guccione, Guerreschi, Vespignani, fino alle più recenti esperienze dell'Arte Povera rappresentate da un cospicuo numero di opere di Ceroli, poi ancora Boetti, Merz, Pascali, Calzolari.
Punte di eccellenza sono espresse da nuclei sostanziosi come Alberto Burri e Lucio Fontana, due grandi padri dell'arte italiana del dopoguerra di cui Don Bettelli aveva raccolto un considerevole numero di fogli. Presente anche un certo contingente di maestri della Pop Art italiana, fra cui Mario Schifano, con una serie di grandi fogli di disegni a pastello o acrilico e collage realizzati durante i suoi soggiorni modenesi.
Note biografiche Casimiro Bettelli (Campiglio di Vignola, Modena, 1924 - 1998), figlio di emigranti, maturò la vocazione sacerdotale, quella del collezionista, del poeta e del letterato. Attivissimo collaboratore di prestigiose riviste di poesia fin dal primo ventennio del Dopoguerra, pubblicò opere come Di giorno e di notte (1951), Piccolo Salterio (Premio Cammino 1952), Le ore della Vergine (1956), Pietre del mattutino (Vallecchi, 1958), Lettere alla madre, 1960, ma soprattutto Per tutti la pietà - tutte le liriche sulla guerra e la resistenza, 1967, Le acque e le spine (1984) e altri volumi. Alla sua opera è stata conferita la medaglia d'oro de Lo Scoltenna e il premio Camposampiero di poesia religiosa.
Saggista e giornalista era inoltre insegnante di scuola superiore.
Promossa e organizzata da Galleria Civica di Modena e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, la mostra presenta una selezione di opere inedite dalla collezione che Don Bettelli lasciò in eredità alla Curia Arcivescovile della città - e che successivamente passò in comodato d'uso alla Galleria Civica di Modena - a distanza di dieci anni dalla prima rassegna dedicata alla raccolta, allestita alla Palazzina dei Giardini nell'inverno del 1999.
Fu quella l'occasione per esporre un cospicuo nucleo della collezione, rappresentata da significative grafiche del XX secolo, e per presentare per la prima volta al grande pubblico la singolare ed eclettica figura del prelato modenese, fine estimatore dei più interessanti ed innovativi esiti delle arti figurative dal secondo dopoguerra in poi.
Dopo dieci anni, a suggello del rinnovo del comodato sottoscritto fra la Curia e la Civica, il museo modenese propone quindi una nuova mostra, con la quale presenta una cinquantina di opere rimaste fino ad oggi inedite, in larga parte riconducibili all'Informale, al clima pop italiano e alla Transavanguardia.
Fra le opere selezionate un nucleo fondamentale di opere su carta di Alberto Burri e una ceramica inedita di Lucio Fontana, e, fra gli autori, Franco Angeli, Enrico Bay, Mario Ceroli, Tano Festa, Sergio Lombardo, Renato Mambor, Fabio Mauri, Mario Schifano, oltre ai maestri della Transavanguardia Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Nicola De Maria, e Mimmo Paladino.
Nel percorso di mostra anche una sezione dedicata agli artisti locali cui don Bettelli era legato da rapporti di amicizia, Carlo Barbieri, Raffaele Biolchini, Tino Pelloni, Mario Venturelli. Per alcuni di loro scrisse testi critici o poetici che accompagnano le opere in mostra.
Il Mistero della vita sta nella ricerca della bellezza, diceva Billy Wilder; una bellezza che Don Bettelli ha cercato durante tutta la sua vita, nelle opere d'arte, negli scritti, nella poesia. La vita è meraviglie - metteva in versi - non è il possesso, l'abito che salva, non è la conoscenza, ma quel vero o bellezza che mai saranno tue ... le cose contemplate, non quelle possedute, fanno la vita. Questo il manifesto, forse involontario, della poetica di un uomo che portò a un tempo l'abito ecclesiastico e quello dell'intellettuale.
Religioso e appassionato d'arte, poeta, frequentatore di artisti e galleristi, acuto osservatore e insieme protagonista di vicende cruciali del mondo collezionistico era, ancora, ricercatore instancabile, capace di riunire nel corso di oltre trent'anni un ricchissimo insieme di opere d'arte contemporanea.
