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Il cielo alla rovescia
Articolato in due grandi installazioni collettive, una in prossimità del soffitto della galleria ed una sulla preziosa facciata in cotto di una piccola chiesa medievale che le sta di fronte…
Comunicato stampa
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A quattrocento anni dalla prima osservazione della luna con il cannocchiale, ''Il cielo alla rovescia'' e' il titolo di una mostra che si propone di riflettere sulla necessità concentrarsi sul proprio sguardo come strumento privilegiato per attraversare le distanze, per inseguire il desiderio di avvincinarci a cio' che ci appare infinitamente lontano, per intuire quale sia la nostra posizione nell'universo del visibile, e quanto la sua molteplicità possa riflettersi in noi.
Articolato in due grandi installazioni collettive, una in prossimità del soffitto della galleria ed una sulla preziosa facciata in cotto di una piccola chiesa medievale che le sta di fronte, l'allestimento punta ad allontanare il piu' possibile le opere dalle modalità di osservazione consuete, costringendo il pubblico a compiere uno sforzo di attenzione e di ricerca per riuscire a vederle, utilizzando persino un vero cannocchiale, icona e metafora della necessità di trovare nuovi strumenti di lettura per riuscire a cogliere con chiarezza i particolari di cio' che ci affascina o incuriosisce.
Giocando con poesia e sottile ironia nel rovesciare le relazione tra terra e cielo, immaginando una improvvisa inversione della direzione degli sguardi e della relazione tra vicino e lontano, la mostra propone cosi' la seduzione di muri come cieli terrestri abitati da una serie di costellazioni di piccole opere di diversi autori, tra loro legati da relazioni personali o affinità poetiche, che come stelle o pianeti pur restando solitari finiscono per disegnare insieme figure inedite e segrete, il cui significato puo' stare solo nello sguardo di chi lo sa cercare.
Come le costellazioni celesti, dunque, anche le opere contemporanee invitano a immaginare segni invisibili di collegamento, forme che possono indicare percorsi e destini: ogni opera manda un segnale di luce propria ma al contempo si lega alle altre, in un sistema di relazioni complesso ( relazioni tra poetiche,ricerche e riferimenti storici comuni, relazioni tra temi e colori, relazioni di stima e amicizia tra gli autori, relazioni tra artisti e galleristi) che concatenandosi si apre all'infinito.
La collettiva,che complessivamente coinvolge 44 artisti internazionali con opere di pittura, disegno, scultura, fotografia, ricamo e mosaico, e' frutto della collaborazione della critica Valeria Tassinari con Jean-Pierre Denefve della Galleria Koma di Mons e Paolo Volta della Galleria del Carbone di Ferrara, ed e' organizzata in concomitanza con la manifestazione di giornalismo Internazionale a Ferrara ( un weekend con i giornalisti di tutto il mondo) e della Giornata del Contemporaneo promossa dall'AMACI cui lega l'intento di sollecitare un'attenzione piu' attiva e analitica su cio' che accade nella contemporaneità. La mostra realizzata in RETE con le Gallerie: La carmelina, Il Melograno e lo Studio Franceschini unificate dal comune tema ispiratore.
Articolato in due grandi installazioni collettive, una in prossimità del soffitto della galleria ed una sulla preziosa facciata in cotto di una piccola chiesa medievale che le sta di fronte, l'allestimento punta ad allontanare il piu' possibile le opere dalle modalità di osservazione consuete, costringendo il pubblico a compiere uno sforzo di attenzione e di ricerca per riuscire a vederle, utilizzando persino un vero cannocchiale, icona e metafora della necessità di trovare nuovi strumenti di lettura per riuscire a cogliere con chiarezza i particolari di cio' che ci affascina o incuriosisce.
Giocando con poesia e sottile ironia nel rovesciare le relazione tra terra e cielo, immaginando una improvvisa inversione della direzione degli sguardi e della relazione tra vicino e lontano, la mostra propone cosi' la seduzione di muri come cieli terrestri abitati da una serie di costellazioni di piccole opere di diversi autori, tra loro legati da relazioni personali o affinità poetiche, che come stelle o pianeti pur restando solitari finiscono per disegnare insieme figure inedite e segrete, il cui significato puo' stare solo nello sguardo di chi lo sa cercare.
Come le costellazioni celesti, dunque, anche le opere contemporanee invitano a immaginare segni invisibili di collegamento, forme che possono indicare percorsi e destini: ogni opera manda un segnale di luce propria ma al contempo si lega alle altre, in un sistema di relazioni complesso ( relazioni tra poetiche,ricerche e riferimenti storici comuni, relazioni tra temi e colori, relazioni di stima e amicizia tra gli autori, relazioni tra artisti e galleristi) che concatenandosi si apre all'infinito.
La collettiva,che complessivamente coinvolge 44 artisti internazionali con opere di pittura, disegno, scultura, fotografia, ricamo e mosaico, e' frutto della collaborazione della critica Valeria Tassinari con Jean-Pierre Denefve della Galleria Koma di Mons e Paolo Volta della Galleria del Carbone di Ferrara, ed e' organizzata in concomitanza con la manifestazione di giornalismo Internazionale a Ferrara ( un weekend con i giornalisti di tutto il mondo) e della Giornata del Contemporaneo promossa dall'AMACI cui lega l'intento di sollecitare un'attenzione piu' attiva e analitica su cio' che accade nella contemporaneità. La mostra realizzata in RETE con le Gallerie: La carmelina, Il Melograno e lo Studio Franceschini unificate dal comune tema ispiratore.
04
ottobre 2009
Il cielo alla rovescia
Dal 04 al 25 ottobre 2009
arte moderna e contemporanea
Location
GALLERIA DEL CARBONE
Ferrara, Via Del Carbone, 18, (Ferrara)
Ferrara, Via Del Carbone, 18, (Ferrara)
Orario di apertura
Lunedi' - venerdi' 17-20, sabato e festivi 11-12.30 e 17-20, martedi' chiuso
Ingresso libero
Vernissage
4 Ottobre 2009, ore 20.00
Autore
Curatore