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Dentro Roma/1 – Mitografie
Un artista – Andrea Fogli – e un critico d’arte – Peter Weiermair – si trovano a collaborare alla curatela della collettiva (18 gli artisti coinvolti nell’esposizione) “Mitografie”, primo evento della nuova rassegna annuale “Dentro Roma”.
Comunicato stampa
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Un artista - Andrea Fogli - e un critico d’arte - Peter Weiermair - si trovano a collaborare alla curatela della collettiva (18 gli artisti coinvolti nell’esposizione) “Mitografie”, primo evento della nuova rassegna annuale “Dentro Roma”, organizzata da Manuela Pacella per Rome International Springacademy, promossa dal Comune di Roma Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione, Sovraintendenza ai Beni Culturali e dall'Associazione Culturale Athena Eventi ed ospitata al Museo Carlo Bilotti all’Aranciera di Villa Borghese dal 17 maggio al 14 giugno 2009, catalogo Casa Editrice Tutti i Santi di Innsbruck.
Le mostre della rassegna “Dentro Roma” saranno curate ogni anno da un diverso duetto artista/critico d’arte. I due curatori individueranno un tema ed inviteranno un gruppo di artisti - romani o attivi a Roma - a riflettere e produrre intorno all’argomento scelto.
Per “Mitografie” sono stati invitati 16 artisti (Bruno Ceccobelli, Giacinto Cerone, Sandro Chia, Enzo Cucchi, Gino De Dominicis, Stefano Di Stasio, Marilù Eustachio, Andrea Fogli, Giuseppe Gallo, Paul Harbutt, Myriam Lappante, Felice Levini, Luigi Ontani, Dino Pedriali Drago, Vettor Pisani e Giuseppe Salvatori) che, nella loro poetica, hanno prediletto la dimensione simbolica, metaforica ed onirica dell'arte, il racconto "metafisico" e "mitopoietico", ed instaurato così un fertile dialogo con le figure, i miti e le creazioni artistiche di una città millenaria come Roma.
Inoltre, così come avverrà per ogni edizione della rassegna, sono stati individuati 2 maestri del '900 - in questo caso Giorgio de Chirico (il "Grande Vecchio", il "pictor optimus" padre della "Metafisica", autore-simbolo della necessità di un dialogo con la Tradizione) e Gastone Novelli (visionario e poetico "enfant terrible" della Roma degli anni '60, capace di unire suggestioni e miti dell'antichità e linguaggio ideografico arcaico con problematiche estetiche e culturali della contemporaneità) - che hanno vissuto ed operato a Roma e che hanno a loro modo sviluppato il medesimo tema.
La mostra si apre quindi al piano terra del Museo Carlo Bilotti con opere di grandi dimensioni e una selezione di video d’artista. Da questa sezione di ampio e intenso respiro si passa, al primo piano, alla Wunderkammer che contiene, al suo interno, 3 bacheche con gli oggetti d’affezione. In questo modo la mostra propone un percorso che, come se si volesse giocare con le scatole cinesi o le matrioske russe, progressivamente svela il lato più intimo e inconscio degli artisti.
La Wunderkammer rievoca le antiche raccolte di naturalia e artificialia, si rifà a quel gusto collezionistico per il raro e il curioso, non tanto attraverso la scelta di “alterazioni” della natura ma grazie a quelle trasformazioni appartenenti al mondo dell’arte. In questa sezione si possono quindi ammirare tali curiosità: le sculture onomastiche e religiose di Cerone; il disegno irriverente di un bambino che fa i suoi bisogni su una figura femminile tratta dal Baccanale degli Andrii di Tiziano (Museo del Prado); la Via dei pensieri di Cucchi, popolata da teschi e da neri alberi secchi; il Mantra di Fogli, creatura ibrida tra mani-uccello; una scena erotica quasi invisibile, la coppia di ritratti - qui riunita ed esposta per la prima volta - dei due più cari amici-galleristi di De Dominicis, Liliana e Pio; tre disegni della serie delle maschere ispirata a Gianbattista Tiepolo della Eustachio; la dea bendata di Levini; la serie di icone "popolari" di situazioni favolistiche e mostruose di Harbutt; la bambola-morte della Laplante, in religiosa bolla di vetro; il pube trasformato in erotica "Isola dei Morti" di Pisani; le magiche, piccole o falliche montagne con sole e luna di Novelli; il Centauro di De Chirico e Di Stasio; il bestiario di Salvatori; etc.
