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Firmelli | Giordani | Rotundo – Vuoto a rendere – Divergenze Urbane
Con questa nuova mostra, la Galleria Spazio Gianni Testoni La 2000+45 prosegue nella ricerca e nell’analisi delle influenze nell’arte contemporanea della vita metropolitana condotta dagli artisti presentati.
Comunicato stampa
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Giovedì 23 aprile dalle ore 20,30 presso la Galleria SPAZIO GIANNI TESTONI LA 2000+45 in Via D’Azeglio n. 50 a Bologna verrà inaugurata insieme agli artisti “VUOTO A RENDERE – Divergenze Urbane” a cura di Alberto Mattia Martini, esposizione di opere divergenti di: Alessandro Firmelli, Alessandro Giordani e Francesco Rotundo.
Con questa nuova mostra, la Galleria Spazio Gianni Testoni La 2000+45 prosegue nella ricerca e nell’analisi delle influenze nell’arte contemporanea della vita metropolitana condotta dagli artisti presentati e propone al proprio pubblico un interrogativo e un dialogo attraverso la presentazione del critico d’arte e curatore Alberto Mattia Martini:
“È veramente deprecabile la creatività che non rispecchia i cosiddetti canoni prestabiliti dalla stessa società? O meglio, da quella parte di società che vorrebbe dettare anche le regole delle modalità più consone alla rappresentazione, all’esplicazione fattiva e creativa e quindi di pensiero dell’uomo?
La risposta è troppo semplice e scontata, almeno per quella parte della società, che ancora crede negli ideali di libertà e democrazia.
Ecco che chi non vuole limitare la propria forma creativa, intesa anche come libero pensiero riflessivo, trova spunto da ciò che giornalmente vive o con ciò che quotidianamente si relaziona o interagisce: la città.
Mi riferisco a tutti quei mezzi di comunicazione, che ci trasportano fisicamente da un luogo ad un altro, ma anche a quelli che conducono e portano la nostra mente virtualmente in ogni angolo del pianeta. Non solo, ma mi riferisco anche ai continui e martellanti stimoli visivi, uditivi e fisici, che ci avvolgono giornalmente all’interno del territorio urbano: come non citare e pensare alla pubblicità, ai segnali stradali, all’infinita quantità di carta stampata, che riempie lo spazio visivo e ci viene offerta con insistenza. Mi riferisco anche a internet e naturalmente al video, alla “mamma televisione”, sempre più dittatoriale nelle sue proposte e quindi icona allegorica, che detta gusti, tendenze, arrivando a fare in modo che il singolo individuo ripeta nei gesti e nelle parole, come un pappagallino, come essa ci “consiglia” di vivere.
Tutto questo e tanto altro è ciò che giornalmente, chi abita la città, vive e su cui gli artisti di questa mostra riflettono, comprendendo che se tutto questo sopra citato accade, significa che non è solo una casualità, ma appunto, frutto di un disegno ben preciso, finalizzato a creare una società che si adegui a vivere in un’apparente calma piatta.
Gli artisti avvertono l’urgenza di scardinare questo vuoto, questa assenza di vento vitale, che domina nella quotidianità, che offre finte certezze e sicurezze, che si affida alla ripetitività e infallibilità della macchina, a favore invece dell’incognita della creatività umana. Come ho già più volte espresso, ritengo che attualmente lo spazio più idoneo nel quale possa avere luogo la creatività, ma anche la disarmonia, lo sbaglio, l’idea non necessariamente vincente o economicamente vantaggiosa, ma prima di tutto vitale, sia senza ombra di dubbio la città, utilizzata però non perseguendo esclusivamente logiche meramente economiche, ma come luogo dove trovano spazio appunto la creatività, le identità e le differenze, da quelle culturali a quelle sociali e religiose, tutte unite con la finalità della condivisione del luogo, dei valori di libertà e del divenire, in modo che sia la città stessa, chi la abita ad ottenerne il massimo del beneficio.
