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I Passaggi Foto. Tematici – Silvia Urbini
Silvia Urbini, storica dell’arte presso l’Università di Bologna, interverrà sul tema: Mappature tra Classico e Fantastico: Reportage fotografici nella memoria e nella realtà da Aby Warburg a oggi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’Associazione Piccolo Formato - centro di fotografia - presenta
“I Passaggi Foto_Tematici - Accordi e ricezioni tra espressioni artistiche
dalla differente materialità”
Rassegna di Seminari dal 16 settembre al 19 dicembre 2009
Tutti i mercoledì alle 19.30 presso Piccolo Formato, via Marsala 20/a, Bologna
Incontri gratuiti ed aperti al pubblico sino ad esaurimento posti in sala.
Primo appuntamento di ottobre:
7 ottobre
Silvia Urbini, storica dell'arte presso l'Università di Bologna, interverrà sul tema:
Mappature tra Classico e Fantastico: Reportage fotografici nella memoria e nella
realtà da Aby Warburg a oggi.
Descrizione:
Lo storico della cultura Aby Warburg (Amburgo 1866-1929) ci ha lasciato in eredità due
importanti progetti legati alla fotografia, dove propone metodi e solleva suggestioni
ancora attuali: l’Atlante della Memoria e il reportage di un viaggio in Arizona presso gli
indiani Pueblo. L’Atlante della Memoria, o Mnemosyne, è un insieme di circa 60 grandi
tavole di cotone nero sulle quali Warburg disponeva documenti visivi dalle origine
disparate: immagini antiche e contemporanee, fotografie, ritagli di giornale, pubblicità
ecc. Warburg intendeva visualizzare la trasmigrazione delle immagini del Pathos
dall’antichità al mondo moderno, cioè descrivere la migrazione delle forme espressive
attraverso la storia delle rappresentazioni. L’Atlante di Warburg è una storia dell’arte
senza testo. Per questo il montaggio delle immagini fotografiche e le associazioni mentali
di Warburg sono al contempo scientifiche e misteriose, sono un tentativo di
organizzazione del caos, e quindi un esorcismo. La memoria dei modelli classici/
fantastici e apollinei/dionisiaci ricostruita da Warburg è un filo rosso che giunge fino al
nostro contemporaneo, e che ritroviamo in situazioni culturali spiazzanti ed eteroclite, in
modo circolare e al contempo magico. Così anche il reportage fotografico del viaggio del
1895 in Arizona, partendo dalle tecniche della fotografia etnografica del tempo, va oltre, e
rivela un’esperienza di frontiera: in termini disciplinari, personali, geografici. Dove le
fotografie “sono delle potenze intermedie tra la coscienza e la realtà”.
L'autrice:
Silvia Urbini, storica dell'arte, ha insegnato Storia della critica, Storia del Collezionismo
e Storia del Libro illustrato a stampa presso la Scuola di Specializzazione in Storia
dell'Arte dell'Università di Bologna. Il suo impegno è rivolto innanzitutto allo studio dei
via Marsala 20/a • 40126 • Bologna
328 3383634 • 339 4534132
info@piccoloformato.it • www.piccoloformato.it
metodi della ricerca storico-artistica e al tentativo di costruire percorsi di lavoro basati
sull'intreccio di saperi. Nel settore dell'illustrazione libraria ha attribuito diverse
illustrazioni ad artisti rinascimentali e studiato la storia dei libri di divinazione. Si occupa
attualmente del rapporto fra il romanzo del XIX secolo, gli studi e i gusti storico-artistici
del tempo.
Descrizione della rassegna:
L’esigenza di dedicare dei momenti d’incontro e di approfondimento alle interferenze tra
la fotografia e vari ambiti disciplinari è nata una sera d’inverno quando a Piccolo Formato
abbiamo sentito di voler prenderci un po’ di tempo per riflettere sui temi che
condividiamo, ci appassionano e desideriamo ora comunicare anche a voi.
