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Minerva di Arezzo
Torna dopo 8 anni di restauro la Minerva di Arezzo. In partenza per il Getty Museum la celebre Chimera. Presentazione dell’Associazione “Amici della Chimera”
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Minerva di Arezzo ritorna nei locali del Museo Archeologico Nazionale di Firenze oggi, lunedì 11
maggio, per un’esposizione a lei completamente dedicata. La statua rientra nelle sale fiorentine - dopo un
restauro durato otto anni - nel suo nuovo aspetto accanto al calco che ripropone l'immagine “Carradori”,
ovvero quella a noi nota fino al 2000. In una teca a parte saranno visibili il braccio costruito dallo scultore
lorenese - il cui posizionamento risulta ormai completamente slegato alla nuova fisionomia della statua -
ed il “serpentello” inventato sempre da Francesco Carradori per ornare il cimiero. Attraverso appositi
pannelli verranno illustrate le varie fasi del restauro, gli aspetti storico artistici e i problemi relativi al
rinvenimento della statua. Il restauro della Minerva di Arezzo rientra in un più vasto progetto del Centro
di Restauro della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana sui “grandi bronzi” del Museo
Archeologico di Firenze ed ha coinvolto diversi istituti specializzati quali il CNUCE e I.E.I. del CNR di
Pisa, l’INOA di Firenze e l’Istituto di Fisica Quantistica del CNR di Firenze.
In concomitanza con l’eccezionale rientro della Minerva, la partenza del pezzo più noto del Museo: il
grande bronzo etrusco della Chimera, ritrovato fuori Porta S. Lorentino ad Arezzo nel 1553. Questo,
datato al V secolo a. C., raffigura una bestia mitica, dalla triplice natura di leone, capra e serpente, figlia
del gigante Tifone e di Echidna e vinta dall’eroe Bellerofonte. Per i fiorentini, la Chimera è più di un
eccezionale manufatto archeologico: è un simbolo, il primo pezzo delle collezioni granducali, oggetto di
cure particolari da parte di Cosimo I, come riferisce Benvenuto Cellini.
La Chimera, in accordo fra il Direttore Generale per i Beni Archeologici Stefano De Caro e Michael
Brand, Direttore del J. Paul Getty Museum, viaggerà verso Los Angeles e sarà esposta in una mostra che
si aprirà nella Villa Getty il 16 luglio prossimo.
Nell’autorizzare il viaggio del suo pezzo più importante, il 27 marzo 2009 il Museo Archeologico di
Firenze, ha organizzato una scorta ideale, costituita da un gruppo di “Amici”, personaggi illustri del
mondo della cultura, sotto la presidenza – non a caso – dello stesso Presidente dell’Istituto di Studi
Etruschi e Italici Giovannangelo Camporeale. Questa associazione avrà una filiazione negli USA che
seguirà prima la Mostra sulla Chimera, poi la seconda esposizione dedicata agli altri grandi bronzi del
Museo ed infine una terza, che si annuncia “epocale”, dedicata agli Etruschi. Nasce con questo obiettivo
l’Associazione degli “Amici della Chimera” su suggerimento e patrocinio del Console Generale d’Italia
a Los Angeles, Nicola Faganello, coadiuvato dal Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, Francesca
Valente. Queste personalità rappresentano infatti l’interesse degli italiani ed italo-americani residenti in
California e nell’area sudoccidentale degli Stati Uniti ad accogliere questo pezzo sensazionale e
garantiscono un ritorno di rinnovata attenzione verso il Museo fiorentino e le sue collezioni.
