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Alexander Calder – Monumental Sculpture
Una mostra di sculture monumentali di Alexander Calder realizzate fra il 1948 e il 1964.
Comunicato stampa
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La gente pensa che i monumenti debbano venire fuori dal suolo, mai dal soffitto, ma anche i mobiles possono
essere monumentali.
− Alexander Calder
Gagosian Gallery è lieta di presentare una mostra di sculture monumentali di Alexander Calder realizzate fra il
1948 e il 1964.
Nato in una famiglia di artisti apprezzati ma di stampo tradizionale, il genio innovatore di Alexander Calder ha
cambiato il corso dell’arte moderna. Iniziò il suo percorso artistico creando un nuovo modo di scolpire − piegando
ed attorcigliando fili di metallo per “disegnare” nello spazio figure tridimensionali. Con una sensibilità affine al
primo Costruttivismo, all’Arte Concettuale e al linguaggio della pittura astratta, Calder diventò famoso per i
mobiles (termine coniato da Marcel Duchamp per descrivere queste innovative sculture cinetiche), in cui forme
astratte vivacemente colorate e realizzate con materiali industriali, quali acciaio e legno, sono sospese in
perfetto equilibro con delicati fili di metallo. Ai primi esempi che, sfruttando la tecnologia moderna, erano azionati
elettricamente o meccanicamente, ne seguirono altri i cui movimenti venivano guidati in modo imprevedibile dal
vento e dell’acqua. Sebbene l’energia cinetica, il dinamismo e l’esuberanza dei mobiles rimasero sempre un
interesse primario per l’artista, Calder creò anche numerose sculture statiche che Jean Arp chiamò stabiles per
distinguerle dalle opere cinetiche. Diverse tecniche di saldatura e fissaggio furono utilizzate per giungere ad una
lavorazione del metallo che rifiutasse il peso e la solidità della massa di bronzo ma consentisse all’oggetto di
occupare uno spazio tridimensionale − pur rimanendo lineare, aperto e bidimensionale − e di trasmettere una
implicita sensazione di movimento.
Negli anni Cinquanta il riconoscimento internazionale di Calder aumentò in modo significativo consentendo
all’artista di lavorare tra gli Stati Uniti e la Francia e di realizzare i suoi mobiles e stabiles su scala monumentale.
In Untitled (Vertical Out of Horizontal) (1948), uno dei primi mobile di acciaio cromato di questo periodo, il libero
utilizzo di colore di Calder, unito al peso ed al movimento, crea dinamiche cinetiche progressivamente complesse.
In Rouge Triomphant/Triumphant Red (1959-63), mobile ampio quasi sei metri, l’artista introduce il rosso
primario per creare un acceso contrasto con il precedente uso quasi esclusivo del nero. In questa opera ritmata,
tre gruppi di scaglie di metallo nero sono in contrappunto con un’unica scaglia rossa, creando un insieme dinamico
G A G O S I A N G A L L E R Y
VIA FRANCESCO CRISPI 16 - 00187 ROMA T. +39 06 42086498 F. +39 06 42014765
ROMA@GAGOSIAN.COM WWW.GAGOSIAN.COM
ma in delicato equilibrio; mentre Blanc de Blanc (1960), composta di soli elementi bianchi, è leggera ed
effervescente come il vino frizzante a cui il giocoso titolo fa riferimento. In stabiles monumentali come Spunk of
the Monk (1964) l’evidente peso delle imponenti arcate di acciaio è sostenuto da solo sette punti di contatto con il
suolo, evocando un gruppo di animali o un qualche insetto esotico, mentre il loro intersecarsi offre prospettive
multiple che variano con il movimento dello spettatore attorno all’opera. Commissionato per l’American Republic
Insurance Company di Des Moines, Iowa, edificio progettato da Mies van der Rohe, il titolo è una divertita
allusione alla nozione di forza vitale che unisce la radice francese del nome della città alle parole inglesi “spirito”
o “sperma”. I monumentali piani tesi e curvi di Five Points/Triangles (1957) convergono tra loro quasi
sorreggessero l’uno il peso dell’altro svettando verso l’alto come la prua di una nave.
Completano la mostra due standing mobiles ed alcune gouaches degli anni Sessanta e Settanta il cui vivace uso di
colori primari riecheggia i motivi astratti e figurativi delle sculture.
Alexander Calder nacque nel 1898 in Pennsylvania e studiò presso lo Stevens Institute of Technology e l’Art
Students League. Morì a New York City nel 1976.
Le sue opere sono incluse in importanti collezioni museali, tra cui il Musée National d`Art Moderne ed il Centre
Georges Pompidou, Parigi; il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid; ed il Museum of Modern Art,
New York. Numerose commissioni pubbliche sono visibili in tutto il mondo.
Il lavoro dell’artista è stato oggetto di numerose mostre, tra cui Alexander Calder: Die großen Skulpturen/Der
andere Calder, Kunst und Ausstellungshalle der Bundesrepublik Deutschland, Bonn, 1993; Alexander Calder,
Louisiana Museum of Modern Art, Humlebaek, 1995 (esposta anche presso il Moderna Museet, Stoccolma, ed il
Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, Parigi, nel 1996); Alexander Calder: 1898–1976, National Gallery of
Art, Washington, D.C. (esposta anche presso il San Francisco Museum of Modern Art, CA), 1998; Alexander
Calder: The Paris Years, 1926-1933, the Whitney Museum of American Art, New York, 2008 (esposta anche
presso il Centre Pompidou, Parigi, 2009); Calder, Palazzo delle Esposizioni, Roma, ottobre 2009 - febbraio 2010.
essere monumentali.
− Alexander Calder
Gagosian Gallery è lieta di presentare una mostra di sculture monumentali di Alexander Calder realizzate fra il
1948 e il 1964.