Il secondo passo è stato pensare chi avremmo voluto invitare, gli amici che nel corso del
tempo sono stati validi interlocutori, specialisti, studiosi curiosi e briosi quanto basta per
esplorare insieme i temi più intriganti, a volte ostici, ma sempre ricchi di stimoli.
Quando li abbiamo trovati, con sorpresa ci siamo accorti che il desiderio era reciproco:
indagare e illustrare il flusso di infiltrazioni e scambi di invenzioni tra storie a fumetti e
scene filmiche, tra episodi del collezionismo fotografico e strategie del display, tra viaggi
fotografici e passi letterari.
Da che cosa si partirà? Dalle migrazioni di idee e dai rimandi intercorsi e in atto tra
cinema, letteratura, museologia, storia dell’editoria e della grafica, arte contemporanea,
psicologia, urbanistica e architettura, semiotica e moda.
Abbiamo costruito una rassegna dove troverete le voci e i volti di chi ha studiato tali
sconfinamenti, alterazioni ed equilibri. Si creerà un groviglio, un puzzle, un
cortocircuito? Forse! I Passaggi FotoTematici vi accompagneranno su panoramiche postdisciplinari
e trasversali, con immersioni in una miriade di fotografie, paesaggi sonori,
proiezioni video, filmati e racconti.
Intendiamo offrirvi una piattaforma di scambio ad ampio raggio tra relatori, esperti delle
immagini e tutti voi che vorrete partecipare agli incontri: appuntamenti settimanali e
gratuiti, ad iniziare dal 16 settembre fino alle vacanze natalizie.
Prossimi appuntamenti di ottobre:
Tutti gli incontri, gratuiti ed aperti al pubblico, si svolgono il mercoledì, alle ore 19.30,
presso Piccolo Formato, via Marsala 20/a, Bologna.
14 ottobre:
Antonella Huber, docente di Museologia e Museografia presso l'Università di Bologna,
interverrà sul tema:
L'uso della fotografia nella pratica del mostrare.
via Marsala 20/a • 40126 • Bologna
328 3383634 • 339 4534132
info@piccoloformato.it • www.piccoloformato.it
Descrizione:
La fotografia è un'espansione della visione (Moholy-Nagy), ovvero è un procedimento
per rivelare all'occhio quello che non è in grado di cogliere da solo. In questo senso, la
fotografia cambia lo sguardo. Tale trasformazione dello sguardo moltiplica le possibilità
di fare arte e di vedere l'arte. La mostra, anche quella "semplicemente" documentaria, può
essere considerata uno strumento per riportare la bidimensionalità (della fotografia ma
anche della fruizione) alla tridimensionalità (sia del soggetto fotografato che
dell'esperienza della visione). Attraverso l'analisi di un'ampia fenomenologia di
esposizioni, il seminario si propone di affrontare il tema della messa in mostra della
fotografia. Risulterà chiaro che i procedimenti di allestimento possono essere
estremamente diversi e una serie di esempi mostrerà la pluralità di approcci, rivelando tra
l'altro come la «quadrizzazione» della fotografia, che si accompagna al grande
formato, avvenga tardi nell'uso della fotografia, e propriamente quando questa entra nel
mondo della mostra (e nel mercato) dell'arte.
L'autrice:
Antonella Huber è docente di Museologia e Museografia presso la Scuola di
Specializzazione in Storia dell’Arte dell’Università di Bologna e presso la Facoltà di
Architettura di Alghero. Le sue ricerche riflettono sulle pratiche e i modelli adottati nella
costruzione dello spazio espositivo, in particolare, sulle pratiche espositive più
significative del Novecento, sul display come espressione autoriale e sul museo come
fonte di ispirazione per l'artista contemporaneo. Tra le pubblicazioni si segnalano: M.
Lupano e A. Huber (a cura di), Giovanni Maciocco: Architecture, Environment and
Beyond, Skira, Milano 2007; I musei dell'ipoconsumo. La ritirata della GAM, in
"Gomorra - territori e culture della metropoli contemporanea", anno IV, n. 7, 2004, pp.
108 - 111; Il Museo italiano. La trasformazione di spazi storici in spazi espositivi.
