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Beyond the beyond. Al di là del possibile
Dopo il grande successo di pubblico delle mostre dei grandi maestri della fotografia Helmut Newton, Alexander Rodchenko e Henri Cartier-Bresson, lo Shenker Culture Club affronta il tema della fotografia digitale con la mostra Beyond the beyond – al di là del possibile.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dopo il grande successo di pubblico delle mostre dei grandi maestri della fotografia Helmut Newton, Alexander Rodchenko e Henri Cartier-Bresson, lo Shenker Culture Club affronta il tema della fotografia digitale con la mostra Beyond the beyond – al di là del possibile.
Con il patrocinio della Città di Torino e in collaborazione con le gallerie Guidi e Schoen di Genova, LipanjePuntin di Trieste-Roma, 1000 Eventi di Milano, Strychnin Gallery di Berlino-Londra-New York, Shenker Culture Club presenta le opere di Karin Andersen, Renato Grome, Dieter Huber e Squp.
La mostra è inserita nel circuito degli eventi collaterali del TurinPhotoFestival.
L’evento espositivo, indaga l’universo della fotografia digitale attraverso il lavoro di quattro importanti e significativi autori della contemporaneità artistica internazionale, creatori di un’originale verità soggettiva che si è fatta strada nel tempo, attraverso la ricerca e la sperimentazione tecnologica.
Le loro opere sono il gesto evidente e sintomatico di quanto l’immagine fotografica possa assolutamente essere anche profondamente e artificialmente pittorica, espressione nitida e razionale delle qualità culturali, dei nuovi orizzonti mediatici e del desiderio umano di dare voce ad un’intima figurazione, ad un sogno inafferrabile, ad una fantasia impossibile.
Karin Andersen, Renato Grome, Dieter Huber, Squp esplorano l’impossibile collocandolo in una sfera fuori dal tempo. Un mondo mostruoso e meraviglioso nello stesso momento, poiché mette in scena l’improbabile e pone al centro la figura umana, il paesaggio o la natura con le sue possibili metamorfosi. Ci fanno capire com’è il mondo, ma allo stesso tempo ci indicano una dimensione utopica di come esso potrebbe essere fatto diversamente.
Queste fotografie rincorrono la necessità di un piacere estetico e si abbandonano alla volontà di un riflesso seduttivo innato ed istintivo. Il linguaggio è narrativo, ironico, surreale, ideale, inquietante ed insieme affascinante, la realtà e l’immaginazione si supportano vicendevolmente e la poesia delle cose del quotidiano s’insinua sottilmente in un mondo parallelo che trasforma ogni cosa in suggestione, in un invito a guardare oltre, al di là del possibile.
Gli artisti
Karin Andresen - 1966, Burghausen, Germania. Vive e lavora a Bologna.
L’attenzione di Karin Andersen per la fusione uomo-animale si colloca oltre l’orizzonte in cui siamo tentati di situarlo ad un primo sguardo. I suoi soggetti sono la figurazione di un qualcosa che è sempre stato in noi, che cammina parallelamente al nostro percorso quotidiano.
Le mutazioni fisiche dei protagonisti delle sue fotografie non sono deformazioni genetiche, figlie di un fenomeno tecnologico, bensì il ritorno in superficie di una fisicità mentale insita alla nostra privata umanità. Karin Andersen, sceglie se stessa o gli amici più cari come attori delle sue opere, rivelandone alcune tacite prospettive della loro personalità che con saggia ironia. Il suo lungo curriculum vede l’attiva presenza sulla scena contemporanea internazionale dall’inizio degli anni ’90, con importanti mostre personali, partecipazioni collettive, premi e riconoscimenti.
Renato Grome - 1954, Roma. Vive e lavora a Sidney.
Con le sue fotografie di fiori esotici e piante tropicali, l’artista vuole introdurci in un mondo di fantasie tattili e visive per celebrare la bellezza e sensualità della natura. La portata monumentale dei lavori di Grome proviene dal suo modo di fotografare i fiori e le piante, simmetrici e centrali all’immagine, con i loro colori sgargianti e talvolta fosforescenti. La sfrontata presentazione di ogni loro minimo dettaglio allude ad una metafora sessuale di fiori e piante, ma è soprattutto l’uso del colore, studiato e rielaborato con particolare attenzione dall’artista australiano, che esalta il gioioso erotismo della natura e della bellezza delle forme che essa rappresenta. Le opere di Renato Grome hanno fatto parte di mostre personali e collettive a Boston, Parigi, Melbourne, Stoccolma, Sydney e Tokyo e le sue immagini sono state pubblicate in tutto il mondo.
