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Animalia
Animalia presenta un ampio spettro delle molteplici interpretazioni che gli artisti – da Picasso a Marino Marini, da de Chirico a Pizzi Cannella danno del mondo animale.
Comunicato stampa
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Dai bisonti dei graffiti rupestri ai leoni che sostenevano i pilastri dei portali romanici, dalle creature fantastiche dei bestiari medievali alle bestie vere sezionate da Damien Hirst, il mondo animale è da sempre al centro dell’attenzione degli artisti.
Gli animali rappresentano nel mondo vivente l’alterità irriducibile rispetto all’uomo e nello stesso tempo ciò che ci riconduce alla nostra natura più istintiva. Il rapporto tra uomo e animale ruota attorno a una serie di binomi antitetici: ragione/istinto, determinismo/libero arbitrio, natura/cultura, linguaggio/suono inarticolato. Incapace di valutare, di discernere il bene dal male, all’animale la tradizione cristiana ha negato l’anima, fondando così la sua separazione drastica rispetto al mondo degli uomini. Eppure è all’animale che l’uomo da sempre attribuisce comportamenti e caratteristiche umane, antropomorfizzandone aspetto e comportamenti. Nascosti sotto le sembianze di animali, personaggi di miti e fiabe osservano e valutano le gesta degli umani, ne rappresentano simbolicamente pregi e difetti, incarnano le nostre più ataviche paure. Asini, aquile, orsi, avvoltoi, iene, leoni, conigli, serpenti e un’infinità di altri animali sono emblemi delle nostre peggiori o migliori qualità. E nonostante in apparenza agli antipodi del mondo razionale dei filosofi, gli animali compaiono perfino nei testi filosofici impersonificando con le loro caratteristiche i vari tipi di pensatori: per Francesco Bacone ragni, formiche e api rimandano alle diverse forme di conoscenza dei filosofi metafisici e dogmatici, degli empiristi, meri accumulatori di dati, e dei veri filosofi, che trasformano i dati della realtà attraverso l’intelletto.
Le opere presentate dallo Studio Guastalla rappresentano un ampio spettro delle molteplici interpretazioni che gli artisti danno del mondo animale. Dalle lucertole sinuose e arabescate di Piero Pizzi Cannella agli insetti che Emilio Isgrò fa sciamare e formicolare, metafora della fecondità degli scambi e degli innesti di culture, dai tori che lottano nell’arena, incisi da Picasso negli anni trenta ai cavalli di Marino Marini, che disarcionano il cavaliere rivelandone la fragilità e l’impossibilità, nel mondo moderno, del dominio dell’uomo sulla natura. Dagli animali fiabeschi di Chagall ai gatti sornioni di Gentilini, a un’aquila di Arturo Martini che si appoggia a un fascio littorio come a una stampella, allusione ironica (nel ’38), ai fasti imperiali, ANIMALIA ci introduce in un multiforme bestiario di immagini simboliche.
Gli animali rappresentano nel mondo vivente l’alterità irriducibile rispetto all’uomo e nello stesso tempo ciò che ci riconduce alla nostra natura più istintiva. Il rapporto tra uomo e animale ruota attorno a una serie di binomi antitetici: ragione/istinto, determinismo/libero arbitrio, natura/cultura, linguaggio/suono inarticolato. Incapace di valutare, di discernere il bene dal male, all’animale la tradizione cristiana ha negato l’anima, fondando così la sua separazione drastica rispetto al mondo degli uomini. Eppure è all’animale che l’uomo da sempre attribuisce comportamenti e caratteristiche umane, antropomorfizzandone aspetto e comportamenti. Nascosti sotto le sembianze di animali, personaggi di miti e fiabe osservano e valutano le gesta degli umani, ne rappresentano simbolicamente pregi e difetti, incarnano le nostre più ataviche paure. Asini, aquile, orsi, avvoltoi, iene, leoni, conigli, serpenti e un’infinità di altri animali sono emblemi delle nostre peggiori o migliori qualità. E nonostante in apparenza agli antipodi del mondo razionale dei filosofi, gli animali compaiono perfino nei testi filosofici impersonificando con le loro caratteristiche i vari tipi di pensatori: per Francesco Bacone ragni, formiche e api rimandano alle diverse forme di conoscenza dei filosofi metafisici e dogmatici, degli empiristi, meri accumulatori di dati, e dei veri filosofi, che trasformano i dati della realtà attraverso l’intelletto.
Le opere presentate dallo Studio Guastalla rappresentano un ampio spettro delle molteplici interpretazioni che gli artisti danno del mondo animale. Dalle lucertole sinuose e arabescate di Piero Pizzi Cannella agli insetti che Emilio Isgrò fa sciamare e formicolare, metafora della fecondità degli scambi e degli innesti di culture, dai tori che lottano nell’arena, incisi da Picasso negli anni trenta ai cavalli di Marino Marini, che disarcionano il cavaliere rivelandone la fragilità e l’impossibilità, nel mondo moderno, del dominio dell’uomo sulla natura. Dagli animali fiabeschi di Chagall ai gatti sornioni di Gentilini, a un’aquila di Arturo Martini che si appoggia a un fascio littorio come a una stampella, allusione ironica (nel ’38), ai fasti imperiali, ANIMALIA ci introduce in un multiforme bestiario di immagini simboliche.
19
maggio 2009
Animalia
Dal 19 maggio al 24 luglio 2009
arte contemporanea
Location
STUDIO GUASTALLA
Milano, Via Senato, 24, (Milano)
Milano, Via Senato, 24, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10-13 e 15-19
Vernissage
19 Maggio 2009, ore 18-21
Autore