Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Giada Ripa – Falling Icons
Narrazione poetica dell’ ”arte della caduta”, in cui una giovane donna contemporanea si confronta ostinatamente con luoghi a lei estranei ma carichi di stratificazioni simboliche, e ricchi di implicazioni storico- culturali e geopolitiche
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il 18 giugno 2009 presso l’Antiquum Oratorium Passionis della Basilica Sant’Ambrogio a Milano si inaugura la mostra monografica Falling Icons, la seconda personale di Giada Ripa in Italia, curata da Elena Agudio e Maddalena d’Alfonso in collaborazione con la Galleria Blanchaert.
L’artista, che vive tra l’italia e New York, dove si e’ formata come fotografa presso l’ICP, negli ultimi anni ha focalizzato la sua ricerca sull’analisi dello spazio come possibilità di indagine dell’identità personale.
Parallelamente al suo approcio documentario alla fotografia, Giada Ripa ha silenziosamente sviluppato un progetto di introspezione e di sperimentazione: durante i suoi viaggi nei paesi dell’ex unione sovietica, nelle sue ispezioni lungo il Caucaso, attraverso tutta l’Asia Centrale, dalla Georgia al Turkestan, lentamente è cresciuta in lei l’urgenza di una ricerca che ha sentito dover essere più personale.
Il suo lavoro sulle minoranze religiose nascoste oltre la Via del Petrolio ( ex Via della Seta) e’ servito da spunto per una nuova linea di approfondimento e autoanalisi. Nelle fotografie di Giada appare una donna in transito, figura errante, una presenza anonima lungo luoghi anche essi in transizione.
Falling Icons, l’ultima serie dell’artista dopo l’esperienza di Lost in Space, Dead in Turkestan e Moonscape, è una narrazione poetica dell’ ”arte della caduta”, in cui una giovane donna contemporanea si confronta ostinatamente con luoghi a lei estranei ma carichi di stratificazioni simboliche, e ricchi di implicazioni storico- culturali e geopolitiche. Lo spazio prende soppravvento sulla figura umana che diventa una mera pedina in bilico nei processi di trasformazioni del territorio.
Il titolo Icons suggerisce la connotazione religiosa o sacra di alcuni dei luoghi scelti come sfondo per le sue “performance”, e si riferisce anche all’ispirazione avuta dal suo incontro col mondo delle icone.
Nello spazio sacro di un antico oratorio nel cuore di Milano, le icone in caduta libera di Giada Ripa dialogano con le tracce di affreschi cinquecenteschi mutilati e il precipitare delle immagine si trasforma da una riflessione sul tema della metamorfosi dell’identita’ a uno spunto sul fenomeno dell’iconoclastia.
Cresciuta tra Bruxelles e Londra, Giada Ripa si laurea in Scienze Politiche - Relazioni Internazionali e si trasferisce a ny per studiare presso l’International Centre of Photography.
A partire del 1999, con base a New York, Inizia così la sua carriera di fotografa. Espone le sue opere in America, Europa e in Cina e lavora allo stesso tempo come corrispondente, rappresentata dall’ Agenzia Grazia Neri, per importanti riviste Italiane e straniere.
Nel 2000 Denis Curti cura la sua prima personale presso Lo spazio San Carpoforo.
Dal 2002, anno in cui viene invitata in due personali da : BizArt a Shanghai, e dall’Istituto Italiano di Pekino, la sua ricerca personale e artistica si concentra in quell’area del mondo: Cina, Caucaso ed Asia centrale.
Dal 2005 Collabora ed insegna fotografia presso La Domus Academy di Milano e l’ICP di New York.
Nel 2006 i suoi lavori sono selezionati e raccolti in un libro “Imagining Oursleves; Voices of a New Generation of Women” pubblicato dal International Museum of Women of San Francisco e mostrati presso le Nazioni Unite a NY nel 2006.
Sta Attualmente sviluppando un progetto per un libro “Beyond the oil route” che ritrae il volto dei popoli che vivono lungo la “ via della seta”, oggi conosciuta come “ la via del petrolio e nel 2010 i suoi lavori saranno esposti in una peronale presso il Museo di Arte Moderna di Mosca.
