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La cospirazione figurativa
Mostra collettiva
Comunicato stampa
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“L’equivoco comune e permanente che riguarda l’arte contemporanea fatta con tele, pennelli, colori e per di più figurativa, è proprio di non considerarla attuale. Dal momento che, agli albori del secolo scorso, l’arte si affrancava dalla rappresentazione della fisicità di ciò che ci circonda, la pittura legata alle figure, ai paesaggi e agli oggetti ha perso sempre più terreno nel testimoniare la ‘modernità’ e la ‘contemporaneità’. Ma, anche se la parentesi della ’Transavanguardia’, seppur nel suo limite di attingere sovente all’arte arcaica , ha fatto superare molti pregiudizi, non sempre risulta chiaro a critici ed appassionati che così come l’arte non è legata aprioristicamente ad una tecnica e ad un medium così non esiste un dogma che condanni la ‘pittura figurativa’ ad un esercizio sterile. Credo, infatti, che nello spazio limitato di una tela e nell’uso di pigmenti colorati esiste tutt’oggi la possibilità di realizzare la grande alchimia dell’opus: creare il ‘mondo in piccolo’, fissare in quello spazio reale e virtuale l’umano altrettanto reale e virtuale. In altri termini dobbiamo ricordarci che un ritratto, un paesaggio, una natura morta non sono un tentativo di riproduzione verosimigliante o una semplice rappresentazione più o meno
personalizzata, ma un mondo grande e complesso. Nel momento che percepiamo nell’opera il mistero e la forza creativa ogni dubbio tace e resta una sola domanda: cosa spinge l’artista ad abbandonarsi, per così dire, all’estasi del demiurgo dalle mani sporche di colore? Così questo gruppo di artisti, molti dei quali con una lunga esperienza di vari astrattismi, oggi rivendicano con forza e a gran voce non semplicemente il diritto ad esistere della loro pittura come ‘riserva indiana’ ma la sua potenziale supremazia, primato che si fonda non sulla rottura ma sulla continuità. Tutto ciò, riflettiamo, si accorda con la tendenza attuale nella società occidentale del recupero dei valori maldestramente e frettolosamente accantonati. Infine, se vogliamo dirla tutta, l’intento non secondario di questi sette artisti è di contribuire a far vedere” il re nudo” dove il re è lo spocchioso regime del brutto contemporaneo”.
Carolina Mantellini
personalizzata, ma un mondo grande e complesso. Nel momento che percepiamo nell’opera il mistero e la forza creativa ogni dubbio tace e resta una sola domanda: cosa spinge l’artista ad abbandonarsi, per così dire, all’estasi del demiurgo dalle mani sporche di colore? Così questo gruppo di artisti, molti dei quali con una lunga esperienza di vari astrattismi, oggi rivendicano con forza e a gran voce non semplicemente il diritto ad esistere della loro pittura come ‘riserva indiana’ ma la sua potenziale supremazia, primato che si fonda non sulla rottura ma sulla continuità. Tutto ciò, riflettiamo, si accorda con la tendenza attuale nella società occidentale del recupero dei valori maldestramente e frettolosamente accantonati. Infine, se vogliamo dirla tutta, l’intento non secondario di questi sette artisti è di contribuire a far vedere” il re nudo” dove il re è lo spocchioso regime del brutto contemporaneo”.
Carolina Mantellini
16
giugno 2009
La cospirazione figurativa
Dal 16 giugno al 03 ottobre 2009
arte contemporanea
Location
MUSEO MINIMO
Napoli, Via Detta San Vincenzo, 3, (Napoli)
Napoli, Via Detta San Vincenzo, 3, (Napoli)
Orario di apertura
lunedì e mercoledì h. 15-18 Martedì, giovedì e venerdì h. 9-12
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