Dieter Huber - 1962, Schladming, Austria. Vive e lavora tra Salisburgo e Vienna.
È uno tra i primi artisti europei che hanno sviluppato la propria ricerca stilistica attraverso l’elaborazione fotografica e la fotografia digitale; è inoltre un particolare pittore che trae dall’immagine fotografica l’ispirazione ai suoi soggetti, da lui stesso definiti Computer Aided Paintings. Con le sue opere Dieter Huber focalizza nello “sguardo oltre” la rappresentazione estetica dell’immagine, cercando le condizioni e correlazioni necessarie che avvengono dietro la facciata e che ne rendono possibile il divenire, come documentato già nella sua serie KLONES degli anni ‘90.
Tra le principali collezioni in cui sono presenti le sue opere la Saatchi Collection di Londra, ed il Rupertinum Museum di Salisburgo; tra i principali musei in cui ha esposto ricordiamo Wintertur (2007), Braga (2007), Salamanca (2005), Pasadena (2002), Baltimora (2002), Minneapolis (2002), Sydney (2000), Colonia (1999), Bonn (1998), Dusseldorf (1996), Bologna (2002), Vienna (1997).
Squp - 1967, Castelfranco Veneto. Vive e lavora a Bologna.
Il tema costante della sua indagine visiva è il corpo umano come superficie sensibile che muta, si trasforma, invecchia e mantiene la memoria di tale cambiamento. Il corpo viene indagato come "luogo" in cui si realizza il rapporto tra natura e tecnologia attraverso l'utilizzo di media differenti quali la fotografia, il video e la performance. I soggetti ricorrenti delle sue opere sono esoscheletri: gusci, involucri, esseri a metà tra il mondo umano e mondo marino, senza un'identità definita se non quella di essere corpi in evoluzione, sospesi in un spazio indefinito, capaci di adattarsi anche ad un possibile ed ideale ambiente liquido.
Da qui la necessità di creare lei stessa una serie di accessori estetici che possano essere indossati da queste creature marine: scarpe e armature interamente rivestite di conchiglie, abiti mimetici che simulano gli aculei dei pesci palla e costumi fluorescenti. I suoi esordi agli inizi degli anni ’90; la sua carriera la vede oggi rappresentata negli Stati Uniti, Germania, Francia, Spagna, Olanda, Inghilterra, dalla Strychnin Gallery (Berlin, London New York).
BEYOND THE BEYOND - al di là del possibile
Shenker Culture Club, Piazza Solferino 9, Torino
Tel. 011/5539112
Inaugurazione giovedì 24 settembre 2009 ore 18.30
Esposizione: dal 25 settembre al 30 novembre 2009
Orario: dal lunedì al venerdì 10.00-19.00, sabato 10.00-12.00
Ingresso libero
Organizzazione: Ombretta Orlandini
ombretta.orlandini@shenker.com – Tel. 06 45 42 18 51
Ufficio Stampa: Anna Favarin
ufficiostampa@shenker.com – Tel. 06 45 42 18 51
Istruzioni per il download delle immagini delle opere in alta definizione: http://www.shenker.com/indexLogin.php?sceltaMenu=login e cliccare su PRESS.
Password: eventishenker
Selezionare dall’indice: Beyond the beyond
Shenker Culture Club
E’ la divisione di Shenker creata nel 2003 per iniziativa del suo Presidente, Barbara Santoro, come strumento concreto di diffusione di cultura, parte di un percorso di responsabilità sociale d’impresa.
Un contenitore di idee ed eventi ricchi di contenuto, basati sull’emozione come codice di comunicazione e sulle relazioni come interazione efficace con il pubblico.
