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fino al 7.VI.2011 Carla Accardi. Segno e Trasparenza Fondazione Puglisi Cosentino, Catania
altrecittà
L’avventurosa ricerca di una delle protagoniste dell’Informale in una mostra ragionata intorno alle modalità del segno e della materia: imperdibili testimonianze di una stagione critica dell’arte italiana...
di Mosè Previti
Percorso affascinante e profondo quello di Carla Accardi (Trapani 1924). L’evento della Fondazione Puglisi Cosentino restituisce il profilo sfaccettato di una sperimentatrice instancabile. La sua prima avventura estetica, in terra romana, corrisponde alla fondazione insieme ad Ugo Attardi, Antonio Sanfilippo, Pietro Consagra, Piero Dorazio, Giulio Turcato, Mino Guerrini e Achille Perilli, del Gruppo Forma 1 (1947), movimento programmatico di ispirazione marxista e formalista, i cui presupposti teorici verranno presto superati dall’artista trapanese, la cui autonoma statura artistica compare già chiaramente, poco dopo 1951, data di scioglimento di Forma 1, nella prima sezione della mostra: Segni cromatici. La carrellata di opere presente nelle prime sale, selezione tematica accortissima del curatore Luca Massimo Barbero, presenta il contributo dell’Accardi alla temperie italiana dell’avanguardia Informale, tra riferimenti mitici e fantastici, Le zanne del Mammuth. Animale immaginario n.2 (1954), e fantasiosi esperimenti cromatici: Assedio rosso n. 5 (1956), coagulati intorno al suo, in verità mai finito, discorso monocromo positivo – negativo. La voluta giustapposizione di questo momento artistico con l’opera percorribile Casa Labirinto, 1999-2000, traccia un ponte ideale verso il centro della mostra che si raddensa in un preciso periodo dell’attività dell’Accardi, quando i fogli trasparenti di sicofoil, diventano l’inedito materiale di supporto per la sua pittura. Dopo un intermezzo di opere del periodo concentrico, come la kleiniana Concentrico Blu (1960), e gli estremi cromatici potentissimi di Rosso Turchese (1963), la mostra si focalizza sulle “trasparenze” di un corpus di opere in cui il suo segno distintivo si dipana sulle superfici lucide del materiale plastico. Un laboratorio di forme ed invenzioni che ha in opere come Tenda (1965-1966), la testimonianza della sua giocosa sperimentazione di “rottura”, Rosa trasparente (1969), Labirinto Rosso (1969). Mentre l’ultima sala del piano terra è dedicata agli esiti dell’attività recente, con un ritorno sintetico dei monocromi, cui fa da supporto la consistenza tattile della tela grezza, al piano superiore la mostra continua con alcune delle opere presentate alla Biennale del 1988, insieme ai vibratili pannelli di Si dividono in vano (2006), in diretto rapporto con la grande maiolica delle Vie alternative, opera creata appositamente per il cortile di Palazzo Valle. Ultimo lavoro, tributo alla gloriosa tradizione delle arti decorative in Sicilia, l’ariosa ed emozionale istallazione Superficie in ceramica (2007), la cui colonna sonora, Passi di paesaggio vede la speciale collaborazione di Gianna Nannini.
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mosè previti
mostra visitata il 20 aprile
dal 6 febbraio al 12 giugno 2011
CARLA ACCARDI Segno e trasparenza
a cura di Massimo Barbero
Fondazione Puglisi Cosentino – Palazzo Valle
Via Vittorio Emanuele, 122 Catania
INFO E PRENOTAZIONI IN MOSTRA
Biglietteria Tel. +39 095 7152118
biglietteria@fondazionepuglisicosentino.it
www.fondazionepuglisicosentino.it
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