Attualità dell'esperienza italiana degli anni '50, Lybra Immagine, Milano 1997; Tra i
seminari curati si segnalano: L´arte del display. Allestimenti esemplari nella storia della
fotografia fino alla contemporaneità, Festival di Fotografia Europea 2009, Università di
Modena e Reggio Emilia, con la relazione: "Espandere la visione" e Pratiche espositive
nel Novecento e nell’attualità. Architettura dei musei, arte del display e comunicazione
visuale, con l'intervento: "Forme museografiche e arte del display", Dipartimento Arti
Visive, Bologna 2007.
21 ottobre:
Ferdinando Amigoni, docente di Letterature Comparate presso l'Università di Bologna,
interverrà sul tema:
Guardando la prosa del mondo. Luigi Ghirri e Gianni Celati.
Descrizione:
via Marsala 20/a • 40126 • Bologna
328 3383634 • 339 4534132
info@piccoloformato.it • www.piccoloformato.it
Può la fotografia salvare la scrittura dalla definitiva resa? Può indurla a non interrompere
il suo flusso, a continuare a incidere il bianco della pagina, a non lasciarsi sopraffare dal
silenzio? Può il fotografo aiutare lo scrittore a ritrovare uno sguardo capace di afferrare le
cose? Mi sembra che queste siano le domande più pertinenti, qualora si voglia cercare di
capire cosa accadde quando il percorso di Gianni Celati intersecò quello di Luigi Ghirri.
Senza cose da nominare è impossibile scrivere, soprattutto per chi è convinto che scrivere
non sia altro che «chiamare le cose, invocarle perché vengano a noi con i loro racconti».
«Chiama le cose perché restino con te fino all'ultimo»: l’autoesortazione di Celati vale
certamente in ugual misura per lo scrittore e per il fotografo.
L'autore:
Ferdinando Amigoni insegna Letterature Comparate nell'Università di Bologna. Ha
pubblicato La più semplice macchina. Lettura freudiana del «Pasticciaccio» (Il Mulino,
1995), Il modo mimetico-realistico (Laterza, 2001), Fantasmi nel Novecento (Bollati
Boringhieri, 2004), e ha curato, con Vanessa Pietrantonio, Crocevia dei sogni. Dalla
«Nouvelle Revue de Psychanalyse» (Le Monnier, 2004), e con Silvia Albertazzi,
Guardare oltre. Letteratura, fotografia e altri territori (Meltemi, 2008).
28 ottobre:
Elena Pirazzoli, studiosa di Cultura Visuale e Temi Memoriali presso l'Università di
Bologna, interverrà sul tema:
Atlanti Archivi Album. La fotografia tra ricordo e controllo.
Descrizione:
Fotografare significa […] appropriarsi della cosa che si fotografa. Significa stabilire con
il mondo una relazione particolare che dà una sensazione di conoscenza, e quindi di
potere. Con queste parole Susan Sontag indicava quella peculiare sensazione prodotta
dall'atto del fotografare: una forma di possesso, illusoria ma potente. La possibilità di
trattenere un segno, o anche solo il fantasma di qualcosa, oggetto o essere umano, è alla
radice della fondamentale funzione rammemorativa della fotografia: una funzione che
può essere intima e personale oppure legata all'identità di un intero gruppo sociale. Ma la
conoscenza, e il potere, permessi dalla fotografia, possono avere anche un altro ruolo,
quello di schedatura e controllo di tutti gli appartenenti a una determinata compagine
sociale. Entrambi questi aspetti si possono attualmente ritrovare nelle immagini esposte
nei musei della memoria degli eventi cruciali del Novecento. Ed entrambi queste
ossessioni di fine Novecento/inizio Duemila, la memoria e il controllo, sono divenute
oggetto del lavoro di alcuni artisti, proprio attraverso l'indagine o la creazione di archivi
fotografici.
L'autrice:
Elena Pirazzoli è dottore di ricerca in Storia dell’arte e collabora alla didattica di Storia
via Marsala 20/a • 40126 • Bologna
328 3383634 • 339 4534132
info@piccoloformato.it • www.piccoloformato.it
dell’architettura contemporanea e di Storia dell'urbanistica contemporanea presso il
Dipartimento delle Arti Visive dell’Università di Bologna. Si occupa prevalentemente di
questioni memoriali e di cultura visuale.
