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Patrizia Savarese
Nell’ambito di Altaroma, nella giornata dedicata all’Ethical Fashion, presentazione da RE(f)USE di immagini scattate in Camerun alle donne che con il loro lavoro contribuiscono alla realizzazione di borse ispirate e dedicate all’Africa
Comunicato stampa
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Un viaggio. Per allargare le conoscenze, per costruire contatti, per fare verifiche e consolidare rapporti. Poche immagini scelte per raccontare una storia e seguire il suo sviluppo in progetto.
Carmina Campus e il Camerun hanno un legame, l’inizio di una collaborazione in cui sono coinvolte alcune donne di Dschang, una piccola città su un altipiano nel cuore dell’Africa equatoriale. Vite non facili, in un contesto già difficile. L’incontro di queste donne con Carmina Campus, nato quasi per caso, può aiutarle a costruirsi un futuro diverso.
Janette, Chimene, Patience, Blanchette. Sono alcune delle donne che lavorano all’uncinetto i cappelli che Carmina Campus trasforma in borse, o ricamano a macchina le scene di vita, le frasi semplici e ingenue che loro stesse scelgono di raccontare e che sono l’elemento esteticamente e concettualmente più importante delle Message Bags.
Alcuni mesi fa Ilaria Venturini Fendi ha fatto il suo secondo viaggio in Camerun. Molte le aveva già conosciute, altre le ha incontrate per la prima volta. E’ stata una festa, ma anche un incontro fondamentale per consolidare un rapporto di lavoro. Ilaria ha mostrato come migliorare un’esecuzione, ha indicato come seguire un modello. Soprattutto ha spiegato quali passi sono necessari per organizzarsi meglio e provare a creare un progetto duraturo, che è già allo studio di ITC, agenzia dell’Onu e del WTO, che si occupa tra l’altro di progetti di sviluppo del lavoro femminile in Africa. Simone Cipriani, responsabile del programma di moda etica di ITC, ha accompagnato Ilaria nel suo giro, per verificare sul posto le condizioni per lo sviluppo di un centro. llaria ha portato con sé la fotografa Patrizia Savarese per dare a queste donne non solo una voce su una borsa, ma anche un volto, un’identità. Un ricordo fotografico, immagini-documento scattate nel ristretto spazio di un cortile, tra le pareti di un edificio semidiroccato, incoraggiando le donne a vincere la loro timidezza, a sentirsi per una volta al centro di un nuovo progetto, positive e orgogliose del loro lavoro.
Nella giornata che Altaroma dedica all’Ethical Fashion, Carmina Campus ha voluto far conoscere a chi ama le sue borse “africane” i volti e le mani che hanno contribuito a creare quei pezzi unici. Montate in Italia da esperti artigiani, queste borse assemblate con materiali di riuso uniscono creativamente Italia e Africa. E poi girano, vanno da un continente all’altro, perché chi le ha acquistate le porta in altri luoghi, a volte molto lontani. Cosicché le storie nate dalla fantasia di queste donne e i messaggi di speranza che vogliono far conoscere oltre i loro confini si diffondono tra la folla distratta e variegata del mondo.
Ilaria Venturini Fendi, a lungo Direttore Creativo Accessori di Fendissime e designer per Fendi, è diventata imprenditrice agricola di un’azienda biologica alle porte di Roma. Dopo una pausa dall’attività di designer, tradizione di famiglia (sua madre è Anna Fendi), nel 2006 ha creato Carmina Campus, in cui ha unito le sue due passioni, creatività e ambiente. Con il marchio Carmina Campus vengono prodotti borse, accessori, mobili che utilizzano materiali di riuso e di riciclo. Le borse Carmina Campus sono vendute nei migliori negozi del mondo (a Parigi L’Eclaireur , a Londra Dover Street Market, Isetan a Tokyo, Takashimaya a New York, per citarne alcuni). Nel 2008 è stata aperta a Roma RE(f)USE, boutique del riciclo che propone pezzi unici, prototipi, edizioni limitate realizzate artigianalmente da Carmina Campus e da designer italiani e internazionali. RE(f)USE è stato segnalato nell’agosto 2008 dalla Rome Style Map del New York Times Style Magazine come uno dei negozi più interessanti di questi anni. Vanessa Friedman del Financial Times ha da poco scritto un articolo di aperto apprezzamento per il progetto e le borse di Carmina Campus
Carmina Campus e il Camerun hanno un legame, l’inizio di una collaborazione in cui sono coinvolte alcune donne di Dschang, una piccola città su un altipiano nel cuore dell’Africa equatoriale. Vite non facili, in un contesto già difficile. L’incontro di queste donne con Carmina Campus, nato quasi per caso, può aiutarle a costruirsi un futuro diverso.
