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Estetica del Sorriso
Conclusa la personale dell’opera di Milena Jovicevic Popovic, Next Art Gallery stimola ora la riflessione sul tema del sorridere. La sede bergamasca è, infatti, il luogo scelto per un’esposizione del lavoro di tre artisti: Lidia Bachis, Pino Settanni, Piero Steinle…
Comunicato stampa
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L’arte contemporanea ha poco a che fare con l’estetica intesa come riferimento alla bellezza. Da qualche anno, tuttavia, si avverte l’esigenza di formalizzare in qualche maniera il contenuto dell’espressione artistica, almeno postmoderna. Lo stato delle arti visive, oggi, necessita di quel mirabile status tanto inseguito dall’inizio del Novecento da tanta parte della critica; quella che, a ora pare rassegnata, esausta, arrendevole. E la cedevolezza si concreta nei riguardi della libertà assoluta: un caos indistinto perfino da se stesso, indefinibile perché definito linguistico, semantico, significante.
Al posto della bellezza, allora... linguaggio, di cui il piacere è una possibilità!
Piacere del sorriso, dunque; a costituire l’esperienza di un esempio, un gesto emblematico in tre versioni espressive dissimili: sia nella forma, sia nel contenuto. Si tratta di tecniche differenti, per differenti stili interpretativi. La traduzione di un messaggio attraverso la pittura (Bachis), la fotografia (Settanni), il video (Steinle); e la tematica è argomentata per via di un approccio rispettivamente emozionale, simbolico, ideale