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fino al 1.V.2011 Jack Sal Action/Re/Action Palazzo Morelli Fine Art Todi(PG)
altrecittà
L’artista che disegna senza disegnare, mettendo in relazione tempo, misura, spazio. E il materiale che cambia. Non c’è da aspettarsi nulla di tradizionale, è il minimale estremo, è il concettuale puro, è la logica a sposare l’arte...
di Cecilia Ci
Perchè Jack, riduce al minimo l’intervento manuale e lascia all’oggetto, alla “cosa”, come la definisce Bruno Corà, il compito di creare, laddove, il demiurgo che tutto muove, diviene spettatore di un’opera, che si auto completa. Una banda adesiva, un cerotto di seta, quello usato per le medicazioni, collocato su linee di colore che lui stesso ha tracciato, il tessuto si imbeve di cromia e nascono linee tremule di rosso, di blu, poi di giallo. La qualità fenomenica, appare nella sua trasformazione, espressione dell’effimero che ricalca la contemporaneità e il rimando è ad una poetica in divenire. I tre colori, sempre nella stessa sequenza cromatica, quelli fondamentali, da cui tutti gli altri hanno origine e nessuno prevale sugli altri, dice Jack. Linee tremule di colore e bande, come sentieri senza fine. Possibilità che la vita ci offre, scelte da operare, anche quando tutto sembra uguale.
Dove vanno le linee di Jack? Paiono strade dell’infinito, parallele che non si congiungeranno mai. Nastro di lucido cerotto, cui Jack affida il suo messaggio, operazione matematica, logica struttura e appare l’equilibrio, l’intradirezionalità delle linee, i principi gestaltici della vicinanza. Una serie di quadri, dalle dimensioni di 60×60 cm, dove le bande ravvicinate ad occupare la parte destra dello spazio, via via si avvicinano al centro, fino a raggiungere il lato sinistro, aumentando la distanza fra di esse. Nelle opere di formato più grande, 120×120 cm, il linguaggio è quello di una sequenza, sempre in movimento, che riduce la distanza fino a raggruppare le bande al centro, per un dialogo che parla attraverso il codice della fotografia. E, non a caso, è la luce a giocare un ruolo fondamentale nella visione dell’opera. Jack, sacerdote, di un’arte sussurrata, con la mente e il cuore, in un crocevia di pensieri, culture, sensibilità, memoria. L’ artista che grida a gran voce, quando realizza il monumento per le vittime del Pogrom del 1946 e l’installazione Art & Memory 2006, in occasione della Giornata della Memoria. Lui, Jack Sal, ebreo, figlio di ebrei sopravissuti all’Olocausto, sperimentatore, innovatore, artista che cerca di fare il meno possibile nel suo lavoro. Lo dice scherzando. Forse, solo un poco.
cecilia ci
mostra visitata il 2 Aprile 2011
Jack Sal Action/Re/Action
a cura di Bruno Corà
Palazzo Morelli Fine Art
Via del Duomo 23 Todi PG
tel. +39 3358354877
fax +39 075 808 6123
Ingresso: free admittance
orario di apertura: 9,30-13 16-19,30
tel. +39 3358354877
fax +39 075 808 6123
Catalogo in galleria testi di Bruno Corà, Jack Sal e un’intervista all’artista di Thomas Butter