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Anita Manachino
Mostra personale
Comunicato stampa
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inaugura venerdì sera la personale di anita manachino al Laboratorio 51 in via degli Ausoni 47 san lorenzo Roma, esposizione visitabile per tutto in mese di luglio approfittando delle degustazioni proposte dal locale, siete tutti invitati.
anita manachino dopo il termine degli studi artistici si dedica al viaggio e alla creazione artistica, rimanendo tuttavia volontariamente nell'ombra.
Ora trasferitasi da un paio d'anni nei pressi di Roma ha deciso di esporsi per vedere cosa può succedere e per esporsi accantonando le insicurezze.
dové l’arte? Tutto parte dall’istinto creativo, comunicativo espressivo e riproduttivo dell’essere umano; come i primi segni rupestri lasciavano una traccia narrativa figurata, oggi, quest’espressione creativa è spesso assorbita nel-dal mercato come puro mezzo pubblicitario - propagandistico. Questo assorbimento ha alimentato l’ambiguità dell’espressione artistica trascinandola nell’oscurantesimo culturale. Un arte puramente devota all’esaltazione del committente (papi e re), ora rappresentato dai marchi, spacciatori di storie e identità emozionali. Chiedersi dové l’arte sorge a me naturale, trovandomi spaesata, confusa costantemente inadeguata. Cosa rispondere? bisogna forse parlare di democrazia? Di politica? Di idee? Di libertà? La questione è che l’arte è un mezzo, come la scrittura, la musica e quant'altro, e come mezzo viene usato dal vorace mercato. Le creatività vengono risucchiate come se fossero mediocri di per se stesse, espressioni diffuse, ripetitive, uniformi... esponiamoci restando fuori da certe dinamiche. Vivo in bilico su di un filo, non riuscendo a focalizzare, oscillando tra concreto e ricerca, rimanendo in un precario equilibrio non potendo scegliere... Mi sforzo ma non riesco ad astrarmi completamente... non riesco a dare una interpretazione del “fuori”, senza mettere a nudo le mie debolezze e alienazioni. Mi trovo a rappresentare me stessa quando interpreto il mondo anche sentendomi profondamente spettatore. Spettatore che assorbe, volente o nolente, il contemporaneo. La società dell’apparenza crea alienazione, nulla a me pare cambiato dal passato: perché, mai l’individuo è stato libero, e la libertà sbandierata negli ultimi 50 anni è un illusione concessa dalla modernità. Ecco i manichini, apparenza e passività. Manichini che nei miei lavori si ritrovano mutilati, sospesi in ritagli di reale.
anita manachino dopo il termine degli studi artistici si dedica al viaggio e alla creazione artistica, rimanendo tuttavia volontariamente nell'ombra.
Ora trasferitasi da un paio d'anni nei pressi di Roma ha deciso di esporsi per vedere cosa può succedere e per esporsi accantonando le insicurezze.
dové l’arte? Tutto parte dall’istinto creativo, comunicativo espressivo e riproduttivo dell’essere umano; come i primi segni rupestri lasciavano una traccia narrativa figurata, oggi, quest’espressione creativa è spesso assorbita nel-dal mercato come puro mezzo pubblicitario - propagandistico. Questo assorbimento ha alimentato l’ambiguità dell’espressione artistica trascinandola nell’oscurantesimo culturale. Un arte puramente devota all’esaltazione del committente (papi e re), ora rappresentato dai marchi, spacciatori di storie e identità emozionali. Chiedersi dové l’arte sorge a me naturale, trovandomi spaesata, confusa costantemente inadeguata. Cosa rispondere? bisogna forse parlare di democrazia? Di politica? Di idee? Di libertà? La questione è che l’arte è un mezzo, come la scrittura, la musica e quant'altro, e come mezzo viene usato dal vorace mercato. Le creatività vengono risucchiate come se fossero mediocri di per se stesse, espressioni diffuse, ripetitive, uniformi... esponiamoci restando fuori da certe dinamiche. Vivo in bilico su di un filo, non riuscendo a focalizzare, oscillando tra concreto e ricerca, rimanendo in un precario equilibrio non potendo scegliere... Mi sforzo ma non riesco ad astrarmi completamente... non riesco a dare una interpretazione del “fuori”, senza mettere a nudo le mie debolezze e alienazioni. Mi trovo a rappresentare me stessa quando interpreto il mondo anche sentendomi profondamente spettatore. Spettatore che assorbe, volente o nolente, il contemporaneo. La società dell’apparenza crea alienazione, nulla a me pare cambiato dal passato: perché, mai l’individuo è stato libero, e la libertà sbandierata negli ultimi 50 anni è un illusione concessa dalla modernità. Ecco i manichini, apparenza e passività. Manichini che nei miei lavori si ritrovano mutilati, sospesi in ritagli di reale.
10
luglio 2009
Anita Manachino
Dal 10 luglio al 10 agosto 2009
arte contemporanea
Location
LABORATORIO 51
Roma, Via Degli Ausoni, 47, (Roma)
Roma, Via Degli Ausoni, 47, (Roma)
Autore