All’interno della Wunderkammer si trova la sezione dedicata agli oggetti d’affezione. Se l’espressione “oggetti d’affezione” rievoca immediatamente l’opera (e il libro) dadaista di Man Ray, il suo uso in questo contesto vuole definire un ambito circoscritto e insolito. Gli oggetti qui riuniti non sono opere realizzate dagli artisti ma cose trovate, ricevute in dono, comprate ai mercatini, collezionate, usate come fonte d’ispirazione o come semplici utensili del mestiere, grazie alle quali il visitatore potrà scoprire un aspetto inedito dell'artista e, parallelamente, approfondire la rete dei segni simbolici presenti nelle sue opere. Si potranno scoprire, tra tutti gli oggetti: un astuccio contenente degli occhiali da vista a cui Novelli ha aggiunto delle “lacrime”; una serie di piccoli pendant in ottone a forma di goccia; una spada giocattolo e una piccola agenda che Giacinto Cerone portava sempre con sé e su cui aveva scritto i nomi dei suoi poeti preferiti, dall'antichità ad oggi, accompagnati da un immaginario numero telefonico; due falli in ceramica - decorati con scene erotiche - provenienti dalla Cina e al cui interno si inseriva un grillo, l'oggetto scelto da Giuseppe Gallo; la tavolozza appartenuta a Giacomo Balla scelta da Bruno Ceccobelli che colleziona strumenti di lavoro appartenuti ad artisti a lui cari; etc. E c’è anche chi, come Cucchi, ha preferito non esporre alcun oggetto.
Le mostre della rassegna “Dentro Roma” saranno curate ogni anno da un diverso duetto artista/critico d’arte. I due curatori individueranno un tema ed inviteranno un gruppo di artisti - romani o attivi a Roma - a riflettere e produrre intorno all’argomento scelto.
Per “Mitografie” sono stati invitati 16 artisti (Bruno Ceccobelli, Giacinto Cerone, Sandro Chia, Enzo Cucchi, Gino De Dominicis, Stefano Di Stasio, Marilù Eustachio, Andrea Fogli, Giuseppe Gallo, Paul Harbutt, Myriam Lappante, Felice Levini, Luigi Ontani, Dino Pedriali Drago, Vettor Pisani e Giuseppe Salvatori) che, nella loro poetica, hanno prediletto la dimensione simbolica, metaforica ed onirica dell'arte, il racconto "metafisico" e "mitopoietico", ed instaurato così un fertile dialogo con le figure, i miti e le creazioni artistiche di una città millenaria come Roma.
Inoltre, così come avverrà per ogni edizione della rassegna, sono stati individuati 2 maestri del '900 - in questo caso Giorgio de Chirico (il "Grande Vecchio", il "pictor optimus" padre della "Metafisica", autore-simbolo della necessità di un dialogo con la Tradizione) e Gastone Novelli (visionario e poetico "enfant terrible" della Roma degli anni '60, capace di unire suggestioni e miti dell'antichità e linguaggio ideografico arcaico con problematiche estetiche e culturali della contemporaneità) - che hanno vissuto ed operato a Roma e che hanno a loro modo sviluppato il medesimo tema.
