Giovedì 1 ottobre, alle ore 18, verrà inaugurata a Castel Sant’Elmo la mostra di Carmine Rezzuti e Quintino Scolavino ‘A taglio’.

Saranno presentate numerose installazioni, create per gli ambulacri cinquecenteschi del castello che rappresenteranno e faranno risaltare le personalità dei due artisti, molto diverse: Rezzuti, più lirico e affascinato dalla forza della pittura e della figurazione anche di animali, come in un moderno Bestiario, presenterà quadri e installazioni tra cui Diventa ciò che sei, nella quale un gufo e una farfalla, simboli della notte e del giorno, sono disposti ai lati di un cipresso. Scolavino, invece, mette ‘in scena’, con poetico coraggio, delle installazioni dove gli elementi della natura – il vento, la fauna marina – danno luogo a veri e propri piccoli teatri dedicati al fluire delle cose, come Tre cerri, carta del vento ispirato alla trasformazione ininterrotta del mondo sotto l’incalzare delle forze della natura.

I due artisti napoletani, sulla scena contemporanea dagli anni Settanta, furono ideatori e promotori di una concezione ‘collettiva’ dell’arte, dell’esperienza artistica come esito di un linguaggio comune, partecipando, in seguito, a gruppi eventi collettivi come ‘Orologio ad acqua’, sempre ambientati in luoghi non consueti, come l’Orto Botanico di Napoli o il Museo ferroviario di Pietrarsa.

La mostra, curata da Angela Tecce e Katia Fiorentino, è promossa dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli, in collaborazione con gli Incontri Internazionali d’Arte e ARTEXARTE Associazione culturale, con il contributo di Metropolitana di Napoli.

Per l’occasione sarà pubblicato un catalogo , edito da ARTE’M, testi di Mariano Baino, Graziella Buontempo, Mario Franco, Gabriele Frasca, Mimmo Grasso, Angela Tecce e Nicola Spinosa.