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Antonella Capponi – Sviarsi
Attraverso un sapiente linguaggio concettuale ricco di significati simbolici sottolineati dall’uso di effetti di trasparenza ottenuti con colle industriali filanti nella costruzione delle trame, l’artista crea dei quadri plastici in cui suggella le sue considerazioni sul tempo e sullo spazio.
Comunicato stampa
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Martedì 16 giugno 2009, alle ore 18,00 a Roma, presso lo Studio Arte Fuori Centro, via Ercole Bombelli 22, si inaugura la personale di Antonella Capponi. Sviarsi, curata da Ivana D’Agostino.
L’esposizione rimarrà aperta fino al 3 luglio, secondo il seguente orario: dal martedì al venerdì dalle 17,00 alle 20,00.
La mostra, è il sesto ed ultimo appuntamento di Solo al femminile, ciclo tematico di approfondimento, ideato dai critici Ivana D’Agostino e Loredana Rea.
Nell’arco di tempo compreso tra febbraio e giugno sei artiste – Antonella Capponi, Rita Mele, Paola Babini, Anna Maria Gelmi, Gabriella Di Trani, Luisa Bergamini, – differenti per formazione, scelte operative, metodologie espressive e progettualità di lavoro, si confrontano sulla problematicità dell’identità femminile, che diventa il campo privilegiato di analisi, indagine ed espressione. L’attenzione si volge alle tematiche legate alla complessità dell’esistenza, filtrata attraverso una sensibilità squisitamente femminile, e l’arte diventa la possibilità di mettere a nudo se stesse, le inquietudini, le incertezze, le difficoltà di un quotidiano che si libera così da ogni prosaicità, da ogni tentazione retorica.
L’ultimo progetto installativo di Antonella Capponi, Sviarsi, pensato appositamente per lo Studio Arte Fuori Centro di Roma, oltre a ruotare attorno ad uno dei temi consueti della sua ricerca sullo spazio/tempo iniziata perlomeno dal 1994 con la mostra Cronotopo di Ascoli Piceno, ne amplifica e considera nuovi aspetti secondo personali orientamenti ed approfondimenti.
Partita dagli studi del matematico e fisico russo Hermann Minkowsky per il quale lo spazio e il tempo costituivano un’unità inscindibile, l’artista eugubina ne modifica la percezione spaziale costruita attraverso coordinate ortogonali, introducendo la variabile temporale del vissuto personale umano, capace di deviare l’andamento rettilineo degli eventi, disorientandoli. L’imponderabile in agguato nel personale vissuto dei più, perdute le certezze di un percorso rassicurantemente rettilineo, modifica le maglie del tempo in linee curve, trama di personali accadimenti che fluiscono attraverso una falla, una specie di soglia che separa il tempo infinito dal tempo individuale.
L’intera istallazione ruota intorno al concetto di una Linea degli eventi impossibilitata a seguire un andamento sequenziale dall’imprevedibilità di ciò che succede di imponderabile nel quotidiano nella vita di ognuno, da cui l’inevitabilità dello sviarsi .
Attraverso un sapiente linguaggio concettuale ricco di significati simbolici sottolineati dall’uso di effetti di trasparenza ottenuti con colle industriali filanti nella costruzione delle trame, l’artista crea dei quadri plastici in cui suggella le sue considerazioni sul tempo e sullo spazio. Al grande Quadro degli eventi dalle maglie curve, di formato quadrato, illuminato nel basso da un neon, disposto sulla parete di fondo della galleria, corrispondono sul pavimento la Mappa degli eventi che classifica e cataloga, summa rivelatrice e compendio anche degli altri tre quadri scultura, anch’essi di formato quadrato, disposti sulla parete sinistra, a cui si relazionano tre mattoni d’oro collocati a terra, simbolo di un raggiunto equilibrio.
L’esposizione rimarrà aperta fino al 3 luglio, secondo il seguente orario: dal martedì al venerdì dalle 17,00 alle 20,00.
La mostra, è il sesto ed ultimo appuntamento di Solo al femminile, ciclo tematico di approfondimento, ideato dai critici Ivana D’Agostino e Loredana Rea.
Nell’arco di tempo compreso tra febbraio e giugno sei artiste – Antonella Capponi, Rita Mele, Paola Babini, Anna Maria Gelmi, Gabriella Di Trani, Luisa Bergamini, – differenti per formazione, scelte operative, metodologie espressive e progettualità di lavoro, si confrontano sulla problematicità dell’identità femminile, che diventa il campo privilegiato di analisi, indagine ed espressione. L’attenzione si volge alle tematiche legate alla complessità dell’esistenza, filtrata attraverso una sensibilità squisitamente femminile, e l’arte diventa la possibilità di mettere a nudo se stesse, le inquietudini, le incertezze, le difficoltà di un quotidiano che si libera così da ogni prosaicità, da ogni tentazione retorica.
L’ultimo progetto installativo di Antonella Capponi, Sviarsi, pensato appositamente per lo Studio Arte Fuori Centro di Roma, oltre a ruotare attorno ad uno dei temi consueti della sua ricerca sullo spazio/tempo iniziata perlomeno dal 1994 con la mostra Cronotopo di Ascoli Piceno, ne amplifica e considera nuovi aspetti secondo personali orientamenti ed approfondimenti.
Partita dagli studi del matematico e fisico russo Hermann Minkowsky per il quale lo spazio e il tempo costituivano un’unità inscindibile, l’artista eugubina ne modifica la percezione spaziale costruita attraverso coordinate ortogonali, introducendo la variabile temporale del vissuto personale umano, capace di deviare l’andamento rettilineo degli eventi, disorientandoli. L’imponderabile in agguato nel personale vissuto dei più, perdute le certezze di un percorso rassicurantemente rettilineo, modifica le maglie del tempo in linee curve, trama di personali accadimenti che fluiscono attraverso una falla, una specie di soglia che separa il tempo infinito dal tempo individuale.
L’intera istallazione ruota intorno al concetto di una Linea degli eventi impossibilitata a seguire un andamento sequenziale dall’imprevedibilità di ciò che succede di imponderabile nel quotidiano nella vita di ognuno, da cui l’inevitabilità dello sviarsi .
Attraverso un sapiente linguaggio concettuale ricco di significati simbolici sottolineati dall’uso di effetti di trasparenza ottenuti con colle industriali filanti nella costruzione delle trame, l’artista crea dei quadri plastici in cui suggella le sue considerazioni sul tempo e sullo spazio. Al grande Quadro degli eventi dalle maglie curve, di formato quadrato, illuminato nel basso da un neon, disposto sulla parete di fondo della galleria, corrispondono sul pavimento la Mappa degli eventi che classifica e cataloga, summa rivelatrice e compendio anche degli altri tre quadri scultura, anch’essi di formato quadrato, disposti sulla parete sinistra, a cui si relazionano tre mattoni d’oro collocati a terra, simbolo di un raggiunto equilibrio.
16
giugno 2009
Antonella Capponi – Sviarsi
Dal 16 giugno al 03 luglio 2009
arte contemporanea
Location
STUDIO ARTE FUORI CENTRO
Roma, Via Ercole Bombelli, 22, (Roma)
Roma, Via Ercole Bombelli, 22, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì dalle 17 alle 20
Vernissage
16 Giugno 2009, ore 18,00
Autore
Curatore