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Jean Nouvel – Dal cucchiaio alla città
Attraverso una selezione di oggetti e complementi d’arredo disegnati da Jean Nouvel negli ultimi vent’anni, verrà sottolineato come l’architetto francese abbia ripreso su oggetti di produzione industriale soluzioni tipiche dei suoi edifici, tra cui il nuovo padiglione B della Fiera di Genova.
Comunicato stampa
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In occasione del 49° Salone Nautico internazionale di Genova, la galleria di interior design “Via Garibaldi 12” presenterà un’esposizione di oggetti progettati dall’archistar francese Jean Nouvel. Un omaggio dovuto, dal momento che questo Salone sarà per la prima volta ospitato anche nel nuovo padiglione B, un edificio di respiro internazionale con il quale Nouvel e l’Ente Fiera rilanciano Genova nel panorama dell’architettura contemporanea.
Il titolo della mostra trae ispirazione dalla celebre frase di Ernesto Nathan Rogers circa la peculiarità del mestiere dell’architetto, sentenza che trova nel lavoro del francese una straordinaria applicazione, tutta tesa ad esprimere la ricerca di una sobria essenzialità.
Se molto si è scritto infatti sul Nouvel architetto, poco si sa invece del Nouvel industrial designer.
Pertanto Via Garibaldi 12, ormai punto di riferimento per la cultura dell’abitare italiana, desidera offrire al pubblico genovese così come a quello internazionale che sarà a Genova in occasione del Salone Nautico una ragione in più per vivere la città ed il suo centro storico.
La mostra si articolerà attraverso una selezione di oggetti e complementi d’arredo disegnati da Nouvel negli ultimi vent’anni.
La poltrona “Milana”, (un omaggio alla “Barcelona” di Mies van de Rohe) nasce nel 1994 dalla collaborazione con l’azienda milanese Sawaya & Moroni: una struttura in acciaio e cuoio da selleria dove il modello miesiano viene rielaborato. Nouvel sembra ritenere che non basti riproporre, in contrasto con il design estetizzante degli anni ’80, un rigore ascetico. La modernità infatti passa la connessione tra il sapere materiale e la tecnologia, così come aveva dimostrato pochi anni prima nella facciata dell’Institut du Monde Arabe.
Sempre per Sawaya & Moroni, Nouvel firma anche il secchio da Champagne in argento “SCC”, dove sperimenta la soluzione della doppia parete che applicherà anche in alcuni edifici tra cui la torre Agbar di Barcellona al fine di ottenere un maggiore isolamento termico.
Nel paesaggio domestico di Nouvel si segnalano poi una serie di oggetti disegnati per Alessi, legati al culto tutto italiano per il caffè.
Il Coffee Towers del 2003 viene realizzato in finissimo argento brunito dal color moka, appunto. Anche in questo caso viene sfruttato l’isolamento della doppia parete per mantenere la bevanda alla giusta temperatura, tuttavia l’effetto specchio della superficie crea una anamorfosi che rende magicamente leggibile sulla tazzina le parole “cafe cafe que j’aime ta couleur cafe” aggiungendo un aspetto letterario e narrativo alla principale intenzione di fruizione dinamica e visiva.
Una curiosità: l’approccio “democratico” di Alessi, fa sì che venga realizzata anche una versione in acciaio inox del set, che passa dunque da un prezzo di 20.000 a 200 euro al fine di portare il prodotto sia nelle collezioni dei musei che nelle case degli appassionati di design.
“Dal museo al cucchiaio” si potrebbe invece dire circa il lavoro di Nouvel nel parigino Musée du Quai Branly, dove l’architetto arriva addirittura ad inserire sui tavoli del ristorante “Les Ombres”, (la terrazza panoramica che si affaccia sulla Tour Eiffel) le posate da lui disegnate nel 2004 per l’azienda danese Georg Jensen. L’acciaio assume qui delle forme pure (il coltello, ad esempio, è formato da un unico pezzo di metallo) a segnare un nuovo archetipo che ben si adatta alle “culture primitive” rappresentate nel museo.
Sarà dunque piacevole per il visitatore rintracciare in questi ed in altri oggetti il caratteristico stile architettonico dell’architetto transalpino e comprendere pertanto come il genio possa ritrovarsi anche nelle piccole cose. La complessità, a volte, è racchiusa da una facciata semplice.