La mostra si apre quindi al piano terra del Museo Carlo Bilotti con opere di grandi dimensioni e una selezione di video d’artista. Da questa sezione di ampio e intenso respiro si passa, al primo piano, alla Wunderkammer che contiene, al suo interno, 3 bacheche con gli oggetti d’affezione. In questo modo la mostra propone un percorso che, come se si volesse giocare con le scatole cinesi o le matrioske russe, progressivamente svela il lato più intimo e inconscio degli artisti.
La Wunderkammer rievoca le antiche raccolte di naturalia e artificialia, si rifà a quel gusto collezionistico per il raro e il curioso, non tanto attraverso la scelta di “alterazioni” della natura ma grazie a quelle trasformazioni appartenenti al mondo dell’arte. In questa sezione si possono quindi ammirare tali curiosità: le sculture onomastiche e religiose di Cerone; il disegno irriverente di un bambino che fa i suoi bisogni su una figura femminile tratta dal Baccanale degli Andrii di Tiziano (Museo del Prado); la Via dei pensieri di Cucchi, popolata da teschi e da neri alberi secchi; il Mantra di Fogli, creatura ibrida tra mani-uccello; una scena erotica quasi invisibile, la coppia di ritratti - qui riunita ed esposta per la prima volta - dei due più cari amici-galleristi di De Dominicis, Liliana e Pio; tre disegni della serie delle maschere ispirata a Gianbattista Tiepolo della Eustachio; la dea bendata di Levini; la serie di icone "popolari" di situazioni favolistiche e mostruose di Harbutt; la bambola-morte della Laplante, in religiosa bolla di vetro; il pube trasformato in erotica "Isola dei Morti" di Pisani; le magiche, piccole o falliche montagne con sole e luna di Novelli; il Centauro di De Chirico e Di Stasio; il bestiario di Salvatori; etc.
All’interno della Wunderkammer si trova la sezione dedicata agli oggetti d’affezione. Se l’espressione “oggetti d’affezione” rievoca immediatamente l’opera (e il libro) dadaista di Man Ray, il suo uso in questo contesto vuole definire un ambito circoscritto e insolito. Gli oggetti qui riuniti non sono opere realizzate dagli artisti ma cose trovate, ricevute in dono, comprate ai mercatini, collezionate, usate come fonte d’ispirazione o come semplici utensili del mestiere, grazie alle quali il visitatore potrà scoprire un aspetto inedito dell'artista e, parallelamente, approfondire la rete dei segni simbolici presenti nelle sue opere. Si potranno scoprire, tra tutti gli oggetti: un astuccio contenente degli occhiali da vista a cui Novelli ha aggiunto delle “lacrime”; una serie di piccoli pendant in ottone a forma di goccia; una spada giocattolo e una piccola agenda che Giacinto Cerone portava sempre con sé e su cui aveva scritto i nomi dei suoi poeti preferiti, dall'antichità ad oggi, accompagnati da un immaginario numero telefonico; due falli in ceramica - decorati con scene erotiche - provenienti dalla Cina e al cui interno si inseriva un grillo, l'oggetto scelto da Giuseppe Gallo; la tavolozza appartenuta a Giacomo Balla scelta da Bruno Ceccobelli che colleziona strumenti di lavoro appartenuti ad artisti a lui cari; etc. E c’è anche chi, come Cucchi, ha preferito non esporre alcun oggetto.
14
maggio 2009
Dentro Roma/1 – Mitografie
Dal 14 maggio al 14 giugno 2009
arte contemporanea
serata - evento
serata - evento
Location
MUSEO CARLO BILOTTI – ARANCIERA DI VILLA BORGHESE
Roma, Viale Fiorello La Guardia, 4, (Roma)
Roma, Viale Fiorello La Guardia, 4, (Roma)
Biglietti
Biglietto: 4.50 € intero; 2.50 € ridotto
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 9.00 - 19.00 a biglietteria chiude alle ore 18.30; lunedì chiuso
Vernissage
14 Maggio 2009, ore 18.00 Anteprima stampa e Vernissage su invito
Ufficio stampa
ZETEMA
Autore
Curatore