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Soqquadro Factory
L’esposizione declina la parola Soqquadro in diversi stili di arte.
Comunicato stampa
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“Vista” è un centro dedicato all’arte ed alla comunicazione che nasce dall’esperienza di alcuni giornalisti da sempre impegnati nell’organizzazione di eventi d’arte e cultura. Uno spazio espositivo che si rivolge ai giovani talenti esordienti ma accoglie anche esperienze confermate all’ombra della splendida cornice del Colosseo.
In questo luogo Soqquadro dedica 10 giorni espositivi ad alcuni degli artisti più significativi dell’Associazione. In quest’occasione gli artisti elaborano delle opere che hanno tutte come tema la parola Soqquadro. Nel dizionario Zingaretti alla parola Soqquadro leggiamo: Confusione, scompiglio, grande disordine. La nostra associazione non è stata chiamata così a caso; effettivamente noi vogliamo non seguire le regole del mercato dell’arte, ma aprire i nostri spazi ad esposizioni di artisti nuovi ed innovativi, mescolare arte, cultura e sociale, annullare i confini tra le diverse arti ed i diversi linguaggi del pensiero. Vogliamo mettere a Soqquadro le regole dogmatiche che disciplinano la cultura chiudendola negli spazi a volte angusti che si formano nelle accademie, nelle università, nel mercato, nelle fiere d’arte, nei musei. Gli artisti di Soqquadro hanno spesso affrontato sfide espressive che esulavano dal loro campo ed invadevano quello del confronto sociale. In quest’occasione affrontano un’altra sfida, partendo da un tema ben definito che è la visione del significato-significante della parola soqquadro. Verranno quindi esposte tutte opere aventi lo stesso titolo, Soqquadro, e nel confronto tra i diversi lavori sarà chiaramente possibile percepire le diverse visioni che una stessa parola suscita tra artisti distinti. Il 3 ottobre 2009, durante la Giornata del Contemporaneo - la curatrice della mostra, Marina Zatta, presenterà gratuitamente al pubblico gli artisti espositori illustrando le loro ricerche culturali. In quest’occasione la galleria rimarrà eccezionalmente aperta dalle 11.00 alle 20.30. L’iniziativa, oltre che ad ampliare le possibilità di comprensione del pubblico sul lavoro del pubblico degli artisti esposti, sarà un modo per disquisire più in generale sulle principali correnti dell’arte moderna.
Elisabetta Fontana per spiegare la sua ispirazione su Soqquadro, ovvero sul CAOS, cita Nietzsche: “Bisogna avere in sé il Caos per partorire una stella che danzi”. Per Elisabetta non c’è caos senza equilibrio, non c’è follia senza morale e nella consapevolezza della follia dell’essere è la via per l’accesso alla saggezza.
L’opera di Giorgio Fersini vuole esprimere la potenza dell'estro creativo che nasce dal soqquadro nebuloso, monocromo e monotono e, come un graffio policromo, incide lo spazio ancora candido ed intonso.
Valentina Majer nei suoi ultimi quadri si ispira alle superfici murali del paesaggio urbano, dei vecchi edifici, luoghi derelitti che suggeriscono il passare del tempo. Ogni frammento è un momento nel tempo, un passaggio e una presenza. Il caos si "acquieta" nel ricoprire questi frammenti di carta, lettere, giornali, cartone, con materiali più duri come il gesso, la pittura murale e la colla che idealmente trasferiscono un messaggio eterno come si trattasse di un fossile. Ogni strato è un passaggio, una conoscenza della materia attraverso l'esperienza di sentire la sostanza "da ogni lato", un essere parte della natura a partire dai suoi materiali più umili.
Giovanni Mangiacapra ha lavorato sul segno grafico della parola, le due Q centrali che sono un’eccezione nella lingua italiana, per evidenziare la forza del significato intrinseco. Il caos per Giovanni non è sempre disordine, anzi crea un nuovo ordine come tutti i paradossi della vita. Nella sua opera pochi colori e molto oro come scelta pittorica per rafforzare il segno grafico, nero ed incisivo delle due QQ centrali intorno alle quali ruota l’equilibrio del suo lavoro.
