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Mary Cinque – Acque chiare
La mostra raccoglie una serie di acquerelli
realizzati negli ultimi due anni dall´artista napoletana.
Comunicato stampa
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Sabato 12 settembre inaugura la mostra personale di Mary Cinque “acque chiare” che, curata da Massimo Bignardi, raccoglie una serie di acquerelli realizzati negli ultimi due anni dall’artista napoletana.
L’esposizione, promossa da Bruno Mansi ed allestita a Ravello nella cornice di Palazzo Sasso, propone quaranta acquerelli raffiguranti lo spazio e le figure che la giovane artista incontra nella quotidianità: è la luce la cifra paesaggistica della costa amalfitana, che misura gli scarti prospettici, le architetture e il loro dialogo con la natura.
I fogli bianchi e le immagini dai contorni indefiniti che vi si stagliano, rimarcano il valore di transitorietà proprio dell’acqua che scorre e, al tempo stesso, rappresentano un tentativo di chiarimento dei processi che rendono autentica l’esperienza della realtà. Nel lento tempo di elaborazione, l’impaginato prende l’aspetto di un quaderno privato, e segnala la necessità da parte dell’artista di ripensare alle stesse inquadrature, nel tentativo di riscriverne l’immagine con toni diversi.
“In primo luogo – scrive Massimo Bignardi in catalogo – va rilevata la dimensione del supporto sul quale agisce la mano dell’artista, vale a dire piccoli fogli di cartoncino, la maggior parte poco più grandi di una cartolina che danno l’idea di un ricordo, rimandando ad un’immaginifica corrispondenza, in pratica ad un canale attraverso il quale porsi in contatto con la memoria. Poi il supporto e la tecnica; per il primo la scelta è ricaduta sulla carta ruvida che nella sua natura offre una sorta di matericità o, meglio, di superficie irregolare, porosa e, al tempo stesso, grinzosa che facilita l’addensarsi, della fluida pennellata, in macchie, in campiture irregolari ricche di sbavature, di filamentosi aloni d’acqua. Una superficie dunque che agevola il formarsi di pieghe, proprie di una pelle viva che cede ai processi del tempo e della sua inesorabile azione. La tecnica alla quale ha fatto ricorso Mary Cinque, l’acquerello, è la più semplice per quanto sia la più mentale: dapprima l’artista utilizza pasticche di colore, quelle fornite dall’industria per le “belle arti”, poi, in cerca di un proprio colore, elabora una tinta secondo l’alchimia che, per nostra fortuna, è ancora una prassi dell’arte. Una tecnica mentale perché – rinunciando a priori a qualsiasi saturazione – parte dallo scarto di minimi passaggi tonali operati sulla massima luminosità rappresentata dal bianco del foglio; insomma un procedere per sottrazione di luce, lasciando ai margini del colore il compito di trattenere l’essenza delle forme, il loro farsi richiamo di presenze o di organizzare l’architettura dello spazio. Mary Cinque sovverte il processo; fa assumere al bianco il valore di impronta di un corpo opaco che seleziona e riduce il passaggio della luce, mentre al colore attribuisce la stessa azione che nei fotogrammi Man Ray affidava alla luce.[…]”.
La mostra, che resterà aperta al pubblico fino al 15 ottobre, è stata realizzata grazie al supporto di Agriturismo Il castagno, Fës ceramiche, Il ritrovo, Image, L’alambicco, L’angolo dei sapori – caseificio Ruocco, Malafronte floral design, Tabaccheria Cuomo, Terre d’Amalfi, Vini Fausto.
Mary Cinque. Nel 2001 conclude gli studi in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, successivamente si specializza presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano. Dal 1999 inizia l’attività espositiva partecipando a mostre collettive in Italia e all’estero. Nel 2005 tiene la sua prima personale a Napoli. Nel 2009 espone a Londra, e nello stesso anno partecipa alla mostra collettiva La défense a cura di Pasquale Ruocco (nell’ambito della rassegna Aperto 09 curata da Massimo Bignardi) nell’ambito del Fës show room, Minori.
Mostre personali: “Giramondo”, Foundry, Londra 2009; “Aereo”, Largo baracche, Napoli 2009; “Display”, Da a, Napoli 2008; “Il martedì del magenta”, Bar Magenta, Milano 2008; “E’ pericoloso sporgersi”, Manidesign, Napoli 2005.
Mostre collettive: “Sguardi irrequieti Nuove tracce del contemporaneo”, Castello dell’Abate, Santa Maria di Castellabate 2009; “La defense”, Fës show room, Minori 2009; “We wanna fuck star system”, Largo baracche, Napoli 2009; “Ceres 4 art”, Wannabee gallery, Milano 2008; “13x17”, Libreria Rizzoli, Milano 2007; “Il viaggio” Trip, Napoli 2007; “Donne sull’orlo dell’arte”, Lanificio 25, Napoli 2007; “Muri d'autore”, Furore 2006; “Slim”, Galleria Diapason, Napoli 2006; “Notes”, Villa Rufolo, Ravello 2005; Ladyfest Italia, S. Maria Capua Vetere 2005; “Anatomie”, Accademia delle belle arti di Napoli, 2002; “C/arte”, Accademia delle belle arti di Napoli, 2000; “Il sentiero degli dei. Documenti ’99”, Scuola Media Statale E. de Nicola, Agerola 1999.
