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Jorrit Tornquist – Dal cielo alla terra
L’evento propone negli spazi di Piazza Zamara 22, una singolare miscellanea di opere che documentano alcuni originali ed inediti aspetti della variegata ricerca del maestro.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Lo Studio F.22 Modern Art Gallery di Palazzolo s/Oglio (BS) ospita dal 3 ottobre al 29 novembre 2009 una nuova mostra personale dell’artista austriaco Jorrit Tornquist, dal titolo “Dal cielo alla terra”. L’evento, che inaugura sabato 3 ottobre alle ore 18.30, propone negli spazi di Piazza Zamara 22, una singolare miscellanea di opere che documentano alcuni originali ed inediti aspetti della variegata ricerca del maestro.
“Si possono fare quadri in tanti modi. Si possono esprimere impressioni. Si possono imbrattare di colore pareti, tele, marciapiedi o piazze e ciò non solo la domenica, o di lunedì o martedì, ma ogni giorno. Si può raccogliere e spargere luce. Io proprio non so spiegarvi come lavoro.
Se apro gli occhi e vedo qualcosa che m’interessa, la curiosità si accende, mi eccito e l’eccitazione mi fa tremare, questo tremito si trasforma in ricordo. Il ricordare richiama in me una vibrazione e questa vibrazione crea Facciamo un esempio: poiché non so stendere perfettamente bene una tela, ho imparato ad accontentarmi, contentarsi conduce necessariamente a cercare soluzioni. Il pennello corre male su superfici non piane ed in qualche modo devo però dare vita a queste superfici, non vorrei mai essere un pittore monocromatico. Allora che fare?
Ho comprato un compressore e relative pistole a spruzzo, e naturalmente il tubo per collegare l’uno all’altro. E ora prestate attenzione: sono diventato un fanatico e un eccellente cacciatore d’arcobaleni, appena ne localizzo uno, immediatamente sono lì, con le mie taniche, che riempio di diverse luci colorate, le luci rosse nella tanica con la scritta maiuscolo ‘ROSSO’ le verdi in quella con scritto maiuscolo ‘VERDE’ ecc... Il materiale necessario è adesso disponibile. Quando tutti questi contenitori sono veramente pieni, me ne vado in giro per il mondo alla ricerca di sensazioni. Si trovano ovunque in acqua, in terra in cielo, quando i soli vengono e vanno, quando le lune appaiono e scompaiono, quando le nubi vagano. Ma gli arcobaleni risvegliano sempre in me istinti di caccia, allora devo agire.
Oppure non attratto dal mondo guardo semplicemente nel vuoto, improvvisamente una farfalla cangiante vestita di blu si posa su un fiammeggiante papavero rosso, una goccia di rugiada raccoglie la luce del mattino su un petalo di rosa, allora comincio a tremare, ed è proprio questo l’attimo per tirare la tela, ma in questa eccitazione potrà mai essere ben tesa? Ora torna il ricordo di ciò che ho visto, metto in moto il compressore, travaso qualcosa dalle taniche su cui è scritto maiuscolo il COLORE e riempio le pistole, se dovessi mettermi gli occhiali, si potrebbero frantumare, perché comincio a vibrare, e in questo momento premo il grilletto e spruzzo la tela, che si riempie di luci colorate, finché tornato tranquillo non so più cosa ho fatto e perché.
In confidenza: ho imparato anche a mischiare le luci, ma... pssst.. non svelatelo.” (Jorrit Tornquist)
Jorrit Tornquist nasce a Graz (Austria) nel 1938. Nella sua città compie gli studi di biologia e d’architettura e muove i primi passi nel mondo artistico. Dal 1964 vive in Italia, dal 1992 ottiene la cittadinanza italiana pur mantenendo quella austriaca. La sua ricerca, fin dal 1959, è un appassionato studio del colore, sia nel suo rapporto con la luce e con la superficie del dipinto, sia nelle sue potenzialità di azione sull’ambiente, soprattutto in ambito architettonico. Il suo approccio alla pittura è sempre di tipo scientifico: una ricerca che tende, soprattutto nelle ultime opere, alla materializzazione dell’oggetto attraverso la luce e che si rivolge non solo alla percezione del colore e al suo rapporto con la luce, ma anche alle sue funzioni in natura e agli effetti psicologici sull’uomo. Jorrit Tornquist è anche un color designer: progetta l’aspetto cromatico di edifici e costruzioni affinché si inseriscano meglio nell’ambiente circostante.
Dal 1965 espone le sue opere in importanti gallerie e spazi pubblici sia in Italia che all’estero, ottenendo anche numerosi premi e riconoscimenti. Dal 1980 Tornquist è molto impegnato anche nell’attività didattica, insegna infatti all’Istituto Europeo del Design di Milano, alla Facoltà di Architettura, all’Università di Graz, all’Accademia di Belle Arti di Bergamo e al Politecnico di Milano. Nel 1986 Jorrit Tornquist è invitato alla XLII Biennale Internazionale di Venezia nella mostra: Arte, Scienza e Colore con Veronesi, Le Parc, Munari, Vasarely, Max Bill, Loshe, Albers e Fontana.