La conoscenza della lingua e della cultura inglese si alimenta con l’esperienza dell’incontro con le varie espressioni culturali: letteratura, arte, fotografia, musica, teatro, cinema e tematiche sociali.
www.shenker.com
Con il patrocinio della Città di Torino e in collaborazione con le gallerie Guidi e Schoen di Genova, LipanjePuntin di Trieste-Roma, 1000 Eventi di Milano, Strychnin Gallery di Berlino-Londra-New York, Shenker Culture Club presenta le opere di Karin Andersen, Renato Grome, Dieter Huber e Squp.
La mostra è inserita nel circuito degli eventi collaterali del TurinPhotoFestival.
L’evento espositivo, indaga l’universo della fotografia digitale attraverso il lavoro di quattro importanti e significativi autori della contemporaneità artistica internazionale, creatori di un’originale verità soggettiva che si è fatta strada nel tempo, attraverso la ricerca e la sperimentazione tecnologica.
Le loro opere sono il gesto evidente e sintomatico di quanto l’immagine fotografica possa assolutamente essere anche profondamente e artificialmente pittorica, espressione nitida e razionale delle qualità culturali, dei nuovi orizzonti mediatici e del desiderio umano di dare voce ad un’intima figurazione, ad un sogno inafferrabile, ad una fantasia impossibile.
Karin Andersen, Renato Grome, Dieter Huber, Squp esplorano l’impossibile collocandolo in una sfera fuori dal tempo. Un mondo mostruoso e meraviglioso nello stesso momento, poiché mette in scena l’improbabile e pone al centro la figura umana, il paesaggio o la natura con le sue possibili metamorfosi. Ci fanno capire com’è il mondo, ma allo stesso tempo ci indicano una dimensione utopica di come esso potrebbe essere fatto diversamente.
Queste fotografie rincorrono la necessità di un piacere estetico e si abbandonano alla volontà di un riflesso seduttivo innato ed istintivo. Il linguaggio è narrativo, ironico, surreale, ideale, inquietante ed insieme affascinante, la realtà e l’immaginazione si supportano vicendevolmente e la poesia delle cose del quotidiano s’insinua sottilmente in un mondo parallelo che trasforma ogni cosa in suggestione, in un invito a guardare oltre, al di là del possibile.
Gli artisti
Karin Andresen - 1966, Burghausen, Germania. Vive e lavora a Bologna.
L’attenzione di Karin Andersen per la fusione uomo-animale si colloca oltre l’orizzonte in cui siamo tentati di situarlo ad un primo sguardo. I suoi soggetti sono la figurazione di un qualcosa che è sempre stato in noi, che cammina parallelamente al nostro percorso quotidiano.
Le mutazioni fisiche dei protagonisti delle sue fotografie non sono deformazioni genetiche, figlie di un fenomeno tecnologico, bensì il ritorno in superficie di una fisicità mentale insita alla nostra privata umanità. Karin Andersen, sceglie se stessa o gli amici più cari come attori delle sue opere, rivelandone alcune tacite prospettive della loro personalità che con saggia ironia. Il suo lungo curriculum vede l’attiva presenza sulla scena contemporanea internazionale dall’inizio degli anni ’90, con importanti mostre personali, partecipazioni collettive, premi e riconoscimenti.
Renato Grome - 1954, Roma. Vive e lavora a Sidney.
Con le sue fotografie di fiori esotici e piante tropicali, l’artista vuole introdurci in un mondo di fantasie tattili e visive per celebrare la bellezza e sensualità della natura. La portata monumentale dei lavori di Grome proviene dal suo modo di fotografare i fiori e le piante, simmetrici e centrali all’immagine, con i loro colori sgargianti e talvolta fosforescenti. La sfrontata presentazione di ogni loro minimo dettaglio allude ad una metafora sessuale di fiori e piante, ma è soprattutto l’uso del colore, studiato e rielaborato con particolare attenzione dall’artista australiano, che esalta il gioioso erotismo della natura e della bellezza delle forme che essa rappresenta. Le opere di Renato Grome hanno fatto parte di mostre personali e collettive a Boston, Parigi, Melbourne, Stoccolma, Sydney e Tokyo e le sue immagini sono state pubblicate in tutto il mondo.
Dieter Huber - 1962, Schladming, Austria. Vive e lavora tra Salisburgo e Vienna.