L’esposizione, promossa da Bruno Mansi ed allestita a Ravello nella cornice di Palazzo Sasso, propone quaranta acquerelli raffiguranti lo spazio e le figure che la giovane artista incontra nella quotidianità: è la luce la cifra paesaggistica della costa amalfitana, che misura gli scarti prospettici, le architetture e il loro dialogo con la natura.
I fogli bianchi e le immagini dai contorni indefiniti che vi si stagliano, rimarcano il valore di transitorietà proprio dell’acqua che scorre e, al tempo stesso, rappresentano un tentativo di chiarimento dei processi che rendono autentica l’esperienza della realtà. Nel lento tempo di elaborazione, l’impaginato prende l’aspetto di un quaderno privato, e segnala la necessità da parte dell’artista di ripensare alle stesse inquadrature, nel tentativo di riscriverne l’immagine con toni diversi.
“In primo luogo – scrive Massimo Bignardi in catalogo – va rilevata la dimensione del supporto sul quale agisce la mano dell’artista, vale a dire piccoli fogli di cartoncino, la maggior parte poco più grandi di una cartolina che danno l’idea di un ricordo, rimandando ad un’immaginifica corrispondenza, in pratica ad un canale attraverso il quale porsi in contatto con la memoria. Poi il supporto e la tecnica; per il primo la scelta è ricaduta sulla carta ruvida che nella sua natura offre una sorta di matericità o, meglio, di superficie irregolare, porosa e, al tempo stesso, grinzosa che facilita l’addensarsi, della fluida pennellata, in macchie, in campiture irregolari ricche di sbavature, di filamentosi aloni d’acqua. Una superficie dunque che agevola il formarsi di pieghe, proprie di una pelle viva che cede ai processi del tempo e della sua inesorabile azione. La tecnica alla quale ha fatto ricorso Mary Cinque, l’acquerello, è la più semplice per quanto sia la più mentale: dapprima l’artista utilizza pasticche di colore, quelle fornite dall’industria per le “belle arti”, poi, in cerca di un proprio colore, elabora una tinta secondo l’alchimia che, per nostra fortuna, è ancora una prassi dell’arte. Una tecnica mentale perché – rinunciando a priori a qualsiasi saturazione – parte dallo scarto di minimi passaggi tonali operati sulla massima luminosità rappresentata dal bianco del foglio; insomma un procedere per sottrazione di luce, lasciando ai margini del colore il compito di trattenere l’essenza delle forme, il loro farsi richiamo di presenze o di organizzare l’architettura dello spazio. Mary Cinque sovverte il processo; fa assumere al bianco il valore di impronta di un corpo opaco che seleziona e riduce il passaggio della luce, mentre al colore attribuisce la stessa azione che nei fotogrammi Man Ray affidava alla luce.[…]”.
La mostra, che resterà aperta al pubblico fino al 15 ottobre, è stata realizzata grazie al supporto di Agriturismo Il castagno, Fës ceramiche, Il ritrovo, Image, L’alambicco, L’angolo dei sapori – caseificio Ruocco, Malafronte floral design, Tabaccheria Cuomo, Terre d’Amalfi, Vini Fausto.
Mary Cinque. Nel 2001 conclude gli studi in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, successivamente si specializza presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano. Dal 1999 inizia l’attività espositiva partecipando a mostre collettive in Italia e all’estero. Nel 2005 tiene la sua prima personale a Napoli. Nel 2009 espone a Londra, e nello stesso anno partecipa alla mostra collettiva La défense a cura di Pasquale Ruocco (nell’ambito della rassegna Aperto 09 curata da Massimo Bignardi) nell’ambito del Fës show room, Minori.
Mostre personali: “Giramondo”, Foundry, Londra 2009; “Aereo”, Largo baracche, Napoli 2009; “Display”, Da a, Napoli 2008; “Il martedì del magenta”, Bar Magenta, Milano 2008; “E’ pericoloso sporgersi”, Manidesign, Napoli 2005.
Mostre collettive: “Sguardi irrequieti Nuove tracce del contemporaneo”, Castello dell’Abate, Santa Maria di Castellabate 2009; “La defense”, Fës show room, Minori 2009; “We wanna fuck star system”, Largo baracche, Napoli 2009; “Ceres 4 art”, Wannabee gallery, Milano 2008; “13x17”, Libreria Rizzoli, Milano 2007; “Il viaggio” Trip, Napoli 2007; “Donne sull’orlo dell’arte”, Lanificio 25, Napoli 2007; “Muri d'autore”, Furore 2006; “Slim”, Galleria Diapason, Napoli 2006; “Notes”, Villa Rufolo, Ravello 2005; Ladyfest Italia, S. Maria Capua Vetere 2005; “Anatomie”, Accademia delle belle arti di Napoli, 2002; “C/arte”, Accademia delle belle arti di Napoli, 2000; “Il sentiero degli dei. Documenti ’99”, Scuola Media Statale E. de Nicola, Agerola 1999.
12
settembre 2009
Mary Cinque – Acque chiare
Dal 12 settembre al 12 ottobre 2009
arte contemporanea
Location
PALAZZO SASSO
Ravello, Via San Giovanni Del Toro, (Salerno)
Ravello, Via San Giovanni Del Toro, (Salerno)
Orario di apertura
dal lunedì alla domenica | 11 - 13 e 17 - 22
Vernissage
12 Settembre 2009, ore 19
Autore
Curatore