Andrea Mercedes Melocco espone in questa occasione i suoi TOTEM: assi di legno fortemente incise e destinate all’abbandono che riprendono vita con un minuzioso e lunghissimo lavoro: le loro ferite aperte accolgono segni in metallo o in pietra che formano pentagrammi simbolici su cui si modulano intense visioni interiori.
Il Soqquadro di Gloria Tranchida, artista con un segno astratto che ricava i suoi lavori da carte e cartoni riciclati, è dato da un collage di cartoni strappati che si diramano in tutte le direzioni, impreziositi e monocromaticizzati dall’uso dell’argento colore-non colore metallico, su cui si sovrappongono forti segni nero pece che danno vigore e drammaticità all’opera.
Lavinia Tucciarelli, la più giovane tra le artiste in mostra, esprime da sempre nel suo lavoro, la potenza del disordine, che giunge ad essere necessità estetica ed esistenziale. Con i suoi dripping, le sue opere capovolgibili in tutte le direzioni, la sua molteplicità materica, Lavinia genera nelle sue opere la bellezza utilizzando la forza dirompente propria del Caos.
Angela Scappaticci ha realizzato un’opera con un monocromatismo bianco estremamente esplicativa: l’Italia, rappresentata con un raffinato altorilievo, è capovolta, le Regioni sono distanziate l’una dall’altra e lavorate con la tecnica del cretto, quindi spaccate anche al loro interno, nel loro intimo. E’ un’opera politicamente simbolica che esprime, nella visione della Scappaticci, il momento storico in cui versa il nostro paese negli ultimi anni. Un’Italia messa a Soqquadro, perfino nei suoi punti cardinali!
Enrico Zingaretti crea dei cromatismi raffinatissimi e dettati da un sapiente utilizzo della luce. La luce ed il colore sono visti come parti che si integrano creando un terzo elemento, l’Opera. In questa visione informale, quasi astratta della visione, il caos entra come visionarietà, come elemento che distrugge e ricrea infinite variabili.
In questo luogo Soqquadro dedica 10 giorni espositivi ad alcuni degli artisti più significativi dell’Associazione. In quest’occasione gli artisti elaborano delle opere che hanno tutte come tema la parola Soqquadro. Nel dizionario Zingaretti alla parola Soqquadro leggiamo: Confusione, scompiglio, grande disordine. La nostra associazione non è stata chiamata così a caso; effettivamente noi vogliamo non seguire le regole del mercato dell’arte, ma aprire i nostri spazi ad esposizioni di artisti nuovi ed innovativi, mescolare arte, cultura e sociale, annullare i confini tra le diverse arti ed i diversi linguaggi del pensiero. Vogliamo mettere a Soqquadro le regole dogmatiche che disciplinano la cultura chiudendola negli spazi a volte angusti che si formano nelle accademie, nelle università, nel mercato, nelle fiere d’arte, nei musei. Gli artisti di Soqquadro hanno spesso affrontato sfide espressive che esulavano dal loro campo ed invadevano quello del confronto sociale. In quest’occasione affrontano un’altra sfida, partendo da un tema ben definito che è la visione del significato-significante della parola soqquadro. Verranno quindi esposte tutte opere aventi lo stesso titolo, Soqquadro, e nel confronto tra i diversi lavori sarà chiaramente possibile percepire le diverse visioni che una stessa parola suscita tra artisti distinti. Il 3 ottobre 2009, durante la Giornata del Contemporaneo - la curatrice della mostra, Marina Zatta, presenterà gratuitamente al pubblico gli artisti espositori illustrando le loro ricerche culturali. In quest’occasione la galleria rimarrà eccezionalmente aperta dalle 11.00 alle 20.30. L’iniziativa, oltre che ad ampliare le possibilità di comprensione del pubblico sul lavoro del pubblico degli artisti esposti, sarà un modo per disquisire più in generale sulle principali correnti dell’arte moderna.
