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Andrea Bortoli – Percezioni d’artista. Luci dal profondo
Nelle sue opere, Bortoli esprime le tendenze dell’arte contemporanea avvalendosi di tecniche diverse, che utilizza per compiere una ricerca di stile e individuare un’inedita e moderna reinterpretazione delle forme e delle strutture della classicità.
Comunicato stampa
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L’Assessorato alla Cultura del Comune di Ivrea, nell’ambito dell’impegno intrapreso a favore della riscoperta e valorizzazione di artisti locali, presenta quest’anno il lavoro e le opere di Andrea Bortoli, artista franco italiano che ha diviso il suo impegno e la sua vita tra Parigi e Milano, mantenendo però un forte legame lavorativo e affettivo con Ivrea e la Olivetti.
Nelle sue opere, Bortoli esprime le tendenze dell’arte contemporanea avvalendosi di tecniche diverse, che utilizza per compiere una ricerca di stile e individuare un’inedita e moderna reinterpretazione delle forme e delle strutture della classicità.
L’itinerario artistico ed emotivo compiuto dall’artista viene riproposto al visitatore della mostra attraverso l’approfondimento di quattro aree tematiche individuate nel corpus dell’opera. La prima aerea è dedicata alle radici, vale a dire allo studio che Bortoli conduce nei confronti dell’arte e dell’architettura dei grandi maestri del passato, in particolare di Piero della Francesca.
La seconda aerea tematica è dedicata alla memoria e al genius loci, quello “spirito del luogo” che rende riconoscibili a chi lo abita una città, un paesaggio, uno scorcio. Ecco allora che i luoghi disegnati, acquerellati, dipinti dall’artista eporediese diventano momento d’incontro, traccia di una ricerca e trasposizione di una percezione che si trasforma in calibrata composizione spaziale e raffinata luminosità.
La terza area è rivolta all’interiorità: dalla mano di Bortoli scaturiscono fiori e frutti che sono immagini interiori, intime e intense, e che affondano le loro radici nel mondo delle emozioni. Colori e toni luminosi creano atmosfere suggestive, colgono una dimensione di silenzio e di sospensione metafisica della natura e per riflesso dell’artista. I fiori e le piante, per le infinite forme, le gradazioni di colore e le rifrazioni della luce, divengono un tema privilegiato nella poetica di Bortoli.
La quarta area è dedicata ai segni e all’interesse dell’artista per la grafica. Andrea Bortoli, dopo i corsi d’incisione all’Istituto Nazionale della Grafica di Urbino, su segnalazione di Giulio Carlo Argan - nel 1964 al Ministero degli Affari Esteri - viene invitato a Parigi per un periodo di lavoro presso l’Atelier 17 di Stanly William Hayter. L’esperienza, fortemente formativa, gli permetterà di perfezionare la tecnica e di acquisire un segno sempre più sicuro e fluido: le mutevoli aggregazioni di tratteggi sanno scomporsi e ricomporsi in un’infinità di modi, più controllati o più informali, più sottili o più marcati, per approdare alla trasfigurazione dei soggetti attraverso i valori di chiaroscuro e le diverse e molteplici tonalità di inchiostro utilizzato.
La mostra, allestita nei presitigiosi locali recentemente ristrutturati del Museo Garda, si caratterizza sia per la quantità di opere esposte che per l’opportunità di accesso e fruizione ad un patrimonio artistico di grande pregio, per anni custodito e ammirato solo da una ristretta cerchia di amici e dalla moglie, la cui disponibilità ha reso possibile questa operazione culturale.
Un doveroso ringraziamento è infine rivolto alla Fondazione Guelpa, senza il cui sostegno economico non sarebbe stato possibile realizzare l’evento.
Assessorato alla Cultura della Città di Ivrea
Mostra curata e allestita da Mariangela Di Liddo,Luca Diotto, Paola Mantovani e Alessia Porpiglia - Progetto Grafico Softart Studio - Fotografie Mariano Dallago – Allestimento Saving srl.
