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Giorgio Valvassori – Begreifen (comprendere)
“Begreifen” (“comprendere”) è il titolo della scultura che Giorgio Valvassori ha concepito come intervento per lo spazio della galleria. Rovesciando il piano semantico espresso dal titolo, Valvassori trasforma il dato immateriale in un’esperienza percettiva che contiene la dimensione spaziale.
Comunicato stampa
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Venerdì 16 ottobre dalle ore 18,30 alle 21 Maria Cilena inaugura la mostra di Giorgio Valvassori
L’artista è nato nel 1947 a Gorizia, dove ha compiuto i prima studi artistici conclusi poi all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Tra il 1978 e il 1979 è stato titolare di borse di studio dell’Opera Bevilaqua La Masa (Venezia) e del Premio Lubiam di Mantova. La sua scultura unisce l’interesse per le qualità espressive dei materiali a formulazioni simboliche la cui progettualità assume spesso la forma di installazioni complesse. La sua attività espositiva si è concentrata principalmente nell’area centroeuropea che va da Venezia a Budapest, da Trieste a Vienna, in quanto luogo di appartenenza dalle precise ascendenze storico-culturali. Le sue mostre principali comprendono la partecipazione a: “Proiezioni Arte nel Veneto 1970/80”, la XIV Biennale di grafica di Lubiana nel 1981, la II Biennale Internazionale Giovanile del Disegno a Norimberga nel 1982, nel 1987. Successivamente esplora gli ‘ossimori’ in scultura, contrapponendo tra loro materiali e contenuti metaforici come farà per le mostre “Titanic” organizzata a Trieste, presso lo Studio Bassanese, “Camouflage” curata da Laura Safred all’Odeonstheater di Vienna(1996), e con la partecipazione alla mostra “Bel Tempo” curata da Giuliana Carbi al Ludwig Museum di Budapest (1999). Nel 2000 realizza un intervento complesso per la mostra “Welcome to” per gli spazi di Villa Manin a Passariano (Udine), nel 2002 con il progetto ”Riposare lo sguardo”, ripercorre le tappe espositive di quei luoghi (Galleria Sagittaria di Pordenone, Galleria Tommaseo di Trieste, Mestna Galerija di Lubiana, Pilonova Galerija di Aidussina, Galleria “Luigi Spazzapan” di Gradisca d’Isonzo), dove in passato aveva concentrato i ‘cicli ossimorici’, che ora aggiorna con opere contrassegnate dall’equilibrio tra sensualità dei materiali e tendenza espressionista del segno. Nel 2006 il Civico Museo Revoltella di Trieste gli dedica una personale a cura di Walter Guadagnini intitolata “Mosca Bianca” e nel 2007, è presente con una sala antologica all’interno della II edizione di “Palinsesti”nel nuovo Museo di San Vito al Tagliamento.
Presentazione dell’opera: “Begreifen” (“comprendere”) è il titolo della scultura che Giorgio Valvassori ha concepito come intervento site specific per lo spazio della galleria Maria Cilena di Milano. Rovesciando il piano semantico espresso dal titolo, Valvassori trasforma il dato immateriale di un processo cognitivo in un’esperienza percettiva che contiene la dimensione dell’incombenza e della saturazione spaziale. “Begreifen” è un’imponente struttura che discende dal soffitto, ingabbiando il vuoto come un’armatura nidiforme o il prolasso di una gigantesca membrana da ultramondi. Al suo interno, sul fondo della sua geometrica tessitura a celle aperte, si annida un misterioso nucleotide, una presenza organica dalla forma sferoide, interamente rivestito da un manto tricotico. Emblema di ogni condizione pre-conscia e di oscure visioni ancestrali, quest’opera visualizza la condizione dell’isolamento come dimensione subita e forma di compiaciuto solipsismo. La scultura di Valvassori, però, non si limita ad evocare quest’ordine di immagini psichiche, ma riporta anche in luce il monstrum dell’umana ignoranza, attraverso la visione repulsiva di una forma chiusa, bestialmente ammantata di pelo. Un tema - quello della condanna alla ferinità, che nella storia dell’arte viene spesso fatto coincidere coi miti negativi della caduta o dell’impossibilità della conoscenza, come avviene nell’opera di Pieter Bruegel il Vecchio “Due scimmie” (1562), particolarmente affine a “Begriefen” sia sul piano dell’iconografia che dell’orizzonte tematico. L’opera di Valvassori però non presenta i tratti di oscurantismo medioevale esorcizzati dal dipinto di Bruegel, il suo ‘ primate’ è piuttosto un androide che vive un rapporto simbiotico con la struttura che lo ospita. Se da un lato è comune il ricorso alla metafora di una condizione subumana, nella scultura’ di Valvassori, il tema centrale non risiede tanto nella semplice contrapposizione fra buio della ragione (il nucleo opaco) e valore della conoscenza (la rete che si espande ad infinitum), ma in termini più contemporanei esprime la contraddizione esistente fra la consapevole finitezza del progetto umano e le spinte contrarie della sua volontà di potenza.