Nato in una famiglia di artisti apprezzati ma di stampo tradizionale, il genio innovatore di Alexander Calder ha
cambiato il corso dell’arte moderna. Iniziò il suo percorso artistico creando un nuovo modo di scolpire − piegando
ed attorcigliando fili di metallo per “disegnare” nello spazio figure tridimensionali. Con una sensibilità affine al
primo Costruttivismo, all’Arte Concettuale e al linguaggio della pittura astratta, Calder diventò famoso per i
mobiles (termine coniato da Marcel Duchamp per descrivere queste innovative sculture cinetiche), in cui forme
astratte vivacemente colorate e realizzate con materiali industriali, quali acciaio e legno, sono sospese in
perfetto equilibro con delicati fili di metallo. Ai primi esempi che, sfruttando la tecnologia moderna, erano azionati
elettricamente o meccanicamente, ne seguirono altri i cui movimenti venivano guidati in modo imprevedibile dal
vento e dell’acqua. Sebbene l’energia cinetica, il dinamismo e l’esuberanza dei mobiles rimasero sempre un
interesse primario per l’artista, Calder creò anche numerose sculture statiche che Jean Arp chiamò stabiles per
distinguerle dalle opere cinetiche. Diverse tecniche di saldatura e fissaggio furono utilizzate per giungere ad una
lavorazione del metallo che rifiutasse il peso e la solidità della massa di bronzo ma consentisse all’oggetto di
occupare uno spazio tridimensionale − pur rimanendo lineare, aperto e bidimensionale − e di trasmettere una
implicita sensazione di movimento.
Negli anni Cinquanta il riconoscimento internazionale di Calder aumentò in modo significativo consentendo
all’artista di lavorare tra gli Stati Uniti e la Francia e di realizzare i suoi mobiles e stabiles su scala monumentale.
In Untitled (Vertical Out of Horizontal) (1948), uno dei primi mobile di acciaio cromato di questo periodo, il libero
utilizzo di colore di Calder, unito al peso ed al movimento, crea dinamiche cinetiche progressivamente complesse.
In Rouge Triomphant/Triumphant Red (1959-63), mobile ampio quasi sei metri, l’artista introduce il rosso
primario per creare un acceso contrasto con il precedente uso quasi esclusivo del nero. In questa opera ritmata,
tre gruppi di scaglie di metallo nero sono in contrappunto con un’unica scaglia rossa, creando un insieme dinamico
G A G O S I A N G A L L E R Y
VIA FRANCESCO CRISPI 16 - 00187 ROMA T. +39 06 42086498 F. +39 06 42014765
ROMA@GAGOSIAN.COM WWW.GAGOSIAN.COM
ma in delicato equilibrio; mentre Blanc de Blanc (1960), composta di soli elementi bianchi, è leggera ed
effervescente come il vino frizzante a cui il giocoso titolo fa riferimento. In stabiles monumentali come Spunk of
the Monk (1964) l’evidente peso delle imponenti arcate di acciaio è sostenuto da solo sette punti di contatto con il
suolo, evocando un gruppo di animali o un qualche insetto esotico, mentre il loro intersecarsi offre prospettive
multiple che variano con il movimento dello spettatore attorno all’opera. Commissionato per l’American Republic
Insurance Company di Des Moines, Iowa, edificio progettato da Mies van der Rohe, il titolo è una divertita
allusione alla nozione di forza vitale che unisce la radice francese del nome della città alle parole inglesi “spirito”
o “sperma”. I monumentali piani tesi e curvi di Five Points/Triangles (1957) convergono tra loro quasi
sorreggessero l’uno il peso dell’altro svettando verso l’alto come la prua di una nave.
Completano la mostra due standing mobiles ed alcune gouaches degli anni Sessanta e Settanta il cui vivace uso di
colori primari riecheggia i motivi astratti e figurativi delle sculture.
Alexander Calder nacque nel 1898 in Pennsylvania e studiò presso lo Stevens Institute of Technology e l’Art
Students League. Morì a New York City nel 1976.
Le sue opere sono incluse in importanti collezioni museali, tra cui il Musée National d`Art Moderne ed il Centre
Georges Pompidou, Parigi; il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid; ed il Museum of Modern Art,
New York. Numerose commissioni pubbliche sono visibili in tutto il mondo.
Il lavoro dell’artista è stato oggetto di numerose mostre, tra cui Alexander Calder: Die großen Skulpturen/Der
andere Calder, Kunst und Ausstellungshalle der Bundesrepublik Deutschland, Bonn, 1993; Alexander Calder,
Louisiana Museum of Modern Art, Humlebaek, 1995 (esposta anche presso il Moderna Museet, Stoccolma, ed il
Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, Parigi, nel 1996); Alexander Calder: 1898–1976, National Gallery of
Art, Washington, D.C. (esposta anche presso il San Francisco Museum of Modern Art, CA), 1998; Alexander
Calder: The Paris Years, 1926-1933, the Whitney Museum of American Art, New York, 2008 (esposta anche
presso il Centre Pompidou, Parigi, 2009); Calder, Palazzo delle Esposizioni, Roma, ottobre 2009 - febbraio 2010.
29
ottobre 2009
Alexander Calder – Monumental Sculpture
Dal 29 ottobre 2009 al 30 gennaio 2010
arte contemporanea
Location
GAGOSIAN GALLERY
Roma, Via Francesco Crispi, 16, (Roma)
Roma, Via Francesco Crispi, 16, (Roma)
Orario di apertura
martedì - sabato 10:30 – 19:00 e su appuntamento
Vernissage
29 Ottobre 2009, ore 18.30-20.30
Ufficio stampa
STUDIO MARTINOTTI
Autore