Janette, Chimene, Patience, Blanchette. Sono alcune delle donne che lavorano all’uncinetto i cappelli che Carmina Campus trasforma in borse, o ricamano a macchina le scene di vita, le frasi semplici e ingenue che loro stesse scelgono di raccontare e che sono l’elemento esteticamente e concettualmente più importante delle Message Bags.
Alcuni mesi fa Ilaria Venturini Fendi ha fatto il suo secondo viaggio in Camerun. Molte le aveva già conosciute, altre le ha incontrate per la prima volta. E’ stata una festa, ma anche un incontro fondamentale per consolidare un rapporto di lavoro. Ilaria ha mostrato come migliorare un’esecuzione, ha indicato come seguire un modello. Soprattutto ha spiegato quali passi sono necessari per organizzarsi meglio e provare a creare un progetto duraturo, che è già allo studio di ITC, agenzia dell’Onu e del WTO, che si occupa tra l’altro di progetti di sviluppo del lavoro femminile in Africa. Simone Cipriani, responsabile del programma di moda etica di ITC, ha accompagnato Ilaria nel suo giro, per verificare sul posto le condizioni per lo sviluppo di un centro. llaria ha portato con sé la fotografa Patrizia Savarese per dare a queste donne non solo una voce su una borsa, ma anche un volto, un’identità. Un ricordo fotografico, immagini-documento scattate nel ristretto spazio di un cortile, tra le pareti di un edificio semidiroccato, incoraggiando le donne a vincere la loro timidezza, a sentirsi per una volta al centro di un nuovo progetto, positive e orgogliose del loro lavoro.
Nella giornata che Altaroma dedica all’Ethical Fashion, Carmina Campus ha voluto far conoscere a chi ama le sue borse “africane” i volti e le mani che hanno contribuito a creare quei pezzi unici. Montate in Italia da esperti artigiani, queste borse assemblate con materiali di riuso uniscono creativamente Italia e Africa. E poi girano, vanno da un continente all’altro, perché chi le ha acquistate le porta in altri luoghi, a volte molto lontani. Cosicché le storie nate dalla fantasia di queste donne e i messaggi di speranza che vogliono far conoscere oltre i loro confini si diffondono tra la folla distratta e variegata del mondo.
Ilaria Venturini Fendi, a lungo Direttore Creativo Accessori di Fendissime e designer per Fendi, è diventata imprenditrice agricola di un’azienda biologica alle porte di Roma. Dopo una pausa dall’attività di designer, tradizione di famiglia (sua madre è Anna Fendi), nel 2006 ha creato Carmina Campus, in cui ha unito le sue due passioni, creatività e ambiente. Con il marchio Carmina Campus vengono prodotti borse, accessori, mobili che utilizzano materiali di riuso e di riciclo. Le borse Carmina Campus sono vendute nei migliori negozi del mondo (a Parigi L’Eclaireur , a Londra Dover Street Market, Isetan a Tokyo, Takashimaya a New York, per citarne alcuni). Nel 2008 è stata aperta a Roma RE(f)USE, boutique del riciclo che propone pezzi unici, prototipi, edizioni limitate realizzate artigianalmente da Carmina Campus e da designer italiani e internazionali. RE(f)USE è stato segnalato nell’agosto 2008 dalla Rome Style Map del New York Times Style Magazine come uno dei negozi più interessanti di questi anni. Vanessa Friedman del Financial Times ha da poco scritto un articolo di aperto apprezzamento per il progetto e le borse di Carmina Campus
13
luglio 2009
Patrizia Savarese
13 luglio 2009
fotografia
serata - evento
serata - evento
Location
RE(F)USE – CARMINA CAMPUS
Roma, Via Della Fontanella Di Borghese, 40, (Roma)
Roma, Via Della Fontanella Di Borghese, 40, (Roma)
Vernissage
13 Luglio 2009, ore 18-20
Autore