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Mir – Collage
Paolo MIRmina, in arte MIR, non si limita a trasformare in opere d’arte oggetti d’uso quotidiano e storici simboli dell’italian way of life ma mette in atto un vero e proprio processo di rivitalizzazione di materie e materiali che appartengono alla nostra memoria collettiva e personale; questa nuova estetica attira lo spettatore preparandolo a ri/dargli l’attenzione che meritano e facendo emergere le analogie o le differenze negli stili di vita degli ultimi decenni.
Comunicato stampa
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Un intero centro benessere destinato per tre mesi a diventare luogo d’arte in ogni suo singolo spazio; più di cento opere esposte, una nuova serie presentata in anteprima dedicata alla città di Gubbio e alla tradizionale Festa dei Ceri. Dal 23 maggio al 23 agosto sarà possibile ammirare gli eccezionali Collage di Mir in un contesto espositivo decisamente singolare che – più che come una mostra - va a definirsi quasi come un’operazione di art-therapy; l’esplosione di colori che caratterizza la variegata produzione artistica di MIR provoca infatti nello spettatore immediate sensazioni di ottimismo, sensazioni amplificate dall’uso spregiudicato - ma sapiente - della tecnica del collage.
I COLLAGE DI MIR A GUBBIO
Paolo MIRmina, in arte MIR, non si limita a trasformare in opere d’arte oggetti d’uso quotidiano e storici simboli dell’italian way of life ma mette in atto un vero e proprio processo di rivitalizzazione di materie e materiali che appartengono alla nostra memoria collettiva e personale; questa nuova estetica attira lo spettatore preparandolo a ri/dargli l’attenzione che meritano e facendo emergere le analogie o le differenze negli stili di vita degli ultimi decenni. Il tutto non si traduce però in un’inutile operazione nostalgica ma in una rielaborazione del passato che comprende il suo stesso superamento, in una logica di arricchimento e riflessione sui cambiamenti inevitabili della società. Attraverso tale operazione egli non solo restituisce nuova vita a oggetti e simboli spesso dimenticati ma ci restituisce anche un’immagine altra, inaspettata e non convenzionale, degli stessi.
Alla base del lavoro di MIR c’è quindi un accurato processo di ricerca con il quale egli seleziona e recupera i materiali che andranno in seguito a comporre le opere. Nascono così le serie sul cinema, sulla musica, su mobili e suppellettili, lightbox, automobili, manichini e l’oggettistica più disparata. E’ così che, ad esempio, riscopriamo i profili dei manichini anni ’60, oggi semplicemente inusuali e impensabili, i miti del cinema e della musica italiana e internazionale, le riviste di moda e di gossip degli anni ’50 o veri e propri oggetti di culto come le moka o le vespe, in un crescendo di colori e ricordi assolutamente non banali.
La sua vasta produzione – a tratti debordante - sta a testimoniare che per MIR l’arte non è semplicemente un vezzo ma un bisogno; qualsiasi oggetto per lui può essere rivestito di collage………..solo pochi diventano vere e proprie Opere d’arte. L’ossessività della creazione caratterizza quindi la prima fase di questo processo di trasformazione, la circolarità e la profondità garantitegli dall’uso del collage ne sono i fedeli alleati; il processo è infine portato a compimento dalla scelta dei materiali che andranno a rivestire l’opera, ovvero il parametro definitivo che fa la differenza tra cosa è arte e cosa non può esserlo. Gli “scarti” che questo modus operandi inevitabilmente comporta non vengono però dimenticati o declassati ad un rango inferiore, ma risultano essere una componente funzionale dello stile di MIR in quanto soddisfano il suo impulso creativo, lo saziano – solo temporaneamente – e costituiscono la base per ulteriori trasformazioni, le quali spesso e volentieri gli consentono di compiere interessanti incursioni nel campo del design.
La versatilità e l’eclettismo di MIR hanno ispirato la collocazione della mostra che si svolgerà non in un luogo di abituale consumo culturale ma all’interno di contesti alternativi, in quello che si può definire a pieno titolo un singolare esperimento di Arte Diffusa. All’interno del progetto espositivo Oronerobenessere si potranno ammirare le seguenti serie: “Frammenti di cinema”, “Musica & MIR” (comprendente vinili, strumenti musicali e quadri), “Relax”, “Helmut Newton”, “Lampade”, “Vespe d’autore”. In occasione dell’inaugurazione l’artista presenterà in anteprima un lavoro composto da quattro opere che vuole essere un omaggio alla città di Gubbio e al suo simbolo per eccellenza, la tradizionale Festa dei Ceri, rivisitata tramite la rielaborazione di immagini degli ultimi decenni.
Altre opere verranno posizionate nei seguenti esercizi commerciali:
* Gaggioli Forniture Alberghiere
* La Dolce Vita ristorante
* Edilceramica Eugubina
* Montecarlo Pokerclub
* Officina Cardoni
* Fusion Cafè
ORONEROBENESSERE, dove cultura e relax si fondono sapientemente, ha scelto l’arte per assicurarvi il raggiungimento di un benessere psico-fisico completo.
PAOLO MIRMINA (MIR)
Nasce a Perugia il 28 aprile 1962. Si avvicina all’arte nel 2000, da autodidatta, utilizzando la tecnica dell’acquerello e della pittura a tempera; successivamente passa alla tecnica del collage, che diverrà poi la sua cifra stilistica e che non abbandonerà più, arrivando a ricoprire oggetti d’uso comune, pareti, lightbox, e persino automobili.