Gianni Sirch
Galleria MARIA CILENA
Studio per l’arte contemporanea
Via Carlo Farini 6 Milano 20154
Tel. 02 29013026 - Fax 02 62027292
L’artista è nato nel 1947 a Gorizia, dove ha compiuto i prima studi artistici conclusi poi all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Tra il 1978 e il 1979 è stato titolare di borse di studio dell’Opera Bevilaqua La Masa (Venezia) e del Premio Lubiam di Mantova. La sua scultura unisce l’interesse per le qualità espressive dei materiali a formulazioni simboliche la cui progettualità assume spesso la forma di installazioni complesse. La sua attività espositiva si è concentrata principalmente nell’area centroeuropea che va da Venezia a Budapest, da Trieste a Vienna, in quanto luogo di appartenenza dalle precise ascendenze storico-culturali. Le sue mostre principali comprendono la partecipazione a: “Proiezioni Arte nel Veneto 1970/80”, la XIV Biennale di grafica di Lubiana nel 1981, la II Biennale Internazionale Giovanile del Disegno a Norimberga nel 1982, nel 1987. Successivamente esplora gli ‘ossimori’ in scultura, contrapponendo tra loro materiali e contenuti metaforici come farà per le mostre “Titanic” organizzata a Trieste, presso lo Studio Bassanese, “Camouflage” curata da Laura Safred all’Odeonstheater di Vienna(1996), e con la partecipazione alla mostra “Bel Tempo” curata da Giuliana Carbi al Ludwig Museum di Budapest (1999). Nel 2000 realizza un intervento complesso per la mostra “Welcome to” per gli spazi di Villa Manin a Passariano (Udine), nel 2002 con il progetto ”Riposare lo sguardo”, ripercorre le tappe espositive di quei luoghi (Galleria Sagittaria di Pordenone, Galleria Tommaseo di Trieste, Mestna Galerija di Lubiana, Pilonova Galerija di Aidussina, Galleria “Luigi Spazzapan” di Gradisca d’Isonzo), dove in passato aveva concentrato i ‘cicli ossimorici’, che ora aggiorna con opere contrassegnate dall’equilibrio tra sensualità dei materiali e tendenza espressionista del segno. Nel 2006 il Civico Museo Revoltella di Trieste gli dedica una personale a cura di Walter Guadagnini intitolata “Mosca Bianca” e nel 2007, è presente con una sala antologica all’interno della II edizione di “Palinsesti”nel nuovo Museo di San Vito al Tagliamento.
Presentazione dell’opera: “Begreifen” (“comprendere”) è il titolo della scultura che Giorgio Valvassori ha concepito come intervento site specific per lo spazio della galleria Maria Cilena di Milano. Rovesciando il piano semantico espresso dal titolo, Valvassori trasforma il dato immateriale di un processo cognitivo in un’esperienza percettiva che contiene la dimensione dell’incombenza e della saturazione spaziale. “Begreifen” è un’imponente struttura che discende dal soffitto, ingabbiando il vuoto come un’armatura nidiforme o il prolasso di una gigantesca membrana da ultramondi. Al suo interno, sul fondo della sua geometrica tessitura a celle aperte, si annida un misterioso nucleotide, una presenza organica dalla forma sferoide, interamente rivestito da un manto tricotico. Emblema di ogni condizione pre-conscia e di oscure visioni ancestrali, quest’opera visualizza la condizione dell’isolamento come dimensione subita e forma di compiaciuto solipsismo. La scultura di Valvassori, però, non si limita ad evocare quest’ordine di immagini psichiche, ma riporta anche in luce il monstrum dell’umana ignoranza, attraverso la visione repulsiva di una forma chiusa, bestialmente ammantata di pelo. Un tema - quello della condanna alla ferinità, che nella storia dell’arte viene spesso fatto coincidere coi miti negativi della caduta o dell’impossibilità della conoscenza, come avviene nell’opera di Pieter Bruegel il Vecchio “Due scimmie” (1562), particolarmente affine a “Begriefen” sia sul piano dell’iconografia che dell’orizzonte tematico. L’opera di Valvassori però non presenta i tratti di oscurantismo medioevale esorcizzati dal dipinto di Bruegel, il suo ‘ primate’ è piuttosto un androide che vive un rapporto simbiotico con la struttura che lo ospita. Se da un lato è comune il ricorso alla metafora di una condizione subumana, nella scultura’ di Valvassori, il tema centrale non risiede tanto nella semplice contrapposizione fra buio della ragione (il nucleo opaco) e valore della conoscenza (la rete che si espande ad infinitum), ma in termini più contemporanei esprime la contraddizione esistente fra la consapevole finitezza del progetto umano e le spinte contrarie della sua volontà di potenza.
Gianni Sirch
Galleria MARIA CILENA
Studio per l’arte contemporanea
Via Carlo Farini 6 Milano 20154
Tel. 02 29013026 - Fax 02 62027292
16
ottobre 2009
Giorgio Valvassori – Begreifen (comprendere)
Dal 16 ottobre al 16 novembre 2009
arte contemporanea
Location
MARIA CILENA ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Carlo Farini, 6, (Milano)
Milano, Via Carlo Farini, 6, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 15,30-19
Vernissage
16 Ottobre 2009, ore 18,30
Autore
Curatore