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Roberto Antico – Bassa Marea
Per la sua mostra al Castello Estense di Mesola, Roberto Antico, ha scelto un titolo suggestivo“Bassa Marea”, tratto dell’ultima raccolta di poesie di Gian Antonio Cibotto, a cui l’esposizione è dedicata.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Per la sua mostra al Castello Estense di Mesola, Roberto Antico, ha scelto un titolo suggestivo
“Bassa Marea”, tratto dell’ultima raccolta di poesie di Gian Antonio Cibotto, a cui l’esposizione è dedicata.
I legni dispersi là dove il Po diventa mare, alla fine di un cammino lungo e sconosciuto, racchiudono un mondo da ricostruire con la fantasia. Sono oggetti finiti ai margini della storia, sospinti dall’acqua, dal vento, dalle maree, da quegli imprevedibili elementi naturali che sanno, con la sola forza della loro lentezza, far scolorire e corrodere tutto ciò che l’uomo ha costruito.
Sono frammenti di relitti, ciascun pezzo trasfigurato dagli eventi e dal tempo e rilasciati sulla battigia dalla bassa marea. Ogni scheggia ha compiuto un percorso diverso e proviene ora da una barca, ora da una botte, ora da un pontile. Ma qualsiasi frammento basta ad accendere il fuoco della fantasia, a creare un insieme di storie e di immagini, un falò che brucia il passato per ricominciare un percorso nuovo. E’ un ritrovamento più che una ricostruzione. Un affondare nei pensieri più che una ricerca di significato. In essi c’è il senso della vita che è trascorsa, della nostalgia per ciò che è perduto e il colore del presente, con tutta la sua meraviglia.
I legni di Antico emanano una sensazione di mistero e di inquietudine come sanno dare solo i reperti archeologici o le reliquie.
Marco Righetti, curatore della mostra, ricorda che in una lettera al fratello Théo, Van Gogh scrive che bisogna “conservare qualcosa del carattere originale di un Robinson Crusoe”, il naufrago per eccellenza, al fine di dare ad ogni oggetto un “gesto supplementare”. Lo ricorda Bachelard, il grande filosofo della scienza e della fantasia (rêverie), aggiungendo: “Quando un sognatore ricostruisce il mondo a partire da un oggetto che egli incanta con le sue cure, ci si convince che tutto è seme nella vita di un poeta”. Roberto Antico sembra corrispondere a questo straordinario identikit di un sognatore poetico che ha acquisito, in più, l’abilità delle mani. La vocazione di Antico per la forma, e le geometrie plurime che la possono connotare, ricordano l’arte del mosaico, ma pure quella più umile del falegname “arcaico”, laddove doveva recuperare e assemblare materiali di risulta. Colpisce alla fine il rispetto austero, silente, per il colore residuo; quasi un omaggio filologico alla “verità” delle cose che portano in sé l’onere di un destino… e questo nemmeno l’artista con la sua fantasia è in grado di cambiarlo.
I lavori che l’artista presenta al castello di Mesola – 30 opere - di cui 15 pannelli 35x25 cm. circa, montate su lastre di plexiglass – presentano interessanti novità nell’impostazione , più strutturati e studiati nella concezione .
“Bassa Marea”, tratto dell’ultima raccolta di poesie di Gian Antonio Cibotto, a cui l’esposizione è dedicata.
I legni dispersi là dove il Po diventa mare, alla fine di un cammino lungo e sconosciuto, racchiudono un mondo da ricostruire con la fantasia. Sono oggetti finiti ai margini della storia, sospinti dall’acqua, dal vento, dalle maree, da quegli imprevedibili elementi naturali che sanno, con la sola forza della loro lentezza, far scolorire e corrodere tutto ciò che l’uomo ha costruito.
Sono frammenti di relitti, ciascun pezzo trasfigurato dagli eventi e dal tempo e rilasciati sulla battigia dalla bassa marea. Ogni scheggia ha compiuto un percorso diverso e proviene ora da una barca, ora da una botte, ora da un pontile. Ma qualsiasi frammento basta ad accendere il fuoco della fantasia, a creare un insieme di storie e di immagini, un falò che brucia il passato per ricominciare un percorso nuovo. E’ un ritrovamento più che una ricostruzione. Un affondare nei pensieri più che una ricerca di significato. In essi c’è il senso della vita che è trascorsa, della nostalgia per ciò che è perduto e il colore del presente, con tutta la sua meraviglia.
I legni di Antico emanano una sensazione di mistero e di inquietudine come sanno dare solo i reperti archeologici o le reliquie.
Marco Righetti, curatore della mostra, ricorda che in una lettera al fratello Théo, Van Gogh scrive che bisogna “conservare qualcosa del carattere originale di un Robinson Crusoe”, il naufrago per eccellenza, al fine di dare ad ogni oggetto un “gesto supplementare”. Lo ricorda Bachelard, il grande filosofo della scienza e della fantasia (rêverie), aggiungendo: “Quando un sognatore ricostruisce il mondo a partire da un oggetto che egli incanta con le sue cure, ci si convince che tutto è seme nella vita di un poeta”. Roberto Antico sembra corrispondere a questo straordinario identikit di un sognatore poetico che ha acquisito, in più, l’abilità delle mani. La vocazione di Antico per la forma, e le geometrie plurime che la possono connotare, ricordano l’arte del mosaico, ma pure quella più umile del falegname “arcaico”, laddove doveva recuperare e assemblare materiali di risulta. Colpisce alla fine il rispetto austero, silente, per il colore residuo; quasi un omaggio filologico alla “verità” delle cose che portano in sé l’onere di un destino… e questo nemmeno l’artista con la sua fantasia è in grado di cambiarlo.
I lavori che l’artista presenta al castello di Mesola – 30 opere - di cui 15 pannelli 35x25 cm. circa, montate su lastre di plexiglass – presentano interessanti novità nell’impostazione , più strutturati e studiati nella concezione .
26
aprile 2009
Roberto Antico – Bassa Marea
Dal 26 aprile al 16 maggio 2009
arte contemporanea
Location
CASTELLO ESTENSE
Mesola, Piazza Umberto I, 1, (Ferrara)
Mesola, Piazza Umberto I, 1, (Ferrara)
Orario di apertura
martedì – domenica
Dalle 9.30-12,30 / dalle 15,00 -18.00
Lunedì chiuso
Vernissage
26 Aprile 2009, ore 17
Autore
Curatore