Realizzeranno inoltre, a corona di quelle del Getty, ed in pieno accordo con la Direzione, altre iniziative e
manifestazioni legate all’archeologia ed alla storia antica dell’Etruria e di tutti i popoli rappresentati nelle
ricche collezioni del Museo, quale collegamento di immagine e di conoscenza, viva ed affascinante anche
nel presente.
maggio, per un’esposizione a lei completamente dedicata. La statua rientra nelle sale fiorentine - dopo un
restauro durato otto anni - nel suo nuovo aspetto accanto al calco che ripropone l'immagine “Carradori”,
ovvero quella a noi nota fino al 2000. In una teca a parte saranno visibili il braccio costruito dallo scultore
lorenese - il cui posizionamento risulta ormai completamente slegato alla nuova fisionomia della statua -
ed il “serpentello” inventato sempre da Francesco Carradori per ornare il cimiero. Attraverso appositi
pannelli verranno illustrate le varie fasi del restauro, gli aspetti storico artistici e i problemi relativi al
rinvenimento della statua. Il restauro della Minerva di Arezzo rientra in un più vasto progetto del Centro
di Restauro della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana sui “grandi bronzi” del Museo
Archeologico di Firenze ed ha coinvolto diversi istituti specializzati quali il CNUCE e I.E.I. del CNR di
Pisa, l’INOA di Firenze e l’Istituto di Fisica Quantistica del CNR di Firenze.
In concomitanza con l’eccezionale rientro della Minerva, la partenza del pezzo più noto del Museo: il
grande bronzo etrusco della Chimera, ritrovato fuori Porta S. Lorentino ad Arezzo nel 1553. Questo,
datato al V secolo a. C., raffigura una bestia mitica, dalla triplice natura di leone, capra e serpente, figlia
del gigante Tifone e di Echidna e vinta dall’eroe Bellerofonte. Per i fiorentini, la Chimera è più di un
eccezionale manufatto archeologico: è un simbolo, il primo pezzo delle collezioni granducali, oggetto di
cure particolari da parte di Cosimo I, come riferisce Benvenuto Cellini.
La Chimera, in accordo fra il Direttore Generale per i Beni Archeologici Stefano De Caro e Michael
Brand, Direttore del J. Paul Getty Museum, viaggerà verso Los Angeles e sarà esposta in una mostra che
si aprirà nella Villa Getty il 16 luglio prossimo.
Nell’autorizzare il viaggio del suo pezzo più importante, il 27 marzo 2009 il Museo Archeologico di
Firenze, ha organizzato una scorta ideale, costituita da un gruppo di “Amici”, personaggi illustri del
mondo della cultura, sotto la presidenza – non a caso – dello stesso Presidente dell’Istituto di Studi
Etruschi e Italici Giovannangelo Camporeale. Questa associazione avrà una filiazione negli USA che
seguirà prima la Mostra sulla Chimera, poi la seconda esposizione dedicata agli altri grandi bronzi del
Museo ed infine una terza, che si annuncia “epocale”, dedicata agli Etruschi. Nasce con questo obiettivo
l’Associazione degli “Amici della Chimera” su suggerimento e patrocinio del Console Generale d’Italia
a Los Angeles, Nicola Faganello, coadiuvato dal Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, Francesca
Valente. Queste personalità rappresentano infatti l’interesse degli italiani ed italo-americani residenti in
California e nell’area sudoccidentale degli Stati Uniti ad accogliere questo pezzo sensazionale e
garantiscono un ritorno di rinnovata attenzione verso il Museo fiorentino e le sue collezioni.
Realizzeranno inoltre, a corona di quelle del Getty, ed in pieno accordo con la Direzione, altre iniziative e
manifestazioni legate all’archeologia ed alla storia antica dell’Etruria e di tutti i popoli rappresentati nelle
ricche collezioni del Museo, quale collegamento di immagine e di conoscenza, viva ed affascinante anche
nel presente.
11
maggio 2009
Minerva di Arezzo
11 maggio 2009
presentazione
Location
MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE
Firenze, Piazza Della Santissima Annunziata, 9b, (Firenze)
Firenze, Piazza Della Santissima Annunziata, 9b, (Firenze)
Vernissage
11 Maggio 2009, ore 12
Ufficio stampa
TABLOID