Elisabetta Fontana per spiegare la sua ispirazione su Soqquadro, ovvero sul CAOS, cita Nietzsche: “Bisogna avere in sé il Caos per partorire una stella che danzi”. Per Elisabetta non c’è caos senza equilibrio, non c’è follia senza morale e nella consapevolezza della follia dell’essere è la via per l’accesso alla saggezza.
L’opera di Giorgio Fersini vuole esprimere la potenza dell'estro creativo che nasce dal soqquadro nebuloso, monocromo e monotono e, come un graffio policromo, incide lo spazio ancora candido ed intonso.
Valentina Majer nei suoi ultimi quadri si ispira alle superfici murali del paesaggio urbano, dei vecchi edifici, luoghi derelitti che suggeriscono il passare del tempo. Ogni frammento è un momento nel tempo, un passaggio e una presenza. Il caos si "acquieta" nel ricoprire questi frammenti di carta, lettere, giornali, cartone, con materiali più duri come il gesso, la pittura murale e la colla che idealmente trasferiscono un messaggio eterno come si trattasse di un fossile. Ogni strato è un passaggio, una conoscenza della materia attraverso l'esperienza di sentire la sostanza "da ogni lato", un essere parte della natura a partire dai suoi materiali più umili.
Giovanni Mangiacapra ha lavorato sul segno grafico della parola, le due Q centrali che sono un’eccezione nella lingua italiana, per evidenziare la forza del significato intrinseco. Il caos per Giovanni non è sempre disordine, anzi crea un nuovo ordine come tutti i paradossi della vita. Nella sua opera pochi colori e molto oro come scelta pittorica per rafforzare il segno grafico, nero ed incisivo delle due QQ centrali intorno alle quali ruota l’equilibrio del suo lavoro.
Andrea Mercedes Melocco espone in questa occasione i suoi TOTEM: assi di legno fortemente incise e destinate all’abbandono che riprendono vita con un minuzioso e lunghissimo lavoro: le loro ferite aperte accolgono segni in metallo o in pietra che formano pentagrammi simbolici su cui si modulano intense visioni interiori.
Il Soqquadro di Gloria Tranchida, artista con un segno astratto che ricava i suoi lavori da carte e cartoni riciclati, è dato da un collage di cartoni strappati che si diramano in tutte le direzioni, impreziositi e monocromaticizzati dall’uso dell’argento colore-non colore metallico, su cui si sovrappongono forti segni nero pece che danno vigore e drammaticità all’opera.
Lavinia Tucciarelli, la più giovane tra le artiste in mostra, esprime da sempre nel suo lavoro, la potenza del disordine, che giunge ad essere necessità estetica ed esistenziale. Con i suoi dripping, le sue opere capovolgibili in tutte le direzioni, la sua molteplicità materica, Lavinia genera nelle sue opere la bellezza utilizzando la forza dirompente propria del Caos.
Angela Scappaticci ha realizzato un’opera con un monocromatismo bianco estremamente esplicativa: l’Italia, rappresentata con un raffinato altorilievo, è capovolta, le Regioni sono distanziate l’una dall’altra e lavorate con la tecnica del cretto, quindi spaccate anche al loro interno, nel loro intimo. E’ un’opera politicamente simbolica che esprime, nella visione della Scappaticci, il momento storico in cui versa il nostro paese negli ultimi anni. Un’Italia messa a Soqquadro, perfino nei suoi punti cardinali!
Enrico Zingaretti crea dei cromatismi raffinatissimi e dettati da un sapiente utilizzo della luce. La luce ed il colore sono visti come parti che si integrano creando un terzo elemento, l’Opera. In questa visione informale, quasi astratta della visione, il caos entra come visionarietà, come elemento che distrugge e ricrea infinite variabili.
24
settembre 2009
Soqquadro Factory
Dal 24 settembre al 06 ottobre 2009
arte contemporanea
Location
VISTA CENTRO D’ARTE
Roma, Via Ostilia, 41, (Roma)
Roma, Via Ostilia, 41, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 11.00-13.00 e 16.00-19.30 sabato 16.00-19.30
Vernissage
24 Settembre 2009, ore 19
Sito web
www.soqquadro.eu
Autore
Curatore