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Giovanni Battista Ambrosini – Il lavoro del vento
Qui, nella sua terra, il vento è ancora il protagonista di molte sue opere.
Comunicato stampa
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Il 30 aprile p.v., alle ore 18.30, sarà inaugurata presso il Palazzo degli Alessandri (quartiere medievale di S. Pellegrino) la personale Il lavoro del vento di Giovanni Battista Ambrosini, che fa seguito alla mostra Work of the Wind che l’artista viterbese ha inaugurato nel 2007 alla Siddhartha Art Gallery di Kathmandu, dove, attratto da un luogo come il Nepal, carico di contraddizioni, è riuscito a sintetizzare la tradizione e l'innovazione, andando al di là dei soliti riferimenti culturali… (Rosa Maria Falvo).
Qui, nella sua terra, il vento è ancora il protagonista di molte sue opere. “La sua città, Viterbo, è spesso battuta dal vento che s’incunea nei vicoli e lascia garrire, come fossero bandiere, i panni stesi ad asciugarsi. Nelle vecchie città centroitaliane è una sorpresa possibile all’uscita di ogni vicolo, che compare furiosa negli inverni rigidi e dolce nelle calde estati. Non pago di un vento sorvegliato dalla topografia, Ambrosini si è trasferito in aperta campagna. Oltre le mura urbane il vento spinge le nubi intorno ai Monti Cimini e cala verso la sua casa, facendosi protagonista delle opere proprie e di quelle di altri artisti, ospitate nel parco che la circonda.
… Le tele che egli ha dipinto per la sua installazione di Kathmandu … vengono issate, com’è caratteristico delle bandiere che circondano i templi del buddismo tantrico, su di un filo che ricorda quello dei panni stesi… E come i vestiti messi ad asciugare, anche le bandiere di pittura formano arcobaleni che lasciano al vento l’azzardo della forma. …La tela priva di telaio… viene sottoposta a un successivo azzardo, che è appunto quello del vento: si aprono se spira forte, si chiudono se cessa di spirare, ma in ogni caso gli lasciano la decisione centrale del fare arte, che è quella di dare una forma all’informe, un significato a ciò che vaga per il mondo in cerca di uno sguardo che lo riconosca.
E’ su questo crinale metafisico e insieme concreto come i ricordi d’infanzia e i panni stesi al sole, che l’arte di Ambrosini incontra il mondo buddista delle montagne himalaiane e ci si misura con naturalezza, con un sorriso leggero che pur conosce il vento plumbeo della Storia, sapendo che il vento sempre trascina qualcosa che ci riguarda” (Enrico Mascelloni).
Qui, nella sua terra, il vento è ancora il protagonista di molte sue opere. “La sua città, Viterbo, è spesso battuta dal vento che s’incunea nei vicoli e lascia garrire, come fossero bandiere, i panni stesi ad asciugarsi. Nelle vecchie città centroitaliane è una sorpresa possibile all’uscita di ogni vicolo, che compare furiosa negli inverni rigidi e dolce nelle calde estati. Non pago di un vento sorvegliato dalla topografia, Ambrosini si è trasferito in aperta campagna. Oltre le mura urbane il vento spinge le nubi intorno ai Monti Cimini e cala verso la sua casa, facendosi protagonista delle opere proprie e di quelle di altri artisti, ospitate nel parco che la circonda.
… Le tele che egli ha dipinto per la sua installazione di Kathmandu … vengono issate, com’è caratteristico delle bandiere che circondano i templi del buddismo tantrico, su di un filo che ricorda quello dei panni stesi… E come i vestiti messi ad asciugare, anche le bandiere di pittura formano arcobaleni che lasciano al vento l’azzardo della forma. …La tela priva di telaio… viene sottoposta a un successivo azzardo, che è appunto quello del vento: si aprono se spira forte, si chiudono se cessa di spirare, ma in ogni caso gli lasciano la decisione centrale del fare arte, che è quella di dare una forma all’informe, un significato a ciò che vaga per il mondo in cerca di uno sguardo che lo riconosca.
E’ su questo crinale metafisico e insieme concreto come i ricordi d’infanzia e i panni stesi al sole, che l’arte di Ambrosini incontra il mondo buddista delle montagne himalaiane e ci si misura con naturalezza, con un sorriso leggero che pur conosce il vento plumbeo della Storia, sapendo che il vento sempre trascina qualcosa che ci riguarda” (Enrico Mascelloni).
30
aprile 2009
Giovanni Battista Ambrosini – Il lavoro del vento
Dal 30 aprile al 18 maggio 2009
arte contemporanea
Location
PALAZZO DEGLI ALESSANDRI
Viterbo, Piazza San Pellegrino, (Viterbo)
Viterbo, Piazza San Pellegrino, (Viterbo)
Orario di apertura
tutti i giorni, con orario 9,00-19,00.
Vernissage
30 Aprile 2009, ore 18.30
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