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Nancy Spero – Blue
Lo Studio Stefania Miscetti presenta Blue un nuovo lavoro dell’artista statunitense Nancy Spero (Cleveland, 1926) realizzato appositamente per lo spazio della galleria, dopo le precedenti mostre personali del 1991 e del 1996.
Comunicato stampa
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Lo Studio Stefania Miscetti presenta BLUE un nuovo lavoro dell’artista statunitense Nancy Spero (Cleveland, 1926) realizzato appositamente per lo spazio della galleria, dopo le precedenti mostre personali del 1991 e del 1996.
Co-fondatrice nel 1972 del gruppo AIR- Artists in Residence, prima galleria di New York gestita da sole donne, Spero appartiene alla prima generazione di artiste americane vicine al movimento femminista. La sua ricerca si è sempre indirizzata verso la costruzione di una soggettività nuova, credendo come lei stessa affermerà più volte, che: “la storia non è fissa ma mutevole, aperta all’interpretazione, e continua a vivere accumulando nuovi significati. Si tratta quindi di un’idea molto sovversiva poiché significa che la storia può essere cambiata, che i rapporti di potere possono essere rovesciati per il fatto che scegliamo di ricordare ciò che alcuni possano ritenere sia meglio dimenticare. Questa è la prerogativa dell’artista.”
Per lungo tempo sottovalutato e relegato nell’ambito del dibattito femminista, il lavoro della Spero è solo recentemente stato riconosciuto in ambito internazionale con importanti retrospettive (Centre Georges Pompidou Paris, MACBA di Barcellona, Museo Reina Sofia di Madrid, CAAC di Siviglia, MOMA, Whitney Museum, The New Museum of Contemporary Art, New York) e la brillante partecipazione ne 2007 alla 53ª edizione della Biennale di Venezia, curata da Robert Storr, con il lavoro dal titolo Maypole: Take No Prisoners. Dal ciclo di opere Maypole, deriva anche BLUE, l’installazione principale per quest’ultima mostra allo Studio Miscetti.
La Spero per questa mostra, con la tecnica della stampa manuale realizzata direttamente sui muri di gallerie e musei già sperimentata sin dal 1988 (Jewish Museum New York, Residenzgaleriedi Salisburgo, Jüdisches Museum der Stadt Wien di Vienna) attualizza l’antico mito sumero di Marduk e Tiamat, la primigenia aggressione verso il femminile da cui deriva la creazione del cielo: figure femminili appaiono sulle pareti della galleria, parole impresse lungo il perimetro delle travi, una scultura sospesa. Completano l’esposizione, una serie di opere su carta, realizzate dal 1985 al 2006 con l’uso della stampa e del collage con lastre di zinco inciso.
“E’ uno stesso meccanismo che produce il patriarcato e la guerra, alla radice di tutto c’è il potere garantito dalla brutalità, dalla sopraffazione. Questo sembra dire Nancy Spero con il suo ultimo lavoro. Echeggiano le parole di Virginia Woolf - la guerra è un affare di uomini- ci sarà sempre finché non avranno spazio le “diverse tradizioni” portate dal femminile. La consapevolezza che quest’obiettivo è ancora lontano, non toglie a Nancy Spero la voglia e la forza di parlare. Forse, però, per la prima volta, le vela di malinconia, come suggerisce il titolo dato a quest’ ultima opera: Blue, cioè triste.”(Cristiana Perrella da Nancy Spero, edizioni Charta, 2009)
In occasione della mostra è pubblicato il libro, Nancy Spero, edizioni Charta con testi di Achille Bonito Oliva, Alessandra Mammì e Cristiana Perrella.
Le opere di Nancy Spero sono parte delle collezioni dei seguenti musei: Akron Art Museum, Ohio; Art Gallery of Ontario, Toronto; Art Institute of Chicago; Australian National Gallery; Boston Museum of Fine Arts; Brooklyn Museum, New York; Centre Pompidou, Paris; Centro Cultural, Mexico City; Frac Nord Pas de Calais, France; Greenville County Museum of Art, South Carolina; Harvard University Art Museums; Hiroshima City Museum of Contemporary Art; MIT List Visual Arts Center, Cambridge; Madison Art Center, Madison, Wisconsin; Musée des Beaux-Arts de Montreal; Musuem of Art and Archaelogy, Univ. of Missouri, Columbia; Museum of Contemporary Art, San Diego; The Museum of Fine Arts, Hanoi, North Vietnam; The Museum of Modern Art, New York; National Gallery of Canada, Ottowa; New Britain Museum of American Art, New Britain, Connecticut; New School for Social Research, New York, e sono state riconosciute dai seguenti premi: Artists Space, 2001 Spring Benefit Honoree; Cityarts, New York, 29th annual award (jointly with Leon Golub), 1997 Hiroshima Art Prize, Hiroshima Museum of Contemporary Art and Hiroshima City, Japan, 1996; The 1996 Printmaker Emerita Award, West Virginia University; Showhegan Medal for works on Paper, April 1995; NARAL/New York Pro Choice Media Award, March, 1995; Honorary Doctorate of Fine Arts, The School of the Art Institute of Chivago, May 1991; National Endowment for the Arts Grant, 1977-1978; CAPS Fellowship, New York State Council on the Arts, 1976-77.