Personali allo Studio F.22 nel 1974, 1980, 1986, 1992, 1995, 1999, 2001, 2004, 2007, 2009.
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“Si possono fare quadri in tanti modi. Si possono esprimere impressioni. Si possono imbrattare di colore pareti, tele, marciapiedi o piazze e ciò non solo la domenica, o di lunedì o martedì, ma ogni giorno. Si può raccogliere e spargere luce. Io proprio non so spiegarvi come lavoro.
Se apro gli occhi e vedo qualcosa che m’interessa, la curiosità si accende, mi eccito e l’eccitazione mi fa tremare, questo tremito si trasforma in ricordo. Il ricordare richiama in me una vibrazione e questa vibrazione crea Facciamo un esempio: poiché non so stendere perfettamente bene una tela, ho imparato ad accontentarmi, contentarsi conduce necessariamente a cercare soluzioni. Il pennello corre male su superfici non piane ed in qualche modo devo però dare vita a queste superfici, non vorrei mai essere un pittore monocromatico. Allora che fare?
Ho comprato un compressore e relative pistole a spruzzo, e naturalmente il tubo per collegare l’uno all’altro. E ora prestate attenzione: sono diventato un fanatico e un eccellente cacciatore d’arcobaleni, appena ne localizzo uno, immediatamente sono lì, con le mie taniche, che riempio di diverse luci colorate, le luci rosse nella tanica con la scritta maiuscolo ‘ROSSO’ le verdi in quella con scritto maiuscolo ‘VERDE’ ecc... Il materiale necessario è adesso disponibile. Quando tutti questi contenitori sono veramente pieni, me ne vado in giro per il mondo alla ricerca di sensazioni. Si trovano ovunque in acqua, in terra in cielo, quando i soli vengono e vanno, quando le lune appaiono e scompaiono, quando le nubi vagano. Ma gli arcobaleni risvegliano sempre in me istinti di caccia, allora devo agire.
Oppure non attratto dal mondo guardo semplicemente nel vuoto, improvvisamente una farfalla cangiante vestita di blu si posa su un fiammeggiante papavero rosso, una goccia di rugiada raccoglie la luce del mattino su un petalo di rosa, allora comincio a tremare, ed è proprio questo l’attimo per tirare la tela, ma in questa eccitazione potrà mai essere ben tesa? Ora torna il ricordo di ciò che ho visto, metto in moto il compressore, travaso qualcosa dalle taniche su cui è scritto maiuscolo il COLORE e riempio le pistole, se dovessi mettermi gli occhiali, si potrebbero frantumare, perché comincio a vibrare, e in questo momento premo il grilletto e spruzzo la tela, che si riempie di luci colorate, finché tornato tranquillo non so più cosa ho fatto e perché.
In confidenza: ho imparato anche a mischiare le luci, ma... pssst.. non svelatelo.” (Jorrit Tornquist)
Jorrit Tornquist nasce a Graz (Austria) nel 1938. Nella sua città compie gli studi di biologia e d’architettura e muove i primi passi nel mondo artistico. Dal 1964 vive in Italia, dal 1992 ottiene la cittadinanza italiana pur mantenendo quella austriaca. La sua ricerca, fin dal 1959, è un appassionato studio del colore, sia nel suo rapporto con la luce e con la superficie del dipinto, sia nelle sue potenzialità di azione sull’ambiente, soprattutto in ambito architettonico. Il suo approccio alla pittura è sempre di tipo scientifico: una ricerca che tende, soprattutto nelle ultime opere, alla materializzazione dell’oggetto attraverso la luce e che si rivolge non solo alla percezione del colore e al suo rapporto con la luce, ma anche alle sue funzioni in natura e agli effetti psicologici sull’uomo. Jorrit Tornquist è anche un color designer: progetta l’aspetto cromatico di edifici e costruzioni affinché si inseriscano meglio nell’ambiente circostante.
Dal 1965 espone le sue opere in importanti gallerie e spazi pubblici sia in Italia che all’estero, ottenendo anche numerosi premi e riconoscimenti. Dal 1980 Tornquist è molto impegnato anche nell’attività didattica, insegna infatti all’Istituto Europeo del Design di Milano, alla Facoltà di Architettura, all’Università di Graz, all’Accademia di Belle Arti di Bergamo e al Politecnico di Milano. Nel 1986 Jorrit Tornquist è invitato alla XLII Biennale Internazionale di Venezia nella mostra: Arte, Scienza e Colore con Veronesi, Le Parc, Munari, Vasarely, Max Bill, Loshe, Albers e Fontana.
Personali allo Studio F.22 nel 1974, 1980, 1986, 1992, 1995, 1999, 2001, 2004, 2007, 2009.
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03
ottobre 2009
Jorrit Tornquist – Dal cielo alla terra
Dal 03 ottobre al 29 novembre 2009
arte contemporanea
Location
STUDIO F22 – PALAZZO ZAMARA
Palazzolo Sull'oglio, Piazza Zamara, 22, (Brescia)
Palazzolo Sull'oglio, Piazza Zamara, 22, (Brescia)
Orario di apertura
Tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle19
Vernissage
3 Ottobre 2009, ore 18.30
Ufficio stampa
MARTE COMUNICAZIONE
Autore