Mirmina ha partecipato a numerose esposizioni, collettive e personali, in Italia e all’estero riscuotendo notevoli apprezzamenti di pubblico e critica.
I COLLAGE DI MIR A GUBBIO
Paolo MIRmina, in arte MIR, non si limita a trasformare in opere d’arte oggetti d’uso quotidiano e storici simboli dell’italian way of life ma mette in atto un vero e proprio processo di rivitalizzazione di materie e materiali che appartengono alla nostra memoria collettiva e personale; questa nuova estetica attira lo spettatore preparandolo a ri/dargli l’attenzione che meritano e facendo emergere le analogie o le differenze negli stili di vita degli ultimi decenni. Il tutto non si traduce però in un’inutile operazione nostalgica ma in una rielaborazione del passato che comprende il suo stesso superamento, in una logica di arricchimento e riflessione sui cambiamenti inevitabili della società. Attraverso tale operazione egli non solo restituisce nuova vita a oggetti e simboli spesso dimenticati ma ci restituisce anche un’immagine altra, inaspettata e non convenzionale, degli stessi.
Alla base del lavoro di MIR c’è quindi un accurato processo di ricerca con il quale egli seleziona e recupera i materiali che andranno in seguito a comporre le opere. Nascono così le serie sul cinema, sulla musica, su mobili e suppellettili, lightbox, automobili, manichini e l’oggettistica più disparata. E’ così che, ad esempio, riscopriamo i profili dei manichini anni ’60, oggi semplicemente inusuali e impensabili, i miti del cinema e della musica italiana e internazionale, le riviste di moda e di gossip degli anni ’50 o veri e propri oggetti di culto come le moka o le vespe, in un crescendo di colori e ricordi assolutamente non banali.
La sua vasta produzione – a tratti debordante - sta a testimoniare che per MIR l’arte non è semplicemente un vezzo ma un bisogno; qualsiasi oggetto per lui può essere rivestito di collage………..solo pochi diventano vere e proprie Opere d’arte. L’ossessività della creazione caratterizza quindi la prima fase di questo processo di trasformazione, la circolarità e la profondità garantitegli dall’uso del collage ne sono i fedeli alleati; il processo è infine portato a compimento dalla scelta dei materiali che andranno a rivestire l’opera, ovvero il parametro definitivo che fa la differenza tra cosa è arte e cosa non può esserlo. Gli “scarti” che questo modus operandi inevitabilmente comporta non vengono però dimenticati o declassati ad un rango inferiore, ma risultano essere una componente funzionale dello stile di MIR in quanto soddisfano il suo impulso creativo, lo saziano – solo temporaneamente – e costituiscono la base per ulteriori trasformazioni, le quali spesso e volentieri gli consentono di compiere interessanti incursioni nel campo del design.
La versatilità e l’eclettismo di MIR hanno ispirato la collocazione della mostra che si svolgerà non in un luogo di abituale consumo culturale ma all’interno di contesti alternativi, in quello che si può definire a pieno titolo un singolare esperimento di Arte Diffusa. All’interno del progetto espositivo Oronerobenessere si potranno ammirare le seguenti serie: “Frammenti di cinema”, “Musica & MIR” (comprendente vinili, strumenti musicali e quadri), “Relax”, “Helmut Newton”, “Lampade”, “Vespe d’autore”. In occasione dell’inaugurazione l’artista presenterà in anteprima un lavoro composto da quattro opere che vuole essere un omaggio alla città di Gubbio e al suo simbolo per eccellenza, la tradizionale Festa dei Ceri, rivisitata tramite la rielaborazione di immagini degli ultimi decenni.
Altre opere verranno posizionate nei seguenti esercizi commerciali:
* Gaggioli Forniture Alberghiere
* La Dolce Vita ristorante
* Edilceramica Eugubina
* Montecarlo Pokerclub
* Officina Cardoni
* Fusion Cafè
ORONEROBENESSERE, dove cultura e relax si fondono sapientemente, ha scelto l’arte per assicurarvi il raggiungimento di un benessere psico-fisico completo.
PAOLO MIRMINA (MIR)
Nasce a Perugia il 28 aprile 1962. Si avvicina all’arte nel 2000, da autodidatta, utilizzando la tecnica dell’acquerello e della pittura a tempera; successivamente passa alla tecnica del collage, che diverrà poi la sua cifra stilistica e che non abbandonerà più, arrivando a ricoprire oggetti d’uso comune, pareti, lightbox, e persino automobili.
Mirmina ha partecipato a numerose esposizioni, collettive e personali, in Italia e all’estero riscuotendo notevoli apprezzamenti di pubblico e critica.
23
maggio 2009
Mir – Collage
Dal 23 maggio al 23 agosto 2009
arte contemporanea
Location
ORONEROBENESSERE
Gubbio, Via Della Piaggiola, 180, (Perugia)
Gubbio, Via Della Piaggiola, 180, (Perugia)
Orario di apertura
Lun.- Sab. 9.00/20.00
Vernissage
18 Aprile 2009, ore 18.30
Sito web
www.paolomirmina.net
Autore
Curatore