I Passaggi_Fototematici e’ un progetto a cura di
Maria Vittoria Spissu per Piccolo Formato
Comunicazione e Ufficio Stampa
Laura De Marco
l.demarco@piccoloformato.it - 328 3383634
Coordinamento tecnico
Roberto Alfano
Progetto grafico
Studio No Bologna
Hanno collaborato
Christian Di Giandomenico, Andrea Margelli, Giorgio Porcheddu
Media partners
Radio Citta’ del Capo, Asia Bologna, Studio No.
Si ringraziano per la preziosa collaborazione tutti i relatori che partecipano alla rassegna.
Piccolo Formato è un’associazione culturale non profit di Bologna che si occupa
principalmente di fotografia e arti visive. La sede di Piccolo Formato, in via Marsala 20/
a, è al contempo un luogo di attività didattica fotografica e di creazione e fruizione
artistica. Da quando è stata creata nel 1999 l’associazione offre ogni anno corsi e
workshop fotografici di diverso livello, incentrati soprattutto sulle potenzialità creative ed
artistiche del bianco e nero, disponendo di una camera oscura professionale e di una
piccola biblioteca di fotografia, ma aperta anche al mondo del digitale e dell’innovazione
tecnologica in fotografia. Piccolo Formato è anche sede di numerose esposizioni ed
eventi artistici frutto non solo di lavori di gruppo o individuali scaturiti all’interno
dell’associazione stessa, ma anche di preziose collaborazioni con affermati artisti in
campo nazionale e internazionale. Nel corso della sua attività, Piccolo Formato ha inoltre
sviluppato numerosi progetti artistici e culturali, collaborando con artisti e fotografi
impegnati in diversi ambiti e col supporto di enti e istituzioni pubbliche.
“I Passaggi Foto_Tematici - Accordi e ricezioni tra espressioni artistiche
dalla differente materialità”
Rassegna di Seminari dal 16 settembre al 19 dicembre 2009
Tutti i mercoledì alle 19.30 presso Piccolo Formato, via Marsala 20/a, Bologna
Incontri gratuiti ed aperti al pubblico sino ad esaurimento posti in sala.
Primo appuntamento di ottobre:
7 ottobre
Silvia Urbini, storica dell'arte presso l'Università di Bologna, interverrà sul tema:
Mappature tra Classico e Fantastico: Reportage fotografici nella memoria e nella
realtà da Aby Warburg a oggi.
Descrizione:
Lo storico della cultura Aby Warburg (Amburgo 1866-1929) ci ha lasciato in eredità due
importanti progetti legati alla fotografia, dove propone metodi e solleva suggestioni
ancora attuali: l’Atlante della Memoria e il reportage di un viaggio in Arizona presso gli
indiani Pueblo. L’Atlante della Memoria, o Mnemosyne, è un insieme di circa 60 grandi
tavole di cotone nero sulle quali Warburg disponeva documenti visivi dalle origine
disparate: immagini antiche e contemporanee, fotografie, ritagli di giornale, pubblicità
ecc. Warburg intendeva visualizzare la trasmigrazione delle immagini del Pathos
dall’antichità al mondo moderno, cioè descrivere la migrazione delle forme espressive
attraverso la storia delle rappresentazioni. L’Atlante di Warburg è una storia dell’arte
senza testo. Per questo il montaggio delle immagini fotografiche e le associazioni mentali
di Warburg sono al contempo scientifiche e misteriose, sono un tentativo di
organizzazione del caos, e quindi un esorcismo. La memoria dei modelli classici/
fantastici e apollinei/dionisiaci ricostruita da Warburg è un filo rosso che giunge fino al
nostro contemporaneo, e che ritroviamo in situazioni culturali spiazzanti ed eteroclite, in
modo circolare e al contempo magico. Così anche il reportage fotografico del viaggio del
1895 in Arizona, partendo dalle tecniche della fotografia etnografica del tempo, va oltre, e
rivela un’esperienza di frontiera: in termini disciplinari, personali, geografici. Dove le
fotografie “sono delle potenze intermedie tra la coscienza e la realtà”.