Ritengo pertanto altrettanto importante avere ben presente di quanto, anche se in apparente contraddizione, sia fondamentale un rapporto sano, di rispetto e di scambio continuo anche con la Natura; il tentativo di ricreare quella sintonia esistenziale che si sta perdendo tra il mondo umano e quello naturale e che possa risultare fondamentale dal punto di vista dello spunto creativo, ma soprattutto per non farci perdere la nostra vera e unica identità di essere umano.
Ovviamente e fortunatamente, le modalità espressive sono tante e differenti le une dalle altre, sia per i mezzi con i quali è possibile interagire, sia per i contenuti, che spaziano da una visione più realistica del quotidiano, di ciò che abbiamo detto avviene nel mondo che ci circonda, oppure, come avviene in questa mostra, con un occhio a volte drammatico, a volte ironico, ma prevalentemente immaginifico, prendendo spunto dalla realtà, per poi reinterpretarla e reinventarla sotto “irreali spoglie”. Un desiderio forse di evasione, allontanamento dal dramma che ci coinvolge direttamente o a migliaia di km di distanza, ma che comunque entra nelle menti quotidianamente. L’uomo nella sua storia ha sempre fatto riferimento a leggende, storie, favole e si è continuamente immaginato e creato la presenza di personaggi fantastici, divinità, a cui fare riferimento nei momenti di paura, di difficoltà, ma anche a cui rivolgersi per esternare o condividere la propria felicità. Soprattutto penso che queste presenze fantastiche, sotto forma di arte, siano il modo per poter almeno ambire, non dico come affermava Goethe all’interpretazione dei misteri dell’universo, ma perlomeno a comprendere se stessi e gli altri.”.
ARTISTI DIVERGENTI:
ALESSANDRO FIRMELLI
Alessandro Firmelli è nato a Parma il 13 luglio 1974, dove vive e lavora, non ha frequentato scuole o praticato studi inerenti la pratica pittorica od artistica in generale ed il suo lavoro nasce quindi unicamente dai percorsi personalmente esperiti soprattutto per quanto riguarda l'aspetto tecnico esecutivo.
Dopo un periodo di lavori identificabili in un nostalgico surrealismo con i quali ha partecipato alla rassegna Alphacentauri nell' estate del 2006 e nell'inverno dell'anno stesso un suo quadro è stato utilizzato come sfondo scenografico nella trasmissione “caffè scorretto” ideata e condotta da Luca Sommi, trova ora spazio nel suo lavoro un surrealismo più attuale, un socio-surrealismo.
ALESSANDRO GIORDANI
Nato a Parma nel 1971, si è diplomato all’Istituto d’Arte di Parma nel 1991.
Nel 1995 ha conseguito il diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Vive e lavora a Parma.
PREMI:
1994 - Segnalato nel concorso “Carracci”, Accademia di belle Arti di Bologna.
1997 - Vincitore del concorso Fondazione Zucchelli, Bologna.
1999 - Selezionato nel concorso internazionale “Trofeo del Colore”, Parigi.
ESPOSIZIONI PERSONALI:
1996 - Galleria Quartirolo, Bologna.
“L’altra estate. Circoli e cortili a Modena”, Atelier di Arti Visive, Modena.
1997 - Circolo L’Etranger, Parma.
1998 - Galleria Slobs, Milano.
Galleria Buongusto, Osaka.
2003 - “Contemporanea”, Cambridge School, Parma.
2004 - “Sguardi. Non perdiamoci di vista”, Galleria del Teatro, Parma.
2006 - “Sotto vuoto”, a cura di Chiara Canali, Galleria Aus18, Milano.
2006 - “Rosso”, a cura di Mattia Martini, Galleria Contemporanea(mente, Parma.
2008- "Delicatessen" Personale presso galleria Aus18,Milano a cura di Cecilia Antolini
ESPOSIZIONI COLLETTIVE:
1995 - “Accademia 2000”, Galleria Quartirolo, Bologna.
“End & Over, l’arte di fine millennio”, a cura di Adriano Baccillieri, Fiera di Bologna, Bo.
“Paesaggi”, Camera di San Paolo, Parma.
1996 - “Arte in Comune, Comuni in Arte”, a cura di Roberto Cresti, Provincia di Bologna, Bo
“Premio Morandi - Concorso d’incisione”, Museo Morandi, Bologna.
1998 - “I° Biennale d’Arte Contemporanea”, a cura di Giancarlo Politi, Trevi Flash Art Museum, Trevi (PG).
2000 - “Italian Studio Program 2000-2001”, P.S.1., New York.
2001 - “Senza Filtro”, Galleria Visivo Uditivo, Parma.
2003 - “Metamorfosi”, a cura di Angelo Capasso, Studio Cannaviello, Milano.
“Giovani artisti crescono”, Annovi Arte Contemporanea, Sassuolo (MO).
“Linee di confine”, Openspace, Milano.
2005 - “Figure urbane”, a cura di Chiara Canali, Galleria Aus18, Milano.
“Caro Babbo Natale”, Galleria Aus18, Milano.
2006 - “Tecnica mista”, a cura di Cecilia Antolini, Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano.
“Allarmi2”, a cura di Cecilia Antolini, Caserma de Cristoforis, Como.
“Transumart”, a cura di Chiara Canali, Bedonia.
2007- "Do you Nomi?" collettiva presso galleria Aus18,Milano
2008- "Do you Nomi?" collettiva presso galleria "Striecnine",Berlino
2008- "Citybernetica" collettiva presso galleria "The Tube",Milano
FRANCESCO ROTUNDO
Francesco Rotundo nasce nel 1981 a Milano dove vive e lavora, e dove nel 2001 ha le prime esperienze di camera oscura.
Nella sua esperienza artistica ha sviluppato l'uso della fotografia e del video come tecnica delle sue opere.
Attraverso esperienza di vita lavorativa e sociale estremamente variegate, i progetti portati avanti dall'artista prendono spunto sia dalla quotidianità che dal mondo onirico.
Attualmente collabora con Radio Kiss Kiss come fotografo, ritraendo gli ospiti nella sede di Milano.
Conosciuta e appresa la tecnica della fotografia HDR, Francesco Rotundo inizia un nuovo percorso estetico che aggiunge ai suoi progetti una forza cromatica e comunicativa fino ad arrivare oggi a miscelare l'intera sua ricerca nel progetto "Superheroes", presentato in anteprima alla Galleria Spazio Gianni Testoni La2000+45 di Bologna.
Con questa nuova mostra, la Galleria Spazio Gianni Testoni La 2000+45 prosegue nella ricerca e nell’analisi delle influenze nell’arte contemporanea della vita metropolitana condotta dagli artisti presentati e propone al proprio pubblico un interrogativo e un dialogo attraverso la presentazione del critico d’arte e curatore Alberto Mattia Martini:
“È veramente deprecabile la creatività che non rispecchia i cosiddetti canoni prestabiliti dalla stessa società? O meglio, da quella parte di società che vorrebbe dettare anche le regole delle modalità più consone alla rappresentazione, all’esplicazione fattiva e creativa e quindi di pensiero dell’uomo?
La risposta è troppo semplice e scontata, almeno per quella parte della società, che ancora crede negli ideali di libertà e democrazia.
Ecco che chi non vuole limitare la propria forma creativa, intesa anche come libero pensiero riflessivo, trova spunto da ciò che giornalmente vive o con ciò che quotidianamente si relaziona o interagisce: la città.
Mi riferisco a tutti quei mezzi di comunicazione, che ci trasportano fisicamente da un luogo ad un altro, ma anche a quelli che conducono e portano la nostra mente virtualmente in ogni angolo del pianeta. Non solo, ma mi riferisco anche ai continui e martellanti stimoli visivi, uditivi e fisici, che ci avvolgono giornalmente all’interno del territorio urbano: come non citare e pensare alla pubblicità, ai segnali stradali, all’infinita quantità di carta stampata, che riempie lo spazio visivo e ci viene offerta con insistenza. Mi riferisco anche a internet e naturalmente al video, alla “mamma televisione”, sempre più dittatoriale nelle sue proposte e quindi icona allegorica, che detta gusti, tendenze, arrivando a fare in modo che il singolo individuo ripeta nei gesti e nelle parole, come un pappagallino, come essa ci “consiglia” di vivere.
Tutto questo e tanto altro è ciò che giornalmente, chi abita la città, vive e su cui gli artisti di questa mostra riflettono, comprendendo che se tutto questo sopra citato accade, significa che non è solo una casualità, ma appunto, frutto di un disegno ben preciso, finalizzato a creare una società che si adegui a vivere in un’apparente calma piatta.
Gli artisti avvertono l’urgenza di scardinare questo vuoto, questa assenza di vento vitale, che domina nella quotidianità, che offre finte certezze e sicurezze, che si affida alla ripetitività e infallibilità della macchina, a favore invece dell’incognita della creatività umana. Come ho già più volte espresso, ritengo che attualmente lo spazio più idoneo nel quale possa avere luogo la creatività, ma anche la disarmonia, lo sbaglio, l’idea non necessariamente vincente o economicamente vantaggiosa, ma prima di tutto vitale, sia senza ombra di dubbio la città, utilizzata però non perseguendo esclusivamente logiche meramente economiche, ma come luogo dove trovano spazio appunto la creatività, le identità e le differenze, da quelle culturali a quelle sociali e religiose, tutte unite con la finalità della condivisione del luogo, dei valori di libertà e del divenire, in modo che sia la città stessa, chi la abita ad ottenerne il massimo del beneficio.
Ritengo pertanto altrettanto importante avere ben presente di quanto, anche se in apparente contraddizione, sia fondamentale un rapporto sano, di rispetto e di scambio continuo anche con la Natura; il tentativo di ricreare quella sintonia esistenziale che si sta perdendo tra il mondo umano e quello naturale e che possa risultare fondamentale dal punto di vista dello spunto creativo, ma soprattutto per non farci perdere la nostra vera e unica identità di essere umano.
Ovviamente e fortunatamente, le modalità espressive sono tante e differenti le une dalle altre, sia per i mezzi con i quali è possibile interagire, sia per i contenuti, che spaziano da una visione più realistica del quotidiano, di ciò che abbiamo detto avviene nel mondo che ci circonda, oppure, come avviene in questa mostra, con un occhio a volte drammatico, a volte ironico, ma prevalentemente immaginifico, prendendo spunto dalla realtà, per poi reinterpretarla e reinventarla sotto “irreali spoglie”. Un desiderio forse di evasione, allontanamento dal dramma che ci coinvolge direttamente o a migliaia di km di distanza, ma che comunque entra nelle menti quotidianamente. L’uomo nella sua storia ha sempre fatto riferimento a leggende, storie, favole e si è continuamente immaginato e creato la presenza di personaggi fantastici, divinità, a cui fare riferimento nei momenti di paura, di difficoltà, ma anche a cui rivolgersi per esternare o condividere la propria felicità. Soprattutto penso che queste presenze fantastiche, sotto forma di arte, siano il modo per poter almeno ambire, non dico come affermava Goethe all’interpretazione dei misteri dell’universo, ma perlomeno a comprendere se stessi e gli altri.”.
ARTISTI DIVERGENTI:
ALESSANDRO FIRMELLI
Alessandro Firmelli è nato a Parma il 13 luglio 1974, dove vive e lavora, non ha frequentato scuole o praticato studi inerenti la pratica pittorica od artistica in generale ed il suo lavoro nasce quindi unicamente dai percorsi personalmente esperiti soprattutto per quanto riguarda l'aspetto tecnico esecutivo.
Dopo un periodo di lavori identificabili in un nostalgico surrealismo con i quali ha partecipato alla rassegna Alphacentauri nell' estate del 2006 e nell'inverno dell'anno stesso un suo quadro è stato utilizzato come sfondo scenografico nella trasmissione “caffè scorretto” ideata e condotta da Luca Sommi, trova ora spazio nel suo lavoro un surrealismo più attuale, un socio-surrealismo.
ALESSANDRO GIORDANI
Nato a Parma nel 1971, si è diplomato all’Istituto d’Arte di Parma nel 1991.
Nel 1995 ha conseguito il diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Vive e lavora a Parma.
PREMI:
1994 - Segnalato nel concorso “Carracci”, Accademia di belle Arti di Bologna.
1997 - Vincitore del concorso Fondazione Zucchelli, Bologna.
1999 - Selezionato nel concorso internazionale “Trofeo del Colore”, Parigi.
ESPOSIZIONI PERSONALI:
1996 - Galleria Quartirolo, Bologna.
“L’altra estate. Circoli e cortili a Modena”, Atelier di Arti Visive, Modena.
1997 - Circolo L’Etranger, Parma.
1998 - Galleria Slobs, Milano.
Galleria Buongusto, Osaka.
2003 - “Contemporanea”, Cambridge School, Parma.
2004 - “Sguardi. Non perdiamoci di vista”, Galleria del Teatro, Parma.
2006 - “Sotto vuoto”, a cura di Chiara Canali, Galleria Aus18, Milano.
2006 - “Rosso”, a cura di Mattia Martini, Galleria Contemporanea(mente, Parma.
2008- "Delicatessen" Personale presso galleria Aus18,Milano a cura di Cecilia Antolini
ESPOSIZIONI COLLETTIVE:
1995 - “Accademia 2000”, Galleria Quartirolo, Bologna.
“End & Over, l’arte di fine millennio”, a cura di Adriano Baccillieri, Fiera di Bologna, Bo.
“Paesaggi”, Camera di San Paolo, Parma.
1996 - “Arte in Comune, Comuni in Arte”, a cura di Roberto Cresti, Provincia di Bologna, Bo
“Premio Morandi - Concorso d’incisione”, Museo Morandi, Bologna.
1998 - “I° Biennale d’Arte Contemporanea”, a cura di Giancarlo Politi, Trevi Flash Art Museum, Trevi (PG).
2000 - “Italian Studio Program 2000-2001”, P.S.1., New York.
2001 - “Senza Filtro”, Galleria Visivo Uditivo, Parma.
2003 - “Metamorfosi”, a cura di Angelo Capasso, Studio Cannaviello, Milano.
“Giovani artisti crescono”, Annovi Arte Contemporanea, Sassuolo (MO).
“Linee di confine”, Openspace, Milano.
2005 - “Figure urbane”, a cura di Chiara Canali, Galleria Aus18, Milano.
“Caro Babbo Natale”, Galleria Aus18, Milano.
2006 - “Tecnica mista”, a cura di Cecilia Antolini, Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano.
“Allarmi2”, a cura di Cecilia Antolini, Caserma de Cristoforis, Como.
“Transumart”, a cura di Chiara Canali, Bedonia.
2007- "Do you Nomi?" collettiva presso galleria Aus18,Milano
2008- "Do you Nomi?" collettiva presso galleria "Striecnine",Berlino
2008- "Citybernetica" collettiva presso galleria "The Tube",Milano
FRANCESCO ROTUNDO
Francesco Rotundo nasce nel 1981 a Milano dove vive e lavora, e dove nel 2001 ha le prime esperienze di camera oscura.
Nella sua esperienza artistica ha sviluppato l'uso della fotografia e del video come tecnica delle sue opere.
Attraverso esperienza di vita lavorativa e sociale estremamente variegate, i progetti portati avanti dall'artista prendono spunto sia dalla quotidianità che dal mondo onirico.
Attualmente collabora con Radio Kiss Kiss come fotografo, ritraendo gli ospiti nella sede di Milano.
Conosciuta e appresa la tecnica della fotografia HDR, Francesco Rotundo inizia un nuovo percorso estetico che aggiunge ai suoi progetti una forza cromatica e comunicativa fino ad arrivare oggi a miscelare l'intera sua ricerca nel progetto "Superheroes", presentato in anteprima alla Galleria Spazio Gianni Testoni La2000+45 di Bologna.
23
aprile 2009
Firmelli | Giordani | Rotundo – Vuoto a rendere – Divergenze Urbane
Dal 23 aprile al 30 maggio 2009
arte contemporanea
Location
SPAZIO TESTONI
Bologna, Via D'Azeglio, 50, (Bologna)
Bologna, Via D'Azeglio, 50, (Bologna)
Orario di apertura
dal martedì al giovedì dalle 16.00 alle 20.00
venerdì e sabato dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00
domenica e lunedì chiuso
Vernissage
23 Aprile 2009, ore 20.30
Ufficio stampa
ELLA STUDIO
Autore
Curatore