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Stanislas Guigui – El reino de los ladrones
I cinquantuno scatti di grande formato, a colori e in bianco e nero, ci immergono, senza compassione, nei bassifondi del quartiere colombiano del Cartucho, a Bogotà, punto d’incontro di ogni tipo di violenze ed eccessi. Non importa che ci si trovi in Colombia, la realtà che ritraggono queste fotografie è universale e parla del rischio che implica la politica che scommette sull’esclusione. Una realtà che annuncia il domani che tutti stiamo contribuendo ad alimentare.
Comunicato stampa
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Si rinnova e consolida anche quest’anno la collaborazione fra il Festival Letterario della Sardegna giunto alla sesta edizione e il MAN – Museo d’Arte di Nuoro che, in occasione del Festival che si tiene a Gavoi (NU) dal 3 al 5 luglio 2009, presenta la mostra El reino de los ladrones del fotografo francese Stanislas Guigui (Premio Descubrimientos PHotoEspaña), realizzata in collaborazione con La Fabrica di Madrid e curata da Michel Philippot.
I cinquantuno scatti di grande formato, a colori e in bianco e nero, ci immergono, senza compassione, nei bassifondi del quartiere colombiano del Cartucho, a Bogotà, punto d’incontro di ogni tipo di violenze ed eccessi. Non importa che ci si trovi in Colombia, la realtà che ritraggono queste fotografie è universale e parla del rischio che implica la politica che scommette sull’esclusione. Una realtà che annuncia il domani che tutti stiamo contribuendo ad alimentare.
In un momento nel quale, nei quattro confini del mondo, in una situazione di panico generalizzato, si annuncia la fine del fotogiornalismo dovuta a una serie di ragioni (lo sviluppo del digitale, la mancanza d’interesse per la carta stampata, il lassismo del pubblico riguardo a questo genere), Stanislas Guigui ci propone, con discrezione, un magnifico reportage. Il suo incontro con il tema centrale, il quartiere di Cartucho, non è conseguenza del caso. Senza dubbio, la natura fondamentalmente “umana” dell’artista, il fatto di aver letto Dickens, Victor Hugo, Dostoevskij, ha permesso che questo reportage si trasformasse in realtà. Non è importante né il dove né il quando, sprofondare nei bassifondi della società richiede una grande dose di umanità. Per farlo, bisogna “amare la gente”, per convivere bisogna riconoscersi negli “altri”, anche se sono lontani, distanti dal nostro modo di vita, anche se sono gli “esclusi”. Stanislas Guigui ci insegna che ancora esistono territori da scoprire e ci mostra uno di essi. In Colombia, quasi quattro milioni di persone vivono nella strada e sono vittime della guerra civile. Al centro della città di Bogotà, il tasso di criminalità cresce continuamente. Vicino al palazzo presidenziale, le bande si sono impadronite del quartiere Cartucho e hanno installato fumerie di crack. Il luogo si è convertito, con grande rapidità, in una specie di corte dei miracoli dove trovano rifugio più di 20.000 persone, gli “scarti” della società, la maggior parte dei quali mendicanti, ladri e assassini. Nel 2005 parte del Cartucho è stato raso al suolo. Molti dei suoi abitanti sono morti assassinati dai gruppi paramilitari, il resto si trasferito presso il vecchio Mattatoio di Bogotà.
La mostra, ospitata nello spazio di Casa Lai a Gavoi (NU), resterà aperta fino al 19 luglio 2009. La preview per la stampa si terrà giovedì 2 luglio 2009, ore 21.30.
Stanislas Guigui (Marsiglia, Francia, 1969) ha fatto studi di fotografia e ottenuto a New York il diploma internazionale Advertising Association. Attualmente lavora presso agenzie di pubblicità in Francia e in Colombia, prendendo parte a diverse campagne internazionali. Per sei anni ha viaggiato in tutta l’America Latina e negli Stati Uniti d’America, concentrando la propria attenzione sulle aree socialmente escluse e sulle persone di strada. Per realizzare questo reportage sul Cartucho, Stanislas Guigui si è infiltrato nelle gang di Bogotà e ha vissuto tra loro per più di due anni.
I cinquantuno scatti di grande formato, a colori e in bianco e nero, ci immergono, senza compassione, nei bassifondi del quartiere colombiano del Cartucho, a Bogotà, punto d’incontro di ogni tipo di violenze ed eccessi. Non importa che ci si trovi in Colombia, la realtà che ritraggono queste fotografie è universale e parla del rischio che implica la politica che scommette sull’esclusione. Una realtà che annuncia il domani che tutti stiamo contribuendo ad alimentare.
In un momento nel quale, nei quattro confini del mondo, in una situazione di panico generalizzato, si annuncia la fine del fotogiornalismo dovuta a una serie di ragioni (lo sviluppo del digitale, la mancanza d’interesse per la carta stampata, il lassismo del pubblico riguardo a questo genere), Stanislas Guigui ci propone, con discrezione, un magnifico reportage. Il suo incontro con il tema centrale, il quartiere di Cartucho, non è conseguenza del caso. Senza dubbio, la natura fondamentalmente “umana” dell’artista, il fatto di aver letto Dickens, Victor Hugo, Dostoevskij, ha permesso che questo reportage si trasformasse in realtà. Non è importante né il dove né il quando, sprofondare nei bassifondi della società richiede una grande dose di umanità. Per farlo, bisogna “amare la gente”, per convivere bisogna riconoscersi negli “altri”, anche se sono lontani, distanti dal nostro modo di vita, anche se sono gli “esclusi”. Stanislas Guigui ci insegna che ancora esistono territori da scoprire e ci mostra uno di essi. In Colombia, quasi quattro milioni di persone vivono nella strada e sono vittime della guerra civile. Al centro della città di Bogotà, il tasso di criminalità cresce continuamente. Vicino al palazzo presidenziale, le bande si sono impadronite del quartiere Cartucho e hanno installato fumerie di crack. Il luogo si è convertito, con grande rapidità, in una specie di corte dei miracoli dove trovano rifugio più di 20.000 persone, gli “scarti” della società, la maggior parte dei quali mendicanti, ladri e assassini. Nel 2005 parte del Cartucho è stato raso al suolo. Molti dei suoi abitanti sono morti assassinati dai gruppi paramilitari, il resto si trasferito presso il vecchio Mattatoio di Bogotà.
La mostra, ospitata nello spazio di Casa Lai a Gavoi (NU), resterà aperta fino al 19 luglio 2009. La preview per la stampa si terrà giovedì 2 luglio 2009, ore 21.30.
Stanislas Guigui (Marsiglia, Francia, 1969) ha fatto studi di fotografia e ottenuto a New York il diploma internazionale Advertising Association. Attualmente lavora presso agenzie di pubblicità in Francia e in Colombia, prendendo parte a diverse campagne internazionali. Per sei anni ha viaggiato in tutta l’America Latina e negli Stati Uniti d’America, concentrando la propria attenzione sulle aree socialmente escluse e sulle persone di strada. Per realizzare questo reportage sul Cartucho, Stanislas Guigui si è infiltrato nelle gang di Bogotà e ha vissuto tra loro per più di due anni.
02
luglio 2009
Stanislas Guigui – El reino de los ladrones
Dal 02 al 19 luglio 2009
fotografia
Location
CASA LAI
Gavoi, Via Regina Margherita, (Nuoro)
Gavoi, Via Regina Margherita, (Nuoro)
Orario di apertura
Da 3 al 5 luglio 2009, ore 10.00 – 22.00 Dal 7 al 19 luglio 2009, ore 10.00 – 12.00 | 16.00-19.00 Lunedì: chiusura
Vernissage
2 Luglio 2009, ore 21.30 Preview per la stampa
Sito web
www.museoman.it
Ufficio stampa
STUDIO PESCI
Autore
Curatore