L’artista, che vive tra l’italia e New York, dove si e’ formata come fotografa presso l’ICP, negli ultimi anni ha focalizzato la sua ricerca sull’analisi dello spazio come possibilità di indagine dell’identità personale.
Parallelamente al suo approcio documentario alla fotografia, Giada Ripa ha silenziosamente sviluppato un progetto di introspezione e di sperimentazione: durante i suoi viaggi nei paesi dell’ex unione sovietica, nelle sue ispezioni lungo il Caucaso, attraverso tutta l’Asia Centrale, dalla Georgia al Turkestan, lentamente è cresciuta in lei l’urgenza di una ricerca che ha sentito dover essere più personale.
Il suo lavoro sulle minoranze religiose nascoste oltre la Via del Petrolio ( ex Via della Seta) e’ servito da spunto per una nuova linea di approfondimento e autoanalisi. Nelle fotografie di Giada appare una donna in transito, figura errante, una presenza anonima lungo luoghi anche essi in transizione.
Falling Icons, l’ultima serie dell’artista dopo l’esperienza di Lost in Space, Dead in Turkestan e Moonscape, è una narrazione poetica dell’ ”arte della caduta”, in cui una giovane donna contemporanea si confronta ostinatamente con luoghi a lei estranei ma carichi di stratificazioni simboliche, e ricchi di implicazioni storico- culturali e geopolitiche. Lo spazio prende soppravvento sulla figura umana che diventa una mera pedina in bilico nei processi di trasformazioni del territorio.
Il titolo Icons suggerisce la connotazione religiosa o sacra di alcuni dei luoghi scelti come sfondo per le sue “performance”, e si riferisce anche all’ispirazione avuta dal suo incontro col mondo delle icone.
Nello spazio sacro di un antico oratorio nel cuore di Milano, le icone in caduta libera di Giada Ripa dialogano con le tracce di affreschi cinquecenteschi mutilati e il precipitare delle immagine si trasforma da una riflessione sul tema della metamorfosi dell’identita’ a uno spunto sul fenomeno dell’iconoclastia.
Cresciuta tra Bruxelles e Londra, Giada Ripa si laurea in Scienze Politiche - Relazioni Internazionali e si trasferisce a ny per studiare presso l’International Centre of Photography.
A partire del 1999, con base a New York, Inizia così la sua carriera di fotografa. Espone le sue opere in America, Europa e in Cina e lavora allo stesso tempo come corrispondente, rappresentata dall’ Agenzia Grazia Neri, per importanti riviste Italiane e straniere.
Nel 2000 Denis Curti cura la sua prima personale presso Lo spazio San Carpoforo.
Dal 2002, anno in cui viene invitata in due personali da : BizArt a Shanghai, e dall’Istituto Italiano di Pekino, la sua ricerca personale e artistica si concentra in quell’area del mondo: Cina, Caucaso ed Asia centrale.
Dal 2005 Collabora ed insegna fotografia presso La Domus Academy di Milano e l’ICP di New York.
Nel 2006 i suoi lavori sono selezionati e raccolti in un libro “Imagining Oursleves; Voices of a New Generation of Women” pubblicato dal International Museum of Women of San Francisco e mostrati presso le Nazioni Unite a NY nel 2006.
Sta Attualmente sviluppando un progetto per un libro “Beyond the oil route” che ritrae il volto dei popoli che vivono lungo la “ via della seta”, oggi conosciuta come “ la via del petrolio e nel 2010 i suoi lavori saranno esposti in una peronale presso il Museo di Arte Moderna di Mosca.
18
giugno 2009
Giada Ripa – Falling Icons
Dal 18 al 24 giugno 2009
fotografia
Location
EX ORATORIO DELLA CONFRATERNITA DELLA PASSIONE – BASILICA DI SANT’AMBROGIO
Milano, Piazza Sant'ambrogio, (Milano)
Milano, Piazza Sant'ambrogio, (Milano)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 15 alle 20, sabato e domenica dalle 15.30 alle 19
Vernissage
18 Giugno 2009, dalle 18 alle 22
Sito web
www.galleriablanchaert.it
Autore
Curatore