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Paola Signorelli – E per assenza esisto, come il vuoto
L’artista, veronese di nascita ma da molti anni residente a Venezia, dopo essere stata esposta a Londra e a Berlino, presenta per Segnoperenne una selezione di opere tratte dai principali cicli pittorici ad olio su tela realizzati nell’ultimo decennio nella soleggiata quiete dello studio veneziano delle Fondamenta alle Zattere.
Comunicato stampa
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“Sento che niente sono, se non l’ombra di un volto imperscrutabile nell’ombra: e per assenza esisto, come il vuoto”
Fernando Pessoa
Segnoperenne inaugura sabato 3 ottobre 2009, alle ore 18.30, presso lo Spazio Voltolina di Mestre, E per assenza esisto, come il vuoto, personale della pittrice Paola Signorelli.
L’artista, veronese di nascita ma da molti anni residente a Venezia, dopo essere stata esposta a Londra e a Berlino, presenta per Segnoperenne una selezione di opere tratte dai principali cicli pittorici ad olio su tela realizzati nell’ultimo decennio nella soleggiata quiete dello studio veneziano delle Fondamenta alle Zattere.
Prima di giungere al colore ad olio Paola Signorelli si specializza nel disegno e nell’acquerello e si dedica a lungo alle tecniche grafiche, approfondendo l’incisione e la litografia; ha inoltre integrato gli studi di Belle Arti con quelli di Filosofia.
Un bagaglio culturale e tecnico che emerge intatto nella vasta produzione pittorica, la cui forza espressiva e l’immediatezza comunicativa sono il risultato di un impianto strutturale preciso e solido e di un sapiente uso del colore che ne evidenzia i molti dettagli in fitti passaggi chiaroscurali e luminescenze. Dalle velature che rischiarano i soggetti con tratti ora gravi e ora leggeri, il cui contenuto accordo timbrico genera densi ritmi cromatici, prende vita una pittura silenziosa e introspettiva, sospesa in atmosfere assolute fuori dalla cronologia del tempo.
Soggetti minori, vestiti, scarpe, lenzuola, tessuti, sottratti alla quotidianità e all’oblio del tempo, all’apparenza dismessi e apparentemente appesi o adagiati con casualità, originano nature morte dal sapore accademico nelle quali si intuisce però costante il richiamo alla vita che un tempo non molto lontano le ha possedute; una pittura di figura giocata tra rimandi di matrice metafisica e visioni prossime ad una letteratura ermetica in cui la presenza umana, sottratta fisicamente dalla teatralità della scena, torna ad imporsi con solenne discrezione.
Gli oggetti, concretamente pretesti per i giochi di colore che con pennellate lente e ponderate ne ricreano sulla tela la presente tridimensionalità e fisicità grazie ai serrati panneggi, alle pieghe svolazzanti, alle increspature dei tessuti, si lasciano presto trasformare in puri monumenti concettuali, abbandonando mollemente le loro nature tangibili per liberare l’ essenza del loro essere esistiti e divenire pensieri allusivi di stati malinconici, di lontananze, di abbandoni.
Delle persone care all’artista, alle quali questi oggetti sono appartenuti, rimane l’idea; il soggetto diviene icona esistenziale nell’attimo esatto della sua assenza, nel passaggio che ci preclude l’azione del guardare spingendoci ad un viaggio nel ricordo che, molto simile a una sineddoche narrativa, recupera voci e volti nel luogo eterno della memoria e vince la caducità della vita.
Fernando Pessoa
Segnoperenne inaugura sabato 3 ottobre 2009, alle ore 18.30, presso lo Spazio Voltolina di Mestre, E per assenza esisto, come il vuoto, personale della pittrice Paola Signorelli.
L’artista, veronese di nascita ma da molti anni residente a Venezia, dopo essere stata esposta a Londra e a Berlino, presenta per Segnoperenne una selezione di opere tratte dai principali cicli pittorici ad olio su tela realizzati nell’ultimo decennio nella soleggiata quiete dello studio veneziano delle Fondamenta alle Zattere.
Prima di giungere al colore ad olio Paola Signorelli si specializza nel disegno e nell’acquerello e si dedica a lungo alle tecniche grafiche, approfondendo l’incisione e la litografia; ha inoltre integrato gli studi di Belle Arti con quelli di Filosofia.
Un bagaglio culturale e tecnico che emerge intatto nella vasta produzione pittorica, la cui forza espressiva e l’immediatezza comunicativa sono il risultato di un impianto strutturale preciso e solido e di un sapiente uso del colore che ne evidenzia i molti dettagli in fitti passaggi chiaroscurali e luminescenze. Dalle velature che rischiarano i soggetti con tratti ora gravi e ora leggeri, il cui contenuto accordo timbrico genera densi ritmi cromatici, prende vita una pittura silenziosa e introspettiva, sospesa in atmosfere assolute fuori dalla cronologia del tempo.
Soggetti minori, vestiti, scarpe, lenzuola, tessuti, sottratti alla quotidianità e all’oblio del tempo, all’apparenza dismessi e apparentemente appesi o adagiati con casualità, originano nature morte dal sapore accademico nelle quali si intuisce però costante il richiamo alla vita che un tempo non molto lontano le ha possedute; una pittura di figura giocata tra rimandi di matrice metafisica e visioni prossime ad una letteratura ermetica in cui la presenza umana, sottratta fisicamente dalla teatralità della scena, torna ad imporsi con solenne discrezione.
Gli oggetti, concretamente pretesti per i giochi di colore che con pennellate lente e ponderate ne ricreano sulla tela la presente tridimensionalità e fisicità grazie ai serrati panneggi, alle pieghe svolazzanti, alle increspature dei tessuti, si lasciano presto trasformare in puri monumenti concettuali, abbandonando mollemente le loro nature tangibili per liberare l’ essenza del loro essere esistiti e divenire pensieri allusivi di stati malinconici, di lontananze, di abbandoni.
Delle persone care all’artista, alle quali questi oggetti sono appartenuti, rimane l’idea; il soggetto diviene icona esistenziale nell’attimo esatto della sua assenza, nel passaggio che ci preclude l’azione del guardare spingendoci ad un viaggio nel ricordo che, molto simile a una sineddoche narrativa, recupera voci e volti nel luogo eterno della memoria e vince la caducità della vita.
03
ottobre 2009
Paola Signorelli – E per assenza esisto, come il vuoto
Dal 03 al 13 ottobre 2009
arte contemporanea
Location
STUDIO LUIGI VOLTOLINA
Venezia, Calle Della Testa, 1, (Venezia)
Venezia, Calle Della Testa, 1, (Venezia)
Orario di apertura
da sabato 3 ottobre a martedì 13 ottobre (da martedì 16 ottobre visitabile su appuntamento)
Vernissage
3 Ottobre 2009, ore 18.30
Sito web
www.segnoperenne.it
Autore
Curatore