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Nicola Samorì – Lo spopolatore
Una mostra antologica divisa su due spazi espositivi: la Rocca di Riva del Garda e il Forte Superiore di Nago.
Comunicato stampa
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Entra nel vivo il programma del Dipartimento del Contemporaneo, progetto MAG - Museo Alto Garda, che dedica a Nicola Samorì una mostra antologica divisa su due spazi espositivi: la Rocca di Riva del Garda e il Forte Superiore di Nago (con il sostegno di Cassa Rurale Alto Garda, UniCredit, Ingarda Trentino, Cantina La Vis, Ristorante “Al Forte Alto”).
Per il territorio del Basso Sarca e per la Galleria Civica G. Segantini di Arco si tratta di un momento importante. Essa inaugura, infatti, il progetto culturale di distretto territoriale dell'Alto Garda, nel quale la Galleria è il soggetto motore con il Museo di Riva del Garda, capace di creare momenti di ricerca e di approfondimento per valorizzare personaggi e luoghi che hanno reso significativa la storia della comunità. Il territorio si esprime e si presenta, come evidenzia questa esposizione, anche attraverso le opere di artisti contemporanei che realizzano opere capaci di interpretare la memoria di un luogo.
La mostra dedicata a Nicola Samorì (Forlì, 1977) è stata pensata per creare una relazione tra i due distinti spazi espositivi di Riva e di Nago, un confronto a distanza tra diverse tecniche espressive, pittura, scultura e disegno. Samorì lavora con intensità la materia, egli si distingue per un procedere attraverso stratificazione di strappi e lacerazioni, che fanno perdere ogni indizio narrativo.
“Le strutture del forte di Nago e della Rocca di Riva del Garda si propongono quali contenitori necessari al suo lavoro – spiega la curatrice Giovanna Nicoletti – Da una parte il forte, con la sua storia, la stratificazione, la memoria pronta a sfuggire per perdersi nella grandezza dello sconfinamento geografico; dall’altra la Rocca, con le preziose collezioni pittoriche, storiche e archeologiche e la tensione verso il lago”.
La struttura stessa della mostra: Lo Spopolatore, presenta non poche congruità con quella del forte, popolato, come ci dice lo stesso artista, da esseri prima che da soggetti. Si alternano, quindi, busti ammutoliti, forme di spalle che nascondono la faccia al pubblico, e piccoli corpi che vanno trasformandosi in montagna. Il corpo si fa paesaggio e viceversa. Passando dal forte alla Rocca affacciata sul lago, l’opera di Samorì riesce, invece, a trasformare il ricco patrimonio delle opere pittoriche, conservato al Museo, in maniera dirompente: “Nella pittura rimangono frammenti, strappi – sono le parole della direttrice della Galleria Civica, Nicoletti – Guerra e violenza, distruzione e decomposizione, i volti scavati, scomposti, quasi fatti a brandelli. L’opera è ormai divenuta qualcosa di altro”.
Per il territorio del Basso Sarca e per la Galleria Civica G. Segantini di Arco si tratta di un momento importante. Essa inaugura, infatti, il progetto culturale di distretto territoriale dell'Alto Garda, nel quale la Galleria è il soggetto motore con il Museo di Riva del Garda, capace di creare momenti di ricerca e di approfondimento per valorizzare personaggi e luoghi che hanno reso significativa la storia della comunità. Il territorio si esprime e si presenta, come evidenzia questa esposizione, anche attraverso le opere di artisti contemporanei che realizzano opere capaci di interpretare la memoria di un luogo.
La mostra dedicata a Nicola Samorì (Forlì, 1977) è stata pensata per creare una relazione tra i due distinti spazi espositivi di Riva e di Nago, un confronto a distanza tra diverse tecniche espressive, pittura, scultura e disegno. Samorì lavora con intensità la materia, egli si distingue per un procedere attraverso stratificazione di strappi e lacerazioni, che fanno perdere ogni indizio narrativo.
“Le strutture del forte di Nago e della Rocca di Riva del Garda si propongono quali contenitori necessari al suo lavoro – spiega la curatrice Giovanna Nicoletti – Da una parte il forte, con la sua storia, la stratificazione, la memoria pronta a sfuggire per perdersi nella grandezza dello sconfinamento geografico; dall’altra la Rocca, con le preziose collezioni pittoriche, storiche e archeologiche e la tensione verso il lago”.
La struttura stessa della mostra: Lo Spopolatore, presenta non poche congruità con quella del forte, popolato, come ci dice lo stesso artista, da esseri prima che da soggetti. Si alternano, quindi, busti ammutoliti, forme di spalle che nascondono la faccia al pubblico, e piccoli corpi che vanno trasformandosi in montagna. Il corpo si fa paesaggio e viceversa. Passando dal forte alla Rocca affacciata sul lago, l’opera di Samorì riesce, invece, a trasformare il ricco patrimonio delle opere pittoriche, conservato al Museo, in maniera dirompente: “Nella pittura rimangono frammenti, strappi – sono le parole della direttrice della Galleria Civica, Nicoletti – Guerra e violenza, distruzione e decomposizione, i volti scavati, scomposti, quasi fatti a brandelli. L’opera è ormai divenuta qualcosa di altro”.
16
maggio 2009
Nicola Samorì – Lo spopolatore
Dal 16 maggio al 26 luglio 2009
arte contemporanea
Location
FORTE ALTO
Nago-torbole, Via Castel Penede, (Trento)
Nago-torbole, Via Castel Penede, (Trento)
Orario di apertura
15.00 – 21.00, lunedì chiuso
Vernissage
16 Maggio 2009, ore 18
Sito web
www.galleriacivica-arco.it