Per informazioni: www.comune.ivrea.to.it tel. 0125 410311 –410316 Per le scuole è possibile prenotare visite dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 12.30
Nelle sue opere, Bortoli esprime le tendenze dell’arte contemporanea avvalendosi di tecniche diverse, che utilizza per compiere una ricerca di stile e individuare un’inedita e moderna reinterpretazione delle forme e delle strutture della classicità.
L’itinerario artistico ed emotivo compiuto dall’artista viene riproposto al visitatore della mostra attraverso l’approfondimento di quattro aree tematiche individuate nel corpus dell’opera. La prima aerea è dedicata alle radici, vale a dire allo studio che Bortoli conduce nei confronti dell’arte e dell’architettura dei grandi maestri del passato, in particolare di Piero della Francesca.
La seconda aerea tematica è dedicata alla memoria e al genius loci, quello “spirito del luogo” che rende riconoscibili a chi lo abita una città, un paesaggio, uno scorcio. Ecco allora che i luoghi disegnati, acquerellati, dipinti dall’artista eporediese diventano momento d’incontro, traccia di una ricerca e trasposizione di una percezione che si trasforma in calibrata composizione spaziale e raffinata luminosità.
La terza area è rivolta all’interiorità: dalla mano di Bortoli scaturiscono fiori e frutti che sono immagini interiori, intime e intense, e che affondano le loro radici nel mondo delle emozioni. Colori e toni luminosi creano atmosfere suggestive, colgono una dimensione di silenzio e di sospensione metafisica della natura e per riflesso dell’artista. I fiori e le piante, per le infinite forme, le gradazioni di colore e le rifrazioni della luce, divengono un tema privilegiato nella poetica di Bortoli.
La quarta area è dedicata ai segni e all’interesse dell’artista per la grafica. Andrea Bortoli, dopo i corsi d’incisione all’Istituto Nazionale della Grafica di Urbino, su segnalazione di Giulio Carlo Argan - nel 1964 al Ministero degli Affari Esteri - viene invitato a Parigi per un periodo di lavoro presso l’Atelier 17 di Stanly William Hayter. L’esperienza, fortemente formativa, gli permetterà di perfezionare la tecnica e di acquisire un segno sempre più sicuro e fluido: le mutevoli aggregazioni di tratteggi sanno scomporsi e ricomporsi in un’infinità di modi, più controllati o più informali, più sottili o più marcati, per approdare alla trasfigurazione dei soggetti attraverso i valori di chiaroscuro e le diverse e molteplici tonalità di inchiostro utilizzato.
La mostra, allestita nei presitigiosi locali recentemente ristrutturati del Museo Garda, si caratterizza sia per la quantità di opere esposte che per l’opportunità di accesso e fruizione ad un patrimonio artistico di grande pregio, per anni custodito e ammirato solo da una ristretta cerchia di amici e dalla moglie, la cui disponibilità ha reso possibile questa operazione culturale.
Un doveroso ringraziamento è infine rivolto alla Fondazione Guelpa, senza il cui sostegno economico non sarebbe stato possibile realizzare l’evento.
Assessorato alla Cultura della Città di Ivrea
Mostra curata e allestita da Mariangela Di Liddo,Luca Diotto, Paola Mantovani e Alessia Porpiglia - Progetto Grafico Softart Studio - Fotografie Mariano Dallago – Allestimento Saving srl.
Per informazioni: www.comune.ivrea.to.it tel. 0125 410311 –410316 Per le scuole è possibile prenotare visite dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 12.30
23
maggio 2009
Andrea Bortoli – Percezioni d’artista. Luci dal profondo
Dal 23 maggio al 14 giugno 2009
arte contemporanea
Location
MUSEO CIVICO P.A. GARDA
Ivrea, Piazza Ottinetti, (Torino)
Ivrea, Piazza Ottinetti, (Torino)
Orario di apertura
venerdì (15-19), sabato e domenica (10-12, 15-19)
Autore
Curatore