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In arte…Ursus. Passaggi di memoria
La rassegna, che propone una trentina di opere realizzate da un gruppo di sei artisti con l’installazione di un ambiente elettroacustico a cura della Scuola di Musica e Nuove Tecnologie del Conservatorio G. Tartini di Trieste, si svolgerà negli spazi sottocoperta del pontone e, precisamente, nel vano motori dell’Ursus.
Comunicato stampa
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S’inaugura a Trieste giovedì 30 aprile 2009 alle ore 18.30 a bordo dell’Ursus la 2° edizione della mostra d’arte contemporanea intitolata In arte…Ursus. Passaggi di memoria. La rassegna, che propone una trentina di opere realizzate da un gruppo di sei artisti con l’installazione di un ambiente elettroacustico a cura della Scuola di Musica e Nuove Tecnologie del Conservatorio G. Tartini di Trieste, si svolgerà negli spazi sottocoperta del pontone e, precisamente, nel vano motori. L’iniziativa è realizzata per favorire il recupero e la valorizzazione di questo straordinario e raro reperto di archeologia industriale navale, costruito nel 1914 nello Stabilimento Tecnico Triestino. L’evento espositivo, che rimarrà visitabile fino al 17 maggio, è ideato e organizzato dalla Guardia Costiera Ausiliaria FVG, presidente Roberto de Gioia e l’Associazione artistica CarpeArtem, con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e l’Assonautica Provinciale di Trieste. Espongono gli artisti Raffaella Busdon, Claudia Cervo, Massimo de Angelini, Bianca Di Jasio, Alda Failoni e Davide Skerlj. Cura critica e consulenza artistica di Federica Luser.
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Il suo ventre, quello pulsante della sala macchine e delle stive, - scrive Federica Luser - ha visto e sentito storie di uomini per oltre un secolo. E a quella vita di bordo gli artisti coinvolti nella mostra vogliono guardare, immaginando i desideri, i sogni e i drammi che in quei luoghi si sono succeduti. Scendendo da una ripida scala di ferro dal ponte si entra nel cuore della struttura, appena gli occhi si abituano all’oscurità lentamente si mettono a fuoco i serbatoi, i motori e il vano elettrico Si respira ancora un odore misto di nafta e salsedine e sembra che tutto possa rianimarsi. La presenza di quegli uomini che lì hanno lavorato é testimoniata da un gruppo di volti plasmati nella terra - Mediterraneo 2009, opera di Massimo de Angelini - che, appesi a un filo sopra a un relitto di legno, guardano muti ciò che li circonda; dai calchi stranianti di Davide Skerlj, frammenti di vita che appaiono negli angoli della stiva e da figure modellate nel gesso poi spezzate e dipinte di Bianca Di Jasio cui fanno da sfondo i suoi spazi immaginari come Sotterranea, 2008. Altri corpi appaiono legati dal medesimo filo che ne sottolinea i contorni e ne instilla la linfa di vita, figure di uomini alla ricerca di sé dipinti da Claudia Cervo, come Figura, 2009. I volti dipinti da Raffaella Busdon appaiono come nitidi ricordi, esaltati dalla foglia d’oro che ne celebra e impreziosisce la memoria. Oggetti semplici appartenenti alla sfera del mare che escono da fondi bui sembrano aprire una finestra su un mondo fantastico: conchiglie gigantesche e ammassi di corde diventano oggetti evocati e preziosi dell’immaginario di Alda Failoni.
Opere che nell’intenzione degli artisti vogliono far rifiorire la vita nel ventredell’Ursus, magnifico monumento del lavoro dell’uomo recuperato e riutilizzato quale nuovo dispensatore di cultura.
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Il suo ventre, quello pulsante della sala macchine e delle stive, - scrive Federica Luser - ha visto e sentito storie di uomini per oltre un secolo. E a quella vita di bordo gli artisti coinvolti nella mostra vogliono guardare, immaginando i desideri, i sogni e i drammi che in quei luoghi si sono succeduti. Scendendo da una ripida scala di ferro dal ponte si entra nel cuore della struttura, appena gli occhi si abituano all’oscurità lentamente si mettono a fuoco i serbatoi, i motori e il vano elettrico Si respira ancora un odore misto di nafta e salsedine e sembra che tutto possa rianimarsi. La presenza di quegli uomini che lì hanno lavorato é testimoniata da un gruppo di volti plasmati nella terra - Mediterraneo 2009, opera di Massimo de Angelini - che, appesi a un filo sopra a un relitto di legno, guardano muti ciò che li circonda; dai calchi stranianti di Davide Skerlj, frammenti di vita che appaiono negli angoli della stiva e da figure modellate nel gesso poi spezzate e dipinte di Bianca Di Jasio cui fanno da sfondo i suoi spazi immaginari come Sotterranea, 2008. Altri corpi appaiono legati dal medesimo filo che ne sottolinea i contorni e ne instilla la linfa di vita, figure di uomini alla ricerca di sé dipinti da Claudia Cervo, come Figura, 2009. I volti dipinti da Raffaella Busdon appaiono come nitidi ricordi, esaltati dalla foglia d’oro che ne celebra e impreziosisce la memoria. Oggetti semplici appartenenti alla sfera del mare che escono da fondi bui sembrano aprire una finestra su un mondo fantastico: conchiglie gigantesche e ammassi di corde diventano oggetti evocati e preziosi dell’immaginario di Alda Failoni.
Opere che nell’intenzione degli artisti vogliono far rifiorire la vita nel ventredell’Ursus, magnifico monumento del lavoro dell’uomo recuperato e riutilizzato quale nuovo dispensatore di cultura.
30
aprile 2009
In arte…Ursus. Passaggi di memoria
Dal 30 aprile al 17 maggio 2009
arte contemporanea
Location
MOLO PESCHERIA
Trieste, Molo Della Pescheria, (Trieste)
Trieste, Molo Della Pescheria, (Trieste)
Orario di apertura
giorni feriali 15.30 – 19.30 · giorni festivi 10.00 – 12.30 / 15.30 – 19.30 · visite guidate.
Vernissage
30 Aprile 2009, ore 18.30
Sito web
www.carpeartem.it
Autore
Curatore