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38°C La febbre della creatività
Istituto Italiano di Fotografia presenta le opere di 11 talenti del 2° anno del Corso Superiore Professionale. Fotografie, Light Boxes e Video selezionati dal seminario “Mitologia cangiante e luccicante” tenuto da Giancarlo Maiocchi (Occhiomagico).
Comunicato stampa
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Trentottogradi, il sangue pulsa alle tempie, ai polsi, il cuore accelera, la fronte scotta da farci due uova fritte, eppure non è malattia né qualcosa di preoccupante, per nulla spiacevole, non ti passa per la testa di riposarti o metterti a letto con bicchierone di latte caldo, miele e TV, nemmeno assumere medicinali, anzi, sarebbe bello che questo stato febbrile non avesse mai fine, schiavi del proprio malessere.
Non guarire, non svegliarsi dalla “trance” creativa.
Di questo stiamo parlando.
Momenti, forse attimi, in cui tutti i sensi sono allarmati, i pensieri affluiscono agli occhi della mente come passeggeri all’ora di punta in una metropolitana giapponese, e tutti insieme confluiscono in un teatro immaginario.
Una messa in scena da ordinare.
Per noi che usiamo la fotografia, il teatro diventa set dove gli attori e le scene si ricompongono in un respiro magico di 1/125 di secondo.
E’ come vedere la luce in fondo al tunnel, non un tunnel buio, spaventoso e misterioso ma un imbuto, una insolita camera oscura ricoperta di luci cangianti e di sinapsi luccicanti.
Immagini fatte di luci, colori, suoni, emozioni.
Quando si raggiunge definitivamente la luce non è una liberazione, è solo un altro punto raggiunto.
Come questo gioco (1) dove bisogna unire i puntini numerati o quest’altro (2) dove i punti indicano gli spazi da annerire
Entrambi comporranno, alla fine, una sembianza di noi, un insieme di visioni che racconteranno la nostra storia, il modo che abbiamo per riconoscerci e per mostrarci agli altri, per riconciliarci con noi stessi…senza parole.
Non guarire, non svegliarsi dalla “trance” creativa.
Di questo stiamo parlando.
Momenti, forse attimi, in cui tutti i sensi sono allarmati, i pensieri affluiscono agli occhi della mente come passeggeri all’ora di punta in una metropolitana giapponese, e tutti insieme confluiscono in un teatro immaginario.
Una messa in scena da ordinare.
Per noi che usiamo la fotografia, il teatro diventa set dove gli attori e le scene si ricompongono in un respiro magico di 1/125 di secondo.
E’ come vedere la luce in fondo al tunnel, non un tunnel buio, spaventoso e misterioso ma un imbuto, una insolita camera oscura ricoperta di luci cangianti e di sinapsi luccicanti.
Immagini fatte di luci, colori, suoni, emozioni.
Quando si raggiunge definitivamente la luce non è una liberazione, è solo un altro punto raggiunto.
Come questo gioco (1) dove bisogna unire i puntini numerati o quest’altro (2) dove i punti indicano gli spazi da annerire
Entrambi comporranno, alla fine, una sembianza di noi, un insieme di visioni che racconteranno la nostra storia, il modo che abbiamo per riconoscerci e per mostrarci agli altri, per riconciliarci con noi stessi…senza parole.
04
giugno 2009
38°C La febbre della creatività
Dal 04 al 20 giugno 2009
fotografia
arte contemporanea
giovane arte
arte contemporanea
giovane arte
Location
IL TORCHIO – COSTANTINI ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Crema, 8, (Milano)
Milano, Via Crema, 8, (Milano)
Orario di apertura
lunedì 15.30-19.30 da martedì a sabato 10-12.30 e 15.30 - 19.30
Vernissage
4 Giugno 2009, ore 18.30
Autore
Curatore