Come egli stesso afferma “troppo semplice perché sia così semplice”.
Il titolo della mostra trae ispirazione dalla celebre frase di Ernesto Nathan Rogers circa la peculiarità del mestiere dell’architetto, sentenza che trova nel lavoro del francese una straordinaria applicazione, tutta tesa ad esprimere la ricerca di una sobria essenzialità.
Se molto si è scritto infatti sul Nouvel architetto, poco si sa invece del Nouvel industrial designer.
Pertanto Via Garibaldi 12, ormai punto di riferimento per la cultura dell’abitare italiana, desidera offrire al pubblico genovese così come a quello internazionale che sarà a Genova in occasione del Salone Nautico una ragione in più per vivere la città ed il suo centro storico.
La mostra si articolerà attraverso una selezione di oggetti e complementi d’arredo disegnati da Nouvel negli ultimi vent’anni.
La poltrona “Milana”, (un omaggio alla “Barcelona” di Mies van de Rohe) nasce nel 1994 dalla collaborazione con l’azienda milanese Sawaya & Moroni: una struttura in acciaio e cuoio da selleria dove il modello miesiano viene rielaborato. Nouvel sembra ritenere che non basti riproporre, in contrasto con il design estetizzante degli anni ’80, un rigore ascetico. La modernità infatti passa la connessione tra il sapere materiale e la tecnologia, così come aveva dimostrato pochi anni prima nella facciata dell’Institut du Monde Arabe.
Sempre per Sawaya & Moroni, Nouvel firma anche il secchio da Champagne in argento “SCC”, dove sperimenta la soluzione della doppia parete che applicherà anche in alcuni edifici tra cui la torre Agbar di Barcellona al fine di ottenere un maggiore isolamento termico.
Nel paesaggio domestico di Nouvel si segnalano poi una serie di oggetti disegnati per Alessi, legati al culto tutto italiano per il caffè.
Il Coffee Towers del 2003 viene realizzato in finissimo argento brunito dal color moka, appunto. Anche in questo caso viene sfruttato l’isolamento della doppia parete per mantenere la bevanda alla giusta temperatura, tuttavia l’effetto specchio della superficie crea una anamorfosi che rende magicamente leggibile sulla tazzina le parole “cafe cafe que j’aime ta couleur cafe” aggiungendo un aspetto letterario e narrativo alla principale intenzione di fruizione dinamica e visiva.
Una curiosità: l’approccio “democratico” di Alessi, fa sì che venga realizzata anche una versione in acciaio inox del set, che passa dunque da un prezzo di 20.000 a 200 euro al fine di portare il prodotto sia nelle collezioni dei musei che nelle case degli appassionati di design.
“Dal museo al cucchiaio” si potrebbe invece dire circa il lavoro di Nouvel nel parigino Musée du Quai Branly, dove l’architetto arriva addirittura ad inserire sui tavoli del ristorante “Les Ombres”, (la terrazza panoramica che si affaccia sulla Tour Eiffel) le posate da lui disegnate nel 2004 per l’azienda danese Georg Jensen. L’acciaio assume qui delle forme pure (il coltello, ad esempio, è formato da un unico pezzo di metallo) a segnare un nuovo archetipo che ben si adatta alle “culture primitive” rappresentate nel museo.
Sarà dunque piacevole per il visitatore rintracciare in questi ed in altri oggetti il caratteristico stile architettonico dell’architetto transalpino e comprendere pertanto come il genio possa ritrovarsi anche nelle piccole cose. La complessità, a volte, è racchiusa da una facciata semplice.
Come egli stesso afferma “troppo semplice perché sia così semplice”.
01
ottobre 2009
Jean Nouvel – Dal cucchiaio alla città
Dal primo al 17 ottobre 2009
architettura
design
design
Location
VIAGARIBALDI12
Genova, Via Giuseppe Garibaldi, 12, (Genova)
Genova, Via Giuseppe Garibaldi, 12, (Genova)
Orario di apertura
dal martedì al sabato, mattino 10 - 14 pomeriggio 15,30 - 19
Vernissage
1 Ottobre 2009, ore 10
Autore
Curatore