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09
giugno 2011
fino al 30.VII.2011 Ordinary Life Milano, Angel Art Gallery
milano
Tra macroinstallazione e microcosmo, l’opera site specific di Gianfranco Pulitano lascia a bocca aperta grandi e piccini e consente un’ironica e amara riflessione sulla società in cui viviamo...
Un dedalo di canaline contenente grovigli di cavi elettrici che costituiscono macrocircuiti stampati collegati ad avveniristiche macchine, scatole di plexiglass luminose e fluorescenti, in cui sono inseriti display animati da pittogrammi digitali.
Non si tratta di fantascienza, ma di Shopocalypse, la colossale installazione di un giovane artista siciliano che unisce sociologia, nuove tecnologie e cultura metropolitana. Gianfranco Pulitano (Messina 1978) è da sempre interessato ai linguaggi della comunicazione, alla grafica e alle tecnologie d’animazione digitale.
Shopocalypse altro non è che l’elaborazione complessa delle opere che lo hanno reso celebre, che completa un percorso di ricerca rivolto alla disfunzione, al virus in grado di spezzare la routine che annichilisce le nostre vite nel sistema sociale del terzo millennio, inizialmente celata nei cartelli segnaletici di fantasia disseminati come pesci d’aprile nelle città.
Così vengono ripresi e reinventati gli inespressivi omini neri rubati dal linguaggio universalizzante dei segnali stradali che ora prendono vita e si tramutano in divertenti pittogrammi intenti ad animare i display di questa enorme macchina inutile, che nasce da singoli punti delle pareti dove si trovano le prese della corrente e si sviluppa, attraverso un sistema modulare tridimensionale, in tutto l’ambiente, come un organismo vivente. Grazie a questi circuiti tutto si ordina in natura, perciò Pulitano trova in queste strutture ramificate la chiave per riprodurre l’adattamento umano ad un apparato sociale che snatura la relazioni e sottolinea la dipendenza sempre più totalizzante rispetto alla macchina. Ecco spiegata quindi anche la presenza delle telecamere che interagiscono con lo spettatore inseguendo i suoi movimenti intorno all’installazione (non senza provocare un senso di inquietudine), o delle sgargianti casse automatiche e delle pompe di benzina che si illuminano ad intermittenza: una serie di aggeggi stranianti da cui siamo istintivamente attratti grazie al loro aspetto ludico e accattivante.
È proprio il linguaggio giocoso a caratterizzare il lavoro di Pulitano, così palesemente qualificante a partire dalla serie Christmas arToy, una raccolta di giochi da tavolo a misura d’artista concepita qualche anno fa, e tuttavia sempre presente nelle sue opere.
L’approccio ludico, che funge senza dubbio da specchietto per le allodole, nasconde però il rovescio riflessivo della medaglia che si palesa quando ci si sofferma ad osservare i piccoli omini neri che si muovono in loop all’interno dei display: ed ecco che fra mamme con carrelli della spesa, operai, poliziotti e anziani con il bastone che si susseguono con una triste monotonia, Pulitano ci restituisce la speranza mostrandoci la disfunzione attraverso un vandalo che dopo aver gettato la spazzatura dà fuoco al cestino: ecco il virus, il vizio che ci rende umani e ci richiama dalla passiva routine che viene così burlescamente demonizzata.
articoli correlati:
vera dell’oro
mostra visitata il 17 maggio 2011
dal 12 maggio al 30 luglio 2011
Ordinary Life
Angel Art Galery
Via Ugo Bassi 18 – 20159 Milano
Orario: da martedì a venerdì ore 10-18 – sabato e lunedì su appuntamento
Ingresso libero
Catalogo con testo critico a cura di Alessandra Redaelli
Info: tel. +39.02.36561745 – 339.85.51.272; info@angelartgallery.it; www.angelartgallery.it
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