L'autrice:
Silvia Urbini, storica dell'arte, ha insegnato Storia della critica, Storia del Collezionismo
e Storia del Libro illustrato a stampa presso la Scuola di Specializzazione in Storia
dell'Arte dell'Università di Bologna. Il suo impegno è rivolto innanzitutto allo studio dei
via Marsala 20/a • 40126 • Bologna
328 3383634 • 339 4534132
info@piccoloformato.it • www.piccoloformato.it
metodi della ricerca storico-artistica e al tentativo di costruire percorsi di lavoro basati
sull'intreccio di saperi. Nel settore dell'illustrazione libraria ha attribuito diverse
illustrazioni ad artisti rinascimentali e studiato la storia dei libri di divinazione. Si occupa
attualmente del rapporto fra il romanzo del XIX secolo, gli studi e i gusti storico-artistici
del tempo.
Descrizione della rassegna:
L’esigenza di dedicare dei momenti d’incontro e di approfondimento alle interferenze tra
la fotografia e vari ambiti disciplinari è nata una sera d’inverno quando a Piccolo Formato
abbiamo sentito di voler prenderci un po’ di tempo per riflettere sui temi che
condividiamo, ci appassionano e desideriamo ora comunicare anche a voi.
Il secondo passo è stato pensare chi avremmo voluto invitare, gli amici che nel corso del
tempo sono stati validi interlocutori, specialisti, studiosi curiosi e briosi quanto basta per
esplorare insieme i temi più intriganti, a volte ostici, ma sempre ricchi di stimoli.
Quando li abbiamo trovati, con sorpresa ci siamo accorti che il desiderio era reciproco:
indagare e illustrare il flusso di infiltrazioni e scambi di invenzioni tra storie a fumetti e
scene filmiche, tra episodi del collezionismo fotografico e strategie del display, tra viaggi
fotografici e passi letterari.
Da che cosa si partirà? Dalle migrazioni di idee e dai rimandi intercorsi e in atto tra
cinema, letteratura, museologia, storia dell’editoria e della grafica, arte contemporanea,
psicologia, urbanistica e architettura, semiotica e moda.
Abbiamo costruito una rassegna dove troverete le voci e i volti di chi ha studiato tali
sconfinamenti, alterazioni ed equilibri. Si creerà un groviglio, un puzzle, un
cortocircuito? Forse! I Passaggi FotoTematici vi accompagneranno su panoramiche postdisciplinari
e trasversali, con immersioni in una miriade di fotografie, paesaggi sonori,
proiezioni video, filmati e racconti.
Intendiamo offrirvi una piattaforma di scambio ad ampio raggio tra relatori, esperti delle
immagini e tutti voi che vorrete partecipare agli incontri: appuntamenti settimanali e
gratuiti, ad iniziare dal 16 settembre fino alle vacanze natalizie.
Prossimi appuntamenti di ottobre:
Tutti gli incontri, gratuiti ed aperti al pubblico, si svolgono il mercoledì, alle ore 19.30,
presso Piccolo Formato, via Marsala 20/a, Bologna.
14 ottobre:
Antonella Huber, docente di Museologia e Museografia presso l'Università di Bologna,
interverrà sul tema:
L'uso della fotografia nella pratica del mostrare.