La sua raccolta, considerata un vero e proprio unicum, è un corpus di assoluto valore, che privilegia l'opera grafica, ma che, come sarà evidenziato in mostra, comprende anche opere uniche realizzate prevalentemente su tela e sculture dei maggiori artisti italiani di rilevanza internazionale.
Una collezione che ha radici a Modena ma che è inserita, a pieno titolo, nel più ampio panorama culturale internazionale.
Si accompagna alla mostra un catalogo a cura di Silvia Ferrari, con nota bio-bibliografica, antologia critica e la riproduzione delle opere esposte, attualmente in fase di catalogazione, grazie alla collaborazione con l'Istituto per i Beni Artistici e Culturali della Regione Emilia-Romagna che garantirà la messa in rete dei dati.
La collezione don Casimiro Bettelli
Il nucleo Don Bettelli conta più di 600 opere su carta, oltre ad opere su tela, anche di grandi dimensioni, e sculture, ed è incentrato, in particolare, sulla grafica internazionale della seconda metà del XX secolo, dal realismo esistenziale degli anni Cinquanta alla Pop Art, sino alle esperienze dell'Arte Povera e della Transavanguardia.
Comprende opere straordinarie di maestri quali Arp, Warhol, Vautier, Mondrian, Man Ray, Hartung, Lichtenstein, rare cartelle storiche come "Tesoro" (1981) con opere di Chia, Clemente, Cucchi, De Maria, e Paladino e opere di artisti modenesi ai quali Don Bettelli era legato da amicizia, come Raffaele Biolchini, Carlo Barbieri, Mario Venturelli.
La collezione, a prima vista piuttosto complessa ed eterogenea, dà conto del panorama artistico nazionale ed internazionale del secondo dopoguerra.
Si va dal realismo esistenziale degli anni Cinquanta con opere di Calabria, Ferroni, Guccione, Guerreschi, Vespignani, fino alle più recenti esperienze dell'Arte Povera rappresentate da un cospicuo numero di opere di Ceroli, poi ancora Boetti, Merz, Pascali, Calzolari.
Punte di eccellenza sono espresse da nuclei sostanziosi come Alberto Burri e Lucio Fontana, due grandi padri dell'arte italiana del dopoguerra di cui Don Bettelli aveva raccolto un considerevole numero di fogli. Presente anche un certo contingente di maestri della Pop Art italiana, fra cui Mario Schifano, con una serie di grandi fogli di disegni a pastello o acrilico e collage realizzati durante i suoi soggiorni modenesi.
Note biografiche Casimiro Bettelli (Campiglio di Vignola, Modena, 1924 - 1998), figlio di emigranti, maturò la vocazione sacerdotale, quella del collezionista, del poeta e del letterato. Attivissimo collaboratore di prestigiose riviste di poesia fin dal primo ventennio del Dopoguerra, pubblicò opere come Di giorno e di notte (1951), Piccolo Salterio (Premio Cammino 1952), Le ore della Vergine (1956), Pietre del mattutino (Vallecchi, 1958), Lettere alla madre, 1960, ma soprattutto Per tutti la pietà - tutte le liriche sulla guerra e la resistenza, 1967, Le acque e le spine (1984) e altri volumi. Alla sua opera è stata conferita la medaglia d'oro de Lo Scoltenna e il premio Camposampiero di poesia religiosa.
Saggista e giornalista era inoltre insegnante di scuola superiore.
06
novembre 2009
La collezione don Casimiro Bettelli. Opere inedite da Fontana a Schifano
Dal 06 novembre 2009 al 31 gennaio 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA CIVICA DI MODENA – PALAZZO SANTA MARGHERITA
Modena, Corso Canalgrande, 103, (Modena)
Modena, Corso Canalgrande, 103, (Modena)
Orario di apertura
martedì - venerdì 10,30 - 13,00; 15,00 - 18,00
sabato, domenica e festivi 10,30 - 18,00
Lunedì chiuso Festività 25 e 26 dicembre 2009, 1 gennaio 2010, 15,00 - 18,00 Visita guidata condotta dai curatori sabato 28 novembre 2009, ore 15,30. Ingresso gratuito, su prenotazione
Vernissage
6 Novembre 2009, ore 18 Sale Superiori
Ufficio stampa
STUDIO PESCI
Autore
Curatore