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Peter Schuyff – New works
Una cinquantina di lavori tra dipinti a olio e acquerelli in gran parte recentissimi
Comunicato stampa
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Giovedì 8 ottobre 2009 alle 18.30 lo Studio d’arte Raffaelli di Trento inaugura la mostra personale dell’olandese Peter Schuyff dal titolo “New works”. Una cinquantina di lavori tra dipinti a olio e acquerelli in gran parte recentissimi che saranno visibili al pubblico fino al 5 dicembre 2009. Sarà pubblicato un catalogo per l’occasione con un testo critico di Daniela Morera.
A partire dal Novecento, tutta la cultura artistica nel susseguirsi degli stili è costellata dal riutilizzo, dal ripristino dello scarto: memorabili gli esempi cubisti, quelli dada e pop per citare le tappe più fondamentali. Una costante volontà di riprendere brani di realtà, oggetti di consumo con la precisa idea spesso di annullarli o magari per dare loro nuova veste o solamente per sfruttarne il potenziale mediatico (nel caso di icone pubblicitarie). Schuyff esordisce pittoricamente all’insegna del rigore formale vicino alle sperimentazioni Optical, dove il colore crea strutture compositive che hanno l’effetto visivo di avanzare e arretrare come una danza verso lo spettatore. L’artista olandese, vissuto tanti anni a New York. dove ben presto diventa personaggio di rilievo della nuova astrazione americana, in questa mostra presenta i lavori denominati “Overpainted Paintings”, letteralmente “quadri sovradipinti”, dando un’interpretazione esclusiva all’estetica del riutilizzo. Vecchi dipinti trovati nei mercatini delle pulci o nei polverosi negozi di rigattieri diventano base su cui Schuyff dispone le sue composizioni geometriche col caratteristico effetto a rilievo dal sapore surreale. Interventi pittorici che non hanno la valenza di negare (nascondendola) l’immagine sottostante dimostrando in tono polemico e avanguardista come l’arte contemporanea (il suo intervento) sia un maglio che schiaccia lo stile figurativo e stantio di questi vecchi dipinti. L’operazione dell’artista olandese non mira neppure a fondere i due strati creatisi. Anzi. A Schuyff interessa mantenere vivi i due livelli, creando un proficuo confronto/parallelismo che porta a generare un cortocircuito intellettivo nello spettatore. È giusto quindi considerare questa operazione come una celebrazione di immagini vecchie e polverose, al fine di valorizzarle ponendosi contro gli sprechi e l’abuso di immagini “nuovissime” utilizzate sempre più in arte contemporanea. In mostra ci saranno anche degli acquerelli di piccolo formato con scene della Seconda Guerra mondiale su cui Schuyff è intervenuto portandoci ulteriormente a riflettere che su tutto ciò che già esiste permane una forte potenzialità comunicativa.
Peter Schuyff è nato a Baarn in Olanda nel 1958. Vive e lavora ad Amsterdam.
A partire dal Novecento, tutta la cultura artistica nel susseguirsi degli stili è costellata dal riutilizzo, dal ripristino dello scarto: memorabili gli esempi cubisti, quelli dada e pop per citare le tappe più fondamentali. Una costante volontà di riprendere brani di realtà, oggetti di consumo con la precisa idea spesso di annullarli o magari per dare loro nuova veste o solamente per sfruttarne il potenziale mediatico (nel caso di icone pubblicitarie). Schuyff esordisce pittoricamente all’insegna del rigore formale vicino alle sperimentazioni Optical, dove il colore crea strutture compositive che hanno l’effetto visivo di avanzare e arretrare come una danza verso lo spettatore. L’artista olandese, vissuto tanti anni a New York. dove ben presto diventa personaggio di rilievo della nuova astrazione americana, in questa mostra presenta i lavori denominati “Overpainted Paintings”, letteralmente “quadri sovradipinti”, dando un’interpretazione esclusiva all’estetica del riutilizzo. Vecchi dipinti trovati nei mercatini delle pulci o nei polverosi negozi di rigattieri diventano base su cui Schuyff dispone le sue composizioni geometriche col caratteristico effetto a rilievo dal sapore surreale. Interventi pittorici che non hanno la valenza di negare (nascondendola) l’immagine sottostante dimostrando in tono polemico e avanguardista come l’arte contemporanea (il suo intervento) sia un maglio che schiaccia lo stile figurativo e stantio di questi vecchi dipinti. L’operazione dell’artista olandese non mira neppure a fondere i due strati creatisi. Anzi. A Schuyff interessa mantenere vivi i due livelli, creando un proficuo confronto/parallelismo che porta a generare un cortocircuito intellettivo nello spettatore. È giusto quindi considerare questa operazione come una celebrazione di immagini vecchie e polverose, al fine di valorizzarle ponendosi contro gli sprechi e l’abuso di immagini “nuovissime” utilizzate sempre più in arte contemporanea. In mostra ci saranno anche degli acquerelli di piccolo formato con scene della Seconda Guerra mondiale su cui Schuyff è intervenuto portandoci ulteriormente a riflettere che su tutto ciò che già esiste permane una forte potenzialità comunicativa.
Peter Schuyff è nato a Baarn in Olanda nel 1958. Vive e lavora ad Amsterdam.
08
ottobre 2009
Peter Schuyff – New works
Dall'otto ottobre al 05 dicembre 2009
arte contemporanea
Location
STUDIO D’ARTE RAFFAELLI – PALAZZO WOLKENSTEIN
Trento, Via Livio Marchetti, 17, (Trento)
Trento, Via Livio Marchetti, 17, (Trento)
Orario di apertura
ore 10-12.30 e 17-19.30
Vernissage
8 Ottobre 2009, ore 18.30
Autore
Curatore