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Il Nouveau Réalisme (I cinquant’anni, 1960-2010)
Si possono ammirare oltre cinquanta opere realizzate a partire dagli anni ’60 dai cosiddetti “Nouveaux Réalistes”.
Comunicato stampa
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L’attività della Galleria Agnellini Arte Moderna di Brescia prosegue con fermento. Divenuta ormai saldo punto di riferimento e di fiducia per gli appassionati dell'arte, propone ora Il Nouveau Réalisme (I cinquant’anni, 1960-2010) un’interessante quanto esaustiva collettiva curata da Dominique Stella, che riunisce i più importanti esponenti di questo straordinario movimento.
La mostra è realizzata con il patrocinio del Centro Culturale Francese di Milano.
Si possono ammirare oltre cinquanta opere realizzate a partire dagli anni ’60 dai cosiddetti “Nouveaux Réalistes”: Arman, César, Christo, Gérard Deschamps, François Dufrêne, Raymond Hains, Yves Klein, Martial Raysse, Mimmo Rotella, Niki de Saint Phalle, Daniel Spoerri, Jean Tinguely e Jacques Villeglé.
Il Nouveau Réalisme nacque a Milano il 16 aprile 1960, quando dalla Galleria Apollinaire fu pubblicato e firmato da Pierre Restany il primo manifesto. Questa avventura ebbe inizio nell'immaginazione di Restany poco tempo prima: “A partire dal 1959, e in particolare in occasione della prima Biennale di Parigi in cui furono esposte una proposta monocroma di Yves Klein, la macchina per dipingere di Tinguely (Métamatic) e la Palissade di Raymond Hains, ho intuito il denominatore comune di queste ricerche estremamente diverse e che fino a quel momento avevano seguito evoluzioni indipendenti: un gesto fondamentale di appropriazione del reale, legato a un fenomeno quantistico di espressione (l’impregnamento del colore puro in Yves Klein, l'animazione meccanica in Tinguely, la scelta del manifesto lacerato in Hains)”.
Il manifesto del 16 aprile anticipa la creazione del gruppo che sarà fondato il 27 ottobre 1960 presso il domicilio di Yves Klein, a Parigi: Pierre Restany è proclamato teorico del gruppo.
Ciò che questi artisti propongono è chiarito ancora dalle sue parole: “L’appassionante avventura del reale colto in sé, e non attraverso il prisma della trascrizione concettuale o immaginativa. Qual è il suo segno? L'introduzione di un ricambio sociologico allo stadio essenziale della comunicazione. La sociologia viene in aiuto della coscienza e del caso, sia a livello di scelta o lacerazione del manifesto, dell’impronta di un oggetto, di un rifiuto o di un avanzo di cibo, dello scatenarsi dell’affettività meccanica, della diffusione della sensibilità al di là dei limiti logici della sua percezione”.
A partire dalla proclamazione del gruppo nel 1960 e fino al 1963, gli artisti del Nouveau Réalisme espongono collettivamente: «In tre anni i Nouveaux Réalistes hanno liquidato l’Informale e fatto esplodere i miti anacronistici della scuola di Parigi».
Il gruppo, inizialmente rappresentato dai soli Arman, Hains, Villeglé, Dufrêne, Klein, Tinguely si è successivamente allargato nella sua versione parigina.
Accompagna la mostra un catalogo edito da Shin Production con testi critici di Marc Dachy, Grazia Chiesa, Pierre Restany e Dominique Stella.
La mostra è realizzata con il patrocinio del Centro Culturale Francese di Milano.
Si possono ammirare oltre cinquanta opere realizzate a partire dagli anni ’60 dai cosiddetti “Nouveaux Réalistes”: Arman, César, Christo, Gérard Deschamps, François Dufrêne, Raymond Hains, Yves Klein, Martial Raysse, Mimmo Rotella, Niki de Saint Phalle, Daniel Spoerri, Jean Tinguely e Jacques Villeglé.
Il Nouveau Réalisme nacque a Milano il 16 aprile 1960, quando dalla Galleria Apollinaire fu pubblicato e firmato da Pierre Restany il primo manifesto. Questa avventura ebbe inizio nell'immaginazione di Restany poco tempo prima: “A partire dal 1959, e in particolare in occasione della prima Biennale di Parigi in cui furono esposte una proposta monocroma di Yves Klein, la macchina per dipingere di Tinguely (Métamatic) e la Palissade di Raymond Hains, ho intuito il denominatore comune di queste ricerche estremamente diverse e che fino a quel momento avevano seguito evoluzioni indipendenti: un gesto fondamentale di appropriazione del reale, legato a un fenomeno quantistico di espressione (l’impregnamento del colore puro in Yves Klein, l'animazione meccanica in Tinguely, la scelta del manifesto lacerato in Hains)”.
Il manifesto del 16 aprile anticipa la creazione del gruppo che sarà fondato il 27 ottobre 1960 presso il domicilio di Yves Klein, a Parigi: Pierre Restany è proclamato teorico del gruppo.
Ciò che questi artisti propongono è chiarito ancora dalle sue parole: “L’appassionante avventura del reale colto in sé, e non attraverso il prisma della trascrizione concettuale o immaginativa. Qual è il suo segno? L'introduzione di un ricambio sociologico allo stadio essenziale della comunicazione. La sociologia viene in aiuto della coscienza e del caso, sia a livello di scelta o lacerazione del manifesto, dell’impronta di un oggetto, di un rifiuto o di un avanzo di cibo, dello scatenarsi dell’affettività meccanica, della diffusione della sensibilità al di là dei limiti logici della sua percezione”.
A partire dalla proclamazione del gruppo nel 1960 e fino al 1963, gli artisti del Nouveau Réalisme espongono collettivamente: «In tre anni i Nouveaux Réalistes hanno liquidato l’Informale e fatto esplodere i miti anacronistici della scuola di Parigi».
Il gruppo, inizialmente rappresentato dai soli Arman, Hains, Villeglé, Dufrêne, Klein, Tinguely si è successivamente allargato nella sua versione parigina.
Accompagna la mostra un catalogo edito da Shin Production con testi critici di Marc Dachy, Grazia Chiesa, Pierre Restany e Dominique Stella.
03
ottobre 2009
Il Nouveau Réalisme (I cinquant’anni, 1960-2010)
Dal 03 ottobre 2009 al 22 maggio 2010
arte contemporanea
Location
AGNELLINI ARTE MODERNA
Brescia, Via Arnaldo Soldini, 6/A , (Brescia)
Brescia, Via Arnaldo Soldini, 6/A , (Brescia)
Orario di apertura
da martedì a sabato 10/12.30 e 15.00/19.30. Chiuso lunedì. fino al 20 Dicembre rimarrà aperta anche la domenica dalle ore 15.30 alle 19.00.
Vernissage
3 Ottobre 2009, ore 18.30
Ufficio stampa
IRMA BIANCHI
Autore
Curatore