Co-fondatrice nel 1972 del gruppo AIR- Artists in Residence, prima galleria di New York gestita da sole donne, Spero appartiene alla prima generazione di artiste americane vicine al movimento femminista. La sua ricerca si è sempre indirizzata verso la costruzione di una soggettività nuova, credendo come lei stessa affermerà più volte, che: “la storia non è fissa ma mutevole, aperta all’interpretazione, e continua a vivere accumulando nuovi significati. Si tratta quindi di un’idea molto sovversiva poiché significa che la storia può essere cambiata, che i rapporti di potere possono essere rovesciati per il fatto che scegliamo di ricordare ciò che alcuni possano ritenere sia meglio dimenticare. Questa è la prerogativa dell’artista.”
Per lungo tempo sottovalutato e relegato nell’ambito del dibattito femminista, il lavoro della Spero è solo recentemente stato riconosciuto in ambito internazionale con importanti retrospettive (Centre Georges Pompidou Paris, MACBA di Barcellona, Museo Reina Sofia di Madrid, CAAC di Siviglia, MOMA, Whitney Museum, The New Museum of Contemporary Art, New York) e la brillante partecipazione ne 2007 alla 53ª edizione della Biennale di Venezia, curata da Robert Storr, con il lavoro dal titolo Maypole: Take No Prisoners. Dal ciclo di opere Maypole, deriva anche BLUE, l’installazione principale per quest’ultima mostra allo Studio Miscetti.
La Spero per questa mostra, con la tecnica della stampa manuale realizzata direttamente sui muri di gallerie e musei già sperimentata sin dal 1988 (Jewish Museum New York, Residenzgaleriedi Salisburgo, Jüdisches Museum der Stadt Wien di Vienna) attualizza l’antico mito sumero di Marduk e Tiamat, la primigenia aggressione verso il femminile da cui deriva la creazione del cielo: figure femminili appaiono sulle pareti della galleria, parole impresse lungo il perimetro delle travi, una scultura sospesa. Completano l’esposizione, una serie di opere su carta, realizzate dal 1985 al 2006 con l’uso della stampa e del collage con lastre di zinco inciso.
“E’ uno stesso meccanismo che produce il patriarcato e la guerra, alla radice di tutto c’è il potere garantito dalla brutalità, dalla sopraffazione. Questo sembra dire Nancy Spero con il suo ultimo lavoro. Echeggiano le parole di Virginia Woolf - la guerra è un affare di uomini- ci sarà sempre finché non avranno spazio le “diverse tradizioni” portate dal femminile. La consapevolezza che quest’obiettivo è ancora lontano, non toglie a Nancy Spero la voglia e la forza di parlare. Forse, però, per la prima volta, le vela di malinconia, come suggerisce il titolo dato a quest’ ultima opera: Blue, cioè triste.”(Cristiana Perrella da Nancy Spero, edizioni Charta, 2009)
In occasione della mostra è pubblicato il libro, Nancy Spero, edizioni Charta con testi di Achille Bonito Oliva, Alessandra Mammì e Cristiana Perrella.
Le opere di Nancy Spero sono parte delle collezioni dei seguenti musei: Akron Art Museum, Ohio; Art Gallery of Ontario, Toronto; Art Institute of Chicago; Australian National Gallery; Boston Museum of Fine Arts; Brooklyn Museum, New York; Centre Pompidou, Paris; Centro Cultural, Mexico City; Frac Nord Pas de Calais, France; Greenville County Museum of Art, South Carolina; Harvard University Art Museums; Hiroshima City Museum of Contemporary Art; MIT List Visual Arts Center, Cambridge; Madison Art Center, Madison, Wisconsin; Musée des Beaux-Arts de Montreal; Musuem of Art and Archaelogy, Univ. of Missouri, Columbia; Museum of Contemporary Art, San Diego; The Museum of Fine Arts, Hanoi, North Vietnam; The Museum of Modern Art, New York; National Gallery of Canada, Ottowa; New Britain Museum of American Art, New Britain, Connecticut; New School for Social Research, New York, e sono state riconosciute dai seguenti premi: Artists Space, 2001 Spring Benefit Honoree; Cityarts, New York, 29th annual award (jointly with Leon Golub), 1997 Hiroshima Art Prize, Hiroshima Museum of Contemporary Art and Hiroshima City, Japan, 1996; The 1996 Printmaker Emerita Award, West Virginia University; Showhegan Medal for works on Paper, April 1995; NARAL/New York Pro Choice Media Award, March, 1995; Honorary Doctorate of Fine Arts, The School of the Art Institute of Chivago, May 1991; National Endowment for the Arts Grant, 1977-1978; CAPS Fellowship, New York State Council on the Arts, 1976-77.
21
maggio 2009
Nancy Spero – Blue
Dal 21 maggio al 23 ottobre 2009
arte contemporanea
Location
STUDIO STEFANIA MISCETTI
Roma, Via Delle Mantellate, 14, (Roma)
Roma, Via Delle Mantellate, 14, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 16 - 20
sabato su appuntamento dal 20 Luglio al 14 Settembre
la galleria sarà aperta al pubblico esclusivamente su appuntamento
Vernissage
21 Maggio 2009, ore 18.30
Editore
CHARTA
Autore