Della maggior parte degli oggetti quotidiani non consideriamo neanche il fatto che abbiano una propria biografia: dopo che sono stati prodotti e che, tramite acquisto, furto, prestito o dono, sono entrati a far parte delle nostre vite restano lì fino al momento della rottura, fin quando non sono troppo usurati o fino a quando on li troviamo vecchi; situazioni a cui quasi sempre segue una non problematica scomparsa, senza rimpianti né nostalgie. Altro oggetti, invece, possono assumere una certa rilevanza nelle nostre vite venendosi a intrecciare alle nostre biografie; allora ci interessiamo maggiormente a loro, stiamo più attenti alle loro trasformazioni, al loro futuro e al loro passato. In questi casi possiamo dire di conoscerne la biografia, anche se quasi mai ci capita di raccontarla, di condividerla con altri.

A partire da questa riflessione è nata una collaborazione tra la Galleria Lungomare di Bolzano e la Facoltà di Design e Arti della Libera Università di Bolzano che si è concretizzata in una mostra e in un volume, Biografie di oggetti | Storie di cose (Bruno Mondadori, 2009) a cura di Angelika Burtscher, Daniele Lupo, Alvise Mattozzi, Paolo Volonté.

Questo volume documenta e approfondisce i temi della mostra e sarà lo spunto per riprendere la riflessione su gli oggetti e le loro vite giovedì 16 luglio alla Fondazione Claudio Buziol a Venezia, insieme a Martino Gamper, Åbäke, Gilberto Penzo, Joe Velluto e TankBoys, che condivideranno con il pubblico la vita di alcuni oggetti del loro quotidiano.