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Marco Calì Zucconi – Acqua. Fuoco
Mostra di opere combuste dell’artista Marco Calì Zucconi, realizzate con le tecniche dell’acqua e del fuoco. I lavori combusti manifestano aspetti interessanti e innovativi, la cui tecnica esecutiva, priva da interventi cromatici e grafico progettuale aprioristico, riesce a coinvolgere lo sguardo degli spettatori attraverso la forza e l’energia di elementi naturali difficilmente controllabili. L’artista riesce a integrare gli elementi primordiali dell’acqua e del fuoco, che in natura sono opposti, ottenendo una buona gestione della manualità creativa.
Comunicato stampa
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Mostra di opere combuste dell’artista Marco Calì Zucconi, realizzate con le tecniche dell’acqua e del fuoco. I lavori combusti manifestano aspetti interessanti e innovativi, la cui tecnica esecutiva, priva da interventi cromatici e grafico progettuale aprioristico, riesce a coinvolgere lo sguardo degli spettatori attraverso la forza e l’energia di elementi naturali difficilmente controllabili. L’artista riesce a integrare gli elementi primordiali dell’acqua e del fuoco, che in natura sono opposti, ottenendo una buona gestione della manualità creativa.
L’atto della creazione di un’opera d’arte nasce dall’esigenza dell’artista, di relazionarsi con la “natura”; dando valore agli elementi naturali, ritrovando così un nuovo contatto e una nuova dimensione con le energie primordiali. Il pensiero predominante si rivolge verso una estetica frutto del dialogo armonioso tra “natura interiore” dell’essere umano e “natura”. Madre natura e madre cultura trovano in questo contesto occasione di esprimersi in una dimensione equidistante. E per questo l’opera d’arte, esonerata del suo autoreferenzialismo, è parte di quel progetto che la natura stessa ha dato origine e nel quale l’essere umano è stato accolto.
Creare con il fuoco assume un ruolo di separazione dalle convenzioni della pittura, portando l’attenzione sulla materia consumata, che è segno di “vissuto”. A questo proposito i quadri di Alberto Burri, pioniere nell’arte della combustione, rivelano un’estetica della trasmutazione della materia. Bisognerà aspettare Yves Klein con il suo “Tableaux-feu” del 1961 perché facesse uso della fiamma come un pennello divenuto simbolo della distruzione della rappresentazione, ponendo i presupposti per una simbologia di “Le feu au coeur du vide”.
Nell’opera di Marco Calì Zucconi, l’acqua e il fuoco interagiscono come in una sorte di “dialogo amoroso” alla pari, rievocandoci, come ci hanno insegnato il filosofo Bachelard e lo psicologo Jung, archetipi di cui il nostro inconscio è intriso. Il movimento spontaneo degli elementi naturali si integra con il pensiero dell’artista, dando vita alla formulazione del contenuto.
Il percorso creativo di Marco Calì Zucconi, come ha scritto il critico Pierre Restany sull’artista: “tratta dell’illustrazione di un processo organico di trasmutazione del suo essere. Le combustioni documentano la drammatizzazione affettiva dell’intero processo.” L’atto creativo è il risultato di un processo lungo e complesso, che matura nel tempo, attraverso l’accoglienza e l’accettazione di vissuti interiori a livelli diversi dell’esperienza creativa dell’artista.
L’atto della creazione di un’opera d’arte nasce dall’esigenza dell’artista, di relazionarsi con la “natura”; dando valore agli elementi naturali, ritrovando così un nuovo contatto e una nuova dimensione con le energie primordiali. Il pensiero predominante si rivolge verso una estetica frutto del dialogo armonioso tra “natura interiore” dell’essere umano e “natura”. Madre natura e madre cultura trovano in questo contesto occasione di esprimersi in una dimensione equidistante. E per questo l’opera d’arte, esonerata del suo autoreferenzialismo, è parte di quel progetto che la natura stessa ha dato origine e nel quale l’essere umano è stato accolto.
Creare con il fuoco assume un ruolo di separazione dalle convenzioni della pittura, portando l’attenzione sulla materia consumata, che è segno di “vissuto”. A questo proposito i quadri di Alberto Burri, pioniere nell’arte della combustione, rivelano un’estetica della trasmutazione della materia. Bisognerà aspettare Yves Klein con il suo “Tableaux-feu” del 1961 perché facesse uso della fiamma come un pennello divenuto simbolo della distruzione della rappresentazione, ponendo i presupposti per una simbologia di “Le feu au coeur du vide”.
Nell’opera di Marco Calì Zucconi, l’acqua e il fuoco interagiscono come in una sorte di “dialogo amoroso” alla pari, rievocandoci, come ci hanno insegnato il filosofo Bachelard e lo psicologo Jung, archetipi di cui il nostro inconscio è intriso. Il movimento spontaneo degli elementi naturali si integra con il pensiero dell’artista, dando vita alla formulazione del contenuto.
Il percorso creativo di Marco Calì Zucconi, come ha scritto il critico Pierre Restany sull’artista: “tratta dell’illustrazione di un processo organico di trasmutazione del suo essere. Le combustioni documentano la drammatizzazione affettiva dell’intero processo.” L’atto creativo è il risultato di un processo lungo e complesso, che matura nel tempo, attraverso l’accoglienza e l’accettazione di vissuti interiori a livelli diversi dell’esperienza creativa dell’artista.
26
settembre 2009
Marco Calì Zucconi – Acqua. Fuoco
Dal 26 settembre al 10 ottobre 2009
arte contemporanea
Location
CITTA’ DELL’ALTRA ECONOMIA
Roma, Largo Dino Frisullo ang. Via Di Monte Testaccio, (Roma)
Roma, Largo Dino Frisullo ang. Via Di Monte Testaccio, (Roma)
Orario di apertura
ore 10-13, 15-20
Chiuso il lunedì
Vernissage
26 Settembre 2009, ore 16
Sito web
www.marcocalizucconi.it
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