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23
maggio 2011
fino al 5.VI.2011 Dissipatio HG L’uomo è un abisso Chiostro di Voltorre Varese
altrecittà
Sono giovani. Sono tanti. Sono internazionali. Convergono in un unico progetto comune: dissipatio hg, luogo di ricerca di identità, luogo di confronto e scambio su un tema sempre attuale...
Ebbene, giovani. È bello vedere mostre di giovani artisti, soprattutto quando l’organizzazione è home made, quando gli artisti coinvolti ad esporre sono gli stessi che si preoccupano di realizzare l’evento. Dissipatio hg prende il nome da un libro scritto da un altro celebre personaggio delle lande varesine, Guido Morselli, romanzo in cui si racconta la storia d’un uomo risvegliatosi un bel giorno in un mondo privato del genere umano. La dissipazione dell’umanità viene qui utilizzata per ragionare sul concetto di costruzione dell’identità, chiave di volta della mostra. Dieci artisti internazionali a cui si chiede di svelare e raccontare il proprio essere ed il proprio sentire, unico filo rosso a guidare l’eterogenea mis en scene articolata nello splendido chiostro di Voltorre. Gabriele Jardini (Gerenzano, 1956) propone una natura morta contemporanea che altro non è se non il suo piano di lavoro; un lungo tavolo orizzontale in cui una miriade di oggetti disposti in maniera casuale aiutano lo spettatore a costruirsi mentalmente la personalità dell’artista. Pierluigi Fresia (Asti, 1962) colloca sulla fotografia di un paesaggio naturale minacciato da pesanti nubi cariche di pioggia la scritta “Dio ci ucciderà tutti”. Umberto Cavenago (Milano, 1959) interessato al rapporto tra architettura e volumi realizza un gigantesco paio di pattini a rotelle fatti d’acciaio numero 43. La potenza dell’identità è proporzionale all’accettazione di ogni diversità, per questo opere tanto distanti; un ragionamento comune dispiegato in modalità espressive differenti, volte a sottolineare l’unicità dell’Essere umano.
Laura X Carlè (nata in Argentina), vive il disagio di un popolo segnato dal fenomeno dei desaparecidos. Identità dissolte senza lasciar traccia alcuna: un morbido cuscino fa da supporto ad una scultura in bronzo di un paio di calzini, morbidamente posati. L’opera si intitola Thomas e come lei afferma “è un omaggio ad un senzatetto che ha vissuto nei corridoi del mio palazzo per mesi, per poi scomparire da un giorno all’altro, come se si fosse dissolto nell’aria”. Stavro Christo Vlachakis è un performer e in of course not mette inscena il suo corpo trasformato in un pendolo umano, approccio meditativo sulla nozione d’equilibrio mentre Ioanna Pantazopoulou (Atene, 1984) artista greca, propone un monumento effimero formato da 250 kg di pasta e colla vinilica.
Vera Portatadino (Varese, 1984) ha 27 anni ed è appena tornata in Italia dopo aver conseguito gli studi a Londra. Di professione fa l’artista. Insieme al fratello Sergio e alla cugina Cecilia decidono di fondare –ormai 3 anni orsono- l’associazione Stralis, luogo di incontro e confronto sull’identità umana e quel che ne concerne. In questa occasione l’artista utilizza la pittura, e propone una gigantesca tela in cui tratti fugaci dai colori accesi compongono un lavoro in cui la precarietà diviene il soggetto che caratterizza la visione di effimeri momenti, ricordi ed emozioni. Questo e molto altro è dissipatio hg, un luogo di identità nascoste, esposte, mutanti ed in continua trasformazione, pronte ad essere captate per raccontarsi intimamente.
jessica murano
mostra visitata il 14 maggio 2011
dal 14 maggio al 5 giugno 2011
Dissipatio hg – L’uomo è un abisso
Chiostro di Voltorre – Museo d’Arte Moderna
Piazza Chiostro 23 (21026) +39 0332743914 , +39 0332735427 (fax)
info@museoartemoderna.it
www.museoartemoderna.it
[exibart]