via Marsala 20/a • 40126 • Bologna
328 3383634 • 339 4534132
info@piccoloformato.it • www.piccoloformato.it
Descrizione:
La fotografia è un'espansione della visione (Moholy-Nagy), ovvero è un procedimento
per rivelare all'occhio quello che non è in grado di cogliere da solo. In questo senso, la
fotografia cambia lo sguardo. Tale trasformazione dello sguardo moltiplica le possibilità
di fare arte e di vedere l'arte. La mostra, anche quella "semplicemente" documentaria, può
essere considerata uno strumento per riportare la bidimensionalità (della fotografia ma
anche della fruizione) alla tridimensionalità (sia del soggetto fotografato che
dell'esperienza della visione). Attraverso l'analisi di un'ampia fenomenologia di
esposizioni, il seminario si propone di affrontare il tema della messa in mostra della
fotografia. Risulterà chiaro che i procedimenti di allestimento possono essere
estremamente diversi e una serie di esempi mostrerà la pluralità di approcci, rivelando tra
l'altro come la «quadrizzazione» della fotografia, che si accompagna al grande
formato, avvenga tardi nell'uso della fotografia, e propriamente quando questa entra nel
mondo della mostra (e nel mercato) dell'arte.
L'autrice:
Antonella Huber è docente di Museologia e Museografia presso la Scuola di
Specializzazione in Storia dell’Arte dell’Università di Bologna e presso la Facoltà di
Architettura di Alghero. Le sue ricerche riflettono sulle pratiche e i modelli adottati nella
costruzione dello spazio espositivo, in particolare, sulle pratiche espositive più
significative del Novecento, sul display come espressione autoriale e sul museo come
fonte di ispirazione per l'artista contemporaneo. Tra le pubblicazioni si segnalano: M.
Lupano e A. Huber (a cura di), Giovanni Maciocco: Architecture, Environment and
Beyond, Skira, Milano 2007; I musei dell'ipoconsumo. La ritirata della GAM, in
"Gomorra - territori e culture della metropoli contemporanea", anno IV, n. 7, 2004, pp.
108 - 111; Il Museo italiano. La trasformazione di spazi storici in spazi espositivi.
Attualità dell'esperienza italiana degli anni '50, Lybra Immagine, Milano 1997; Tra i
seminari curati si segnalano: L´arte del display. Allestimenti esemplari nella storia della
fotografia fino alla contemporaneità, Festival di Fotografia Europea 2009, Università di
Modena e Reggio Emilia, con la relazione: "Espandere la visione" e Pratiche espositive
nel Novecento e nell’attualità. Architettura dei musei, arte del display e comunicazione
visuale, con l'intervento: "Forme museografiche e arte del display", Dipartimento Arti
Visive, Bologna 2007.
21 ottobre:
Ferdinando Amigoni, docente di Letterature Comparate presso l'Università di Bologna,
interverrà sul tema:
Guardando la prosa del mondo. Luigi Ghirri e Gianni Celati.
Descrizione:
via Marsala 20/a • 40126 • Bologna
328 3383634 • 339 4534132
info@piccoloformato.it • www.piccoloformato.it
Può la fotografia salvare la scrittura dalla definitiva resa? Può indurla a non interrompere
il suo flusso, a continuare a incidere il bianco della pagina, a non lasciarsi sopraffare dal
silenzio? Può il fotografo aiutare lo scrittore a ritrovare uno sguardo capace di afferrare le
cose? Mi sembra che queste siano le domande più pertinenti, qualora si voglia cercare di
capire cosa accadde quando il percorso di Gianni Celati intersecò quello di Luigi Ghirri.
Senza cose da nominare è impossibile scrivere, soprattutto per chi è convinto che scrivere
non sia altro che «chiamare le cose, invocarle perché vengano a noi con i loro racconti».
«Chiama le cose perché restino con te fino all'ultimo»: l’autoesortazione di Celati vale
certamente in ugual misura per lo scrittore e per il fotografo.
L'autore:
Ferdinando Amigoni insegna Letterature Comparate nell'Università di Bologna. Ha
pubblicato La più semplice macchina. Lettura freudiana del «Pasticciaccio» (Il Mulino,
1995), Il modo mimetico-realistico (Laterza, 2001), Fantasmi nel Novecento (Bollati
Boringhieri, 2004), e ha curato, con Vanessa Pietrantonio, Crocevia dei sogni. Dalla
«Nouvelle Revue de Psychanalyse» (Le Monnier, 2004), e con Silvia Albertazzi,
Guardare oltre. Letteratura, fotografia e altri territori (Meltemi, 2008).
28 ottobre:
Elena Pirazzoli, studiosa di Cultura Visuale e Temi Memoriali presso l'Università di
Bologna, interverrà sul tema:
Atlanti Archivi Album. La fotografia tra ricordo e controllo.
Descrizione:
Fotografare significa […] appropriarsi della cosa che si fotografa. Significa stabilire con
il mondo una relazione particolare che dà una sensazione di conoscenza, e quindi di
potere. Con queste parole Susan Sontag indicava quella peculiare sensazione prodotta
dall'atto del fotografare: una forma di possesso, illusoria ma potente. La possibilità di
trattenere un segno, o anche solo il fantasma di qualcosa, oggetto o essere umano, è alla
radice della fondamentale funzione rammemorativa della fotografia: una funzione che
può essere intima e personale oppure legata all'identità di un intero gruppo sociale. Ma la
conoscenza, e il potere, permessi dalla fotografia, possono avere anche un altro ruolo,
quello di schedatura e controllo di tutti gli appartenenti a una determinata compagine
sociale. Entrambi questi aspetti si possono attualmente ritrovare nelle immagini esposte
nei musei della memoria degli eventi cruciali del Novecento. Ed entrambi queste
ossessioni di fine Novecento/inizio Duemila, la memoria e il controllo, sono divenute
oggetto del lavoro di alcuni artisti, proprio attraverso l'indagine o la creazione di archivi
fotografici.
L'autrice:
Elena Pirazzoli è dottore di ricerca in Storia dell’arte e collabora alla didattica di Storia
via Marsala 20/a • 40126 • Bologna
328 3383634 • 339 4534132
info@piccoloformato.it • www.piccoloformato.it
dell’architettura contemporanea e di Storia dell'urbanistica contemporanea presso il
Dipartimento delle Arti Visive dell’Università di Bologna. Si occupa prevalentemente di
questioni memoriali e di cultura visuale.
I Passaggi_Fototematici e’ un progetto a cura di
Maria Vittoria Spissu per Piccolo Formato
Comunicazione e Ufficio Stampa
Laura De Marco
l.demarco@piccoloformato.it - 328 3383634
Coordinamento tecnico
Roberto Alfano
Progetto grafico
Studio No Bologna
Hanno collaborato
Christian Di Giandomenico, Andrea Margelli, Giorgio Porcheddu
Media partners
Radio Citta’ del Capo, Asia Bologna, Studio No.
Si ringraziano per la preziosa collaborazione tutti i relatori che partecipano alla rassegna.
Piccolo Formato è un’associazione culturale non profit di Bologna che si occupa
principalmente di fotografia e arti visive. La sede di Piccolo Formato, in via Marsala 20/
a, è al contempo un luogo di attività didattica fotografica e di creazione e fruizione
artistica. Da quando è stata creata nel 1999 l’associazione offre ogni anno corsi e
workshop fotografici di diverso livello, incentrati soprattutto sulle potenzialità creative ed
artistiche del bianco e nero, disponendo di una camera oscura professionale e di una
piccola biblioteca di fotografia, ma aperta anche al mondo del digitale e dell’innovazione
tecnologica in fotografia. Piccolo Formato è anche sede di numerose esposizioni ed
eventi artistici frutto non solo di lavori di gruppo o individuali scaturiti all’interno
dell’associazione stessa, ma anche di preziose collaborazioni con affermati artisti in
campo nazionale e internazionale. Nel corso della sua attività, Piccolo Formato ha inoltre
sviluppato numerosi progetti artistici e culturali, collaborando con artisti e fotografi
impegnati in diversi ambiti e col supporto di enti e istituzioni pubbliche.
07
ottobre 2009
I Passaggi Foto. Tematici – Silvia Urbini
07 ottobre 2009
incontro - conferenza
Location
ASSOCIAZIONE PICCOLO FORMATO
Bologna, Via Marsala, 20, (Bologna)
Bologna, Via Marsala, 20, (Bologna)
Biglietti
sino ad esaurimento dei posti in sala.
Vernissage
7 Ottobre 2009, a partire dalle ore 19.30
Autore