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Gaetano Siniscalchi – Ascoltando Beethoven… cieli
Il tema vero di Gaetano Siniscalchi, che incombe su di lui come il cielo su noi tutti, è lo spazio considerato prima di ogni differenziazione. I suoi cromatismi asettici e luminosi, incupiti o minacciosi, sono rughe di emozioni su un volto giovane, reso meno terso dalla cognizione del dolore, segni di espressione su un viso vergato dal vento degli anni, increspature d’acqua sullo stagno dell’esistenza, inciampi di roccia nelle curve di un torrente, franamenti montani sul fondovalle.
Comunicato stampa
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Ascoltando Beethoven… cieli è il titolo della mostra d’arte di Gaetano Siniscalchi, promossa dall’art promoter Bruno Mansi e curata da Luigi Lombardi Vallauri, che verrà inaugurata sabato 16 maggio, alle ore 18.00, a Palazzo Sasso a Ravello.
Il tema vero di Gaetano Siniscalchi, che incombe su di lui come il cielo su noi tutti, è lo spazio considerato prima di ogni differenziazione. I suoi cromatismi asettici e luminosi, incupiti o minacciosi, sono rughe di emozioni su un volto giovane, reso meno terso dalla cognizione del dolore, segni di espressione su un viso vergato dal vento degli anni, increspature d’acqua sullo stagno dell’esistenza, inciampi di roccia nelle curve di un torrente, franamenti montani sul fondovalle. E quindi narrano la nostra storia. Il cielo sovrasta corpi distratti che ignorano l’alterità, ricchi solo di fragore, mentre grigia polvere ricopre il loro sudore di pallide larve nella ritualità quotidiana. E’ proprio allora che il lavoro dell’artista diviene un diario dello sguardo, lasciandoci dubitare che il sublime sia inattingibile. C’è bravura ed impegno, anche artigianale, nei cieli di Siniscalchi, dove azzurri e neri si consumano per arrivare a rarefazioni sorprendenti che, talvolta, scavalcano la ingegnosa fatica del fare ed arrivano alla delicatezza del sentimento ed alla raffinatezza della materia pittorica. Sono i momenti migliori di un lavoro lungo ed appassionato il cui tempo è rubato alla grigia routine del quotidiano, con pazienza e sacrificio. Di questo lavoro questi cieli sono la testimonianza: cieli diventati colori e che si apprestano a ridiventare cieli di fantasia e di sogno.
“Siniscalchi dipinge quasi solo nuvole e cieli – dice il curatore Luigi Lombardi Vallauri - e li dipinge integrali, nel senso che il cielo nuvoloso non occupa, come per esempio nei fiamminghi, la zona più estesa di un paesaggio che include in basso una campagna, una foresta, una marina, ma è tutto il paesaggio. Siniscalchi dipinge paesaggi integralmente celesti, è un paesaggista celeste. E dipinge paesaggi celesti più proiettivi che naturalistici. Non sarà – ecco l’ipotesi - che per Siniscalchi il cielo più che a produrre pittura deve servire come icona di vicende inestese pertinenti all’evoluzione psicospirituale? In questo caso le mie scelte letterarie sarebbero state azzeccate; e non mi resterebbe che augurare all’artista di progredire verso identificazioni sempre più profonde”.
Gaetano Siniscalchi è nato a Salerno, dove vive e lavora, svolgendo intensa attività pittorica. Sul suo lavoro hanno scritto e pubblicato: Filiberto Menna, Rino Mele, Silvana Sinisi, Rubina Giorgi, Paolo Apolito, Francesco Calvanese, Federico Sanguineti,
Mario Gigante, Giuseppe Siano, Gabriella Taddeo, Mario Carotenuto, Marco Amendolara, Nicola Scontrino, Stefano Massa ed altri.
Il tema vero di Gaetano Siniscalchi, che incombe su di lui come il cielo su noi tutti, è lo spazio considerato prima di ogni differenziazione. I suoi cromatismi asettici e luminosi, incupiti o minacciosi, sono rughe di emozioni su un volto giovane, reso meno terso dalla cognizione del dolore, segni di espressione su un viso vergato dal vento degli anni, increspature d’acqua sullo stagno dell’esistenza, inciampi di roccia nelle curve di un torrente, franamenti montani sul fondovalle. E quindi narrano la nostra storia. Il cielo sovrasta corpi distratti che ignorano l’alterità, ricchi solo di fragore, mentre grigia polvere ricopre il loro sudore di pallide larve nella ritualità quotidiana. E’ proprio allora che il lavoro dell’artista diviene un diario dello sguardo, lasciandoci dubitare che il sublime sia inattingibile. C’è bravura ed impegno, anche artigianale, nei cieli di Siniscalchi, dove azzurri e neri si consumano per arrivare a rarefazioni sorprendenti che, talvolta, scavalcano la ingegnosa fatica del fare ed arrivano alla delicatezza del sentimento ed alla raffinatezza della materia pittorica. Sono i momenti migliori di un lavoro lungo ed appassionato il cui tempo è rubato alla grigia routine del quotidiano, con pazienza e sacrificio. Di questo lavoro questi cieli sono la testimonianza: cieli diventati colori e che si apprestano a ridiventare cieli di fantasia e di sogno.
“Siniscalchi dipinge quasi solo nuvole e cieli – dice il curatore Luigi Lombardi Vallauri - e li dipinge integrali, nel senso che il cielo nuvoloso non occupa, come per esempio nei fiamminghi, la zona più estesa di un paesaggio che include in basso una campagna, una foresta, una marina, ma è tutto il paesaggio. Siniscalchi dipinge paesaggi integralmente celesti, è un paesaggista celeste. E dipinge paesaggi celesti più proiettivi che naturalistici. Non sarà – ecco l’ipotesi - che per Siniscalchi il cielo più che a produrre pittura deve servire come icona di vicende inestese pertinenti all’evoluzione psicospirituale? In questo caso le mie scelte letterarie sarebbero state azzeccate; e non mi resterebbe che augurare all’artista di progredire verso identificazioni sempre più profonde”.
Gaetano Siniscalchi è nato a Salerno, dove vive e lavora, svolgendo intensa attività pittorica. Sul suo lavoro hanno scritto e pubblicato: Filiberto Menna, Rino Mele, Silvana Sinisi, Rubina Giorgi, Paolo Apolito, Francesco Calvanese, Federico Sanguineti,
Mario Gigante, Giuseppe Siano, Gabriella Taddeo, Mario Carotenuto, Marco Amendolara, Nicola Scontrino, Stefano Massa ed altri.
16
maggio 2009
Gaetano Siniscalchi – Ascoltando Beethoven… cieli
Dal 16 maggio al 04 giugno 2009
arte contemporanea
Location
PALAZZO SASSO
Ravello, Via San Giovanni Del Toro, (Salerno)
Ravello, Via San Giovanni Del Toro, (Salerno)
Orario di apertura
tutti i giorni: dalle 11.00 alle 13.00 – dalle 16.00 alle 19.00
Vernissage
16 Maggio 2009, ore 18
Sito web
www.gaetanosiniscalchi.it
Autore
Curatore