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Jazz e Arte incontra l’ebbrezza
All’interno della manifestazione Jazz è Arte 2009 sarà presentata una rassegna di fotografia e video arte con il tema: l’ebbrezza di Noè
Comunicato stampa
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EBBREZZA: offuscamento dell'intelletto, stato di euforia o di esaltazione, viva eccitazione dovuta ad una passione, a un piacere intenso, desiderio incontenibile, bramosia che rapisce l'animo o i sensi …
Artisti, scrittori, registi ne hanno fatto materia per le loro opere.
Charles Baudelaire, Cantore dell’ebbrezza come rapimento dei sensi, gli dedica nel suo I fiori del male una sezione al vino ed ai suoi consumatori: Il vino degli straccivendoli, Il vino dell'assassino, Il vino del solitario, Il vino degli amanti. Apre i componimenti L'anima del vino, un canto intonato dalla bevanda stessa che proclama l'effetto miracoloso che saprà suscitare in chi la degusta. Il vino viene dunque a perdere la sua natura reale, concreta, per assurgere ad allegoria di molteplici stati d’animo. Figurazione della gioia stessa di vivere, può divenire anche segno concreto dell'incapacità dell'uomo di arginare l'ineluttabilità del male, e della volontà di stordirsi fino a perdere la propria identità. Fra la fine dell'Ottocento e gli inizi del nuovo secolo le sostanze capaci di alterare gli stati di coscienza acquistano la valenza di media per l’evasione dallo status borghese. L'artista, bohemien in cerca di un nuovo territorio, sperimenta l'alcool come mezzo per sondare l'inconscio e liberarsi dagli schemi e dai lacci della quotidianità. Accanto alla perdita di sé ed allo smarrimento, (viene alla mente il celebre quadro L'assenzio di Edgar Degas, nel quale un uomo ed una donna abbrutiti dalla sostanza sono posti l'uno accanto all'altra quasi immemori di sé) vi è anche dunque la valenza di ribellione e rinascita sotto nuove, meno convenzionali forme. L'artista, ‘diverso’ per elezione ed ispirazione, non è soggetto a leggi, l'abuso e l'eccesso sono le sue regole
Oggi come ieri queste sensazioni, connesse a sentimenti di evasione sono vissute da tutti gli uomini e da tutte le donne a qualunque status sociale essi appartengano.
Laura Iasiello
Artisti, scrittori, registi ne hanno fatto materia per le loro opere.
Charles Baudelaire, Cantore dell’ebbrezza come rapimento dei sensi, gli dedica nel suo I fiori del male una sezione al vino ed ai suoi consumatori: Il vino degli straccivendoli, Il vino dell'assassino, Il vino del solitario, Il vino degli amanti. Apre i componimenti L'anima del vino, un canto intonato dalla bevanda stessa che proclama l'effetto miracoloso che saprà suscitare in chi la degusta. Il vino viene dunque a perdere la sua natura reale, concreta, per assurgere ad allegoria di molteplici stati d’animo. Figurazione della gioia stessa di vivere, può divenire anche segno concreto dell'incapacità dell'uomo di arginare l'ineluttabilità del male, e della volontà di stordirsi fino a perdere la propria identità. Fra la fine dell'Ottocento e gli inizi del nuovo secolo le sostanze capaci di alterare gli stati di coscienza acquistano la valenza di media per l’evasione dallo status borghese. L'artista, bohemien in cerca di un nuovo territorio, sperimenta l'alcool come mezzo per sondare l'inconscio e liberarsi dagli schemi e dai lacci della quotidianità. Accanto alla perdita di sé ed allo smarrimento, (viene alla mente il celebre quadro L'assenzio di Edgar Degas, nel quale un uomo ed una donna abbrutiti dalla sostanza sono posti l'uno accanto all'altra quasi immemori di sé) vi è anche dunque la valenza di ribellione e rinascita sotto nuove, meno convenzionali forme. L'artista, ‘diverso’ per elezione ed ispirazione, non è soggetto a leggi, l'abuso e l'eccesso sono le sue regole
Oggi come ieri queste sensazioni, connesse a sentimenti di evasione sono vissute da tutti gli uomini e da tutte le donne a qualunque status sociale essi appartengano.
Laura Iasiello
13
giugno 2009
Jazz e Arte incontra l’ebbrezza
Dal 13 al 14 giugno 2009
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
ROCCA DEI RETTORI
Benevento, Corso Giuseppe Garibaldi, (Benevento)
Benevento, Corso Giuseppe Garibaldi, (Benevento)
Vernissage
13 Giugno 2009, ore 19
Autore
Curatore