È uno tra i primi artisti europei che hanno sviluppato la propria ricerca stilistica attraverso l’elaborazione fotografica e la fotografia digitale; è inoltre un particolare pittore che trae dall’immagine fotografica l’ispirazione ai suoi soggetti, da lui stesso definiti Computer Aided Paintings. Con le sue opere Dieter Huber focalizza nello “sguardo oltre” la rappresentazione estetica dell’immagine, cercando le condizioni e correlazioni necessarie che avvengono dietro la facciata e che ne rendono possibile il divenire, come documentato già nella sua serie KLONES degli anni ‘90.
Tra le principali collezioni in cui sono presenti le sue opere la Saatchi Collection di Londra, ed il Rupertinum Museum di Salisburgo; tra i principali musei in cui ha esposto ricordiamo Wintertur (2007), Braga (2007), Salamanca (2005), Pasadena (2002), Baltimora (2002), Minneapolis (2002), Sydney (2000), Colonia (1999), Bonn (1998), Dusseldorf (1996), Bologna (2002), Vienna (1997).
Squp - 1967, Castelfranco Veneto. Vive e lavora a Bologna.
Il tema costante della sua indagine visiva è il corpo umano come superficie sensibile che muta, si trasforma, invecchia e mantiene la memoria di tale cambiamento. Il corpo viene indagato come "luogo" in cui si realizza il rapporto tra natura e tecnologia attraverso l'utilizzo di media differenti quali la fotografia, il video e la performance. I soggetti ricorrenti delle sue opere sono esoscheletri: gusci, involucri, esseri a metà tra il mondo umano e mondo marino, senza un'identità definita se non quella di essere corpi in evoluzione, sospesi in un spazio indefinito, capaci di adattarsi anche ad un possibile ed ideale ambiente liquido.
Da qui la necessità di creare lei stessa una serie di accessori estetici che possano essere indossati da queste creature marine: scarpe e armature interamente rivestite di conchiglie, abiti mimetici che simulano gli aculei dei pesci palla e costumi fluorescenti. I suoi esordi agli inizi degli anni ’90; la sua carriera la vede oggi rappresentata negli Stati Uniti, Germania, Francia, Spagna, Olanda, Inghilterra, dalla Strychnin Gallery (Berlin, London New York).
BEYOND THE BEYOND - al di là del possibile
Shenker Culture Club, Piazza Solferino 9, Torino
Tel. 011/5539112
Inaugurazione giovedì 24 settembre 2009 ore 18.30
Esposizione: dal 25 settembre al 30 novembre 2009
Orario: dal lunedì al venerdì 10.00-19.00, sabato 10.00-12.00
Ingresso libero
Organizzazione: Ombretta Orlandini
ombretta.orlandini@shenker.com – Tel. 06 45 42 18 51
Ufficio Stampa: Anna Favarin
ufficiostampa@shenker.com – Tel. 06 45 42 18 51
Istruzioni per il download delle immagini delle opere in alta definizione: http://www.shenker.com/indexLogin.php?sceltaMenu=login e cliccare su PRESS.
Password: eventishenker
Selezionare dall’indice: Beyond the beyond
Shenker Culture Club
E’ la divisione di Shenker creata nel 2003 per iniziativa del suo Presidente, Barbara Santoro, come strumento concreto di diffusione di cultura, parte di un percorso di responsabilità sociale d’impresa.
Un contenitore di idee ed eventi ricchi di contenuto, basati sull’emozione come codice di comunicazione e sulle relazioni come interazione efficace con il pubblico.
La conoscenza della lingua e della cultura inglese si alimenta con l’esperienza dell’incontro con le varie espressioni culturali: letteratura, arte, fotografia, musica, teatro, cinema e tematiche sociali.
www.shenker.com
24
settembre 2009
Beyond the beyond. Al di là del possibile
Dal 24 settembre al 30 novembre 2009
fotografia
Location
SHENKER CULTURE CLUB
Torino, Piazza Solferino, 9, (Torino)
Torino, Piazza Solferino, 9, (Torino)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 10.00-19.00, sabato 10.00-13.00
Vernissage
24 Settembre 2009, ore 18.30
Autore
Curatore