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Plenitudini
L’esposizione indaga le alterne fortune del paesaggio che – sottoposto a continui ribaltamenti di segno e di senso – è stato giustamente eletto come uno dei “laboratori privilegiati” dell’arte contemporanea. In mostra sarà presente una nutrita selezione di dipinti, fotografie, video, installazioni e sculture. Se com’è vero «Il paesaggio è ciò che si vede dopo aver smesso di osservarlo» [Gilles Clément], la mostra terrà conto di situazioni urbane, del degrado ambientale e degli abusi edilizi, come pure dei suoi risvolti ecologisti.
Comunicato stampa
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La Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di San Marino è lieta di annunciare l’apertura della mostra Plenitudini che si terrà dall’8 agosto al 13 settembre 2009 presso le sedi della Galleria delle Logge e della Pinacoteca di San Francesco.
L’esposizione indaga le alterne fortune del paesaggio che – sottoposto a continui ribaltamenti di segno e di senso – è stato giustamente eletto come uno dei “laboratori privilegiati” dell’arte contemporanea. In mostra sarà presente una nutrita selezione di dipinti, fotografie, video, installazioni e sculture. Se com’è vero «Il paesaggio è ciò che si vede dopo aver smesso di osservarlo» [Gilles Clément], la mostra terrà conto di situazioni urbane, del degrado ambientale e degli abusi edilizi, come pure dei suoi risvolti ecologisti.
L’intento della mostra è così riassunto nelle parole del curatore: «Per Shelley i poemi del passato, del presente e del futuro non sono altro che i frammenti di un unico poema. Un poema infinito cui prendono parte i poeti di tutto il mondo e di tutti i periodi. Lo stesso dicasi delle arti visive: come fossero degli agrimensori-cartografi, gli artisti di ieri, di oggi e di domani, continuano ad accrescere l’unità-totalità del creato nella speranza di raggiungere la plenitudine. Quella “pienezza, interezza” che appartiene allo slargo paesaggistico, alla veduta panoramica.
L’idea del “paesaggio” è stata però sconvolta dal concetto di “passaggio”; dovunque l’uomo andasse, niente sarebbe più rimasto come prima. Da Annone fino ai giorni nostri la Terra è stata sottoposta a innumerevoli esplorazioni, in lungo e in largo, in profondità e in altezza. Viaggiatori d’ogni epoca hanno ricercato un nuovo paradiso terrestre, ma ovunque andassero la loro presenza risultava incompatibile con gli idilli naturali.
Gli artisti dovrebbero quindi obbligarci a espiare e a purificarci, per meglio comprendere, accettare e rispettare il pianeta in cui viviamo. Solo allora l’allegoria del viaggio si sublimerà in un vagheggiamento: meditare la realtà/mediare la visione. Poiché nessun cammino sembra più irreversibile (è anzi nell’eterno ritorno che il viaggio acquista valore), spetta dunque all’arte invocare un ritorno ai territori senza veleni dell’immaginazione».
L’esposizione indaga le alterne fortune del paesaggio che – sottoposto a continui ribaltamenti di segno e di senso – è stato giustamente eletto come uno dei “laboratori privilegiati” dell’arte contemporanea. In mostra sarà presente una nutrita selezione di dipinti, fotografie, video, installazioni e sculture. Se com’è vero «Il paesaggio è ciò che si vede dopo aver smesso di osservarlo» [Gilles Clément], la mostra terrà conto di situazioni urbane, del degrado ambientale e degli abusi edilizi, come pure dei suoi risvolti ecologisti.
L’intento della mostra è così riassunto nelle parole del curatore: «Per Shelley i poemi del passato, del presente e del futuro non sono altro che i frammenti di un unico poema. Un poema infinito cui prendono parte i poeti di tutto il mondo e di tutti i periodi. Lo stesso dicasi delle arti visive: come fossero degli agrimensori-cartografi, gli artisti di ieri, di oggi e di domani, continuano ad accrescere l’unità-totalità del creato nella speranza di raggiungere la plenitudine. Quella “pienezza, interezza” che appartiene allo slargo paesaggistico, alla veduta panoramica.
L’idea del “paesaggio” è stata però sconvolta dal concetto di “passaggio”; dovunque l’uomo andasse, niente sarebbe più rimasto come prima. Da Annone fino ai giorni nostri la Terra è stata sottoposta a innumerevoli esplorazioni, in lungo e in largo, in profondità e in altezza. Viaggiatori d’ogni epoca hanno ricercato un nuovo paradiso terrestre, ma ovunque andassero la loro presenza risultava incompatibile con gli idilli naturali.
Gli artisti dovrebbero quindi obbligarci a espiare e a purificarci, per meglio comprendere, accettare e rispettare il pianeta in cui viviamo. Solo allora l’allegoria del viaggio si sublimerà in un vagheggiamento: meditare la realtà/mediare la visione. Poiché nessun cammino sembra più irreversibile (è anzi nell’eterno ritorno che il viaggio acquista valore), spetta dunque all’arte invocare un ritorno ai territori senza veleni dell’immaginazione».
08
agosto 2009
Plenitudini
Dall'otto agosto al 13 settembre 2009
fotografia
arte contemporanea
disegno e grafica
arte contemporanea
disegno e grafica
Location
GALLERIA DELLE LOGGE DEI BALESTRIERI
San Marino, via Giardino dei Liburni
San Marino, via Giardino dei Liburni
Orario di apertura
dal martedì alla domenica, 11:00 – 13:00 / 15:00 – 19:00 lunedì chiuso
Vernissage
8 Agosto 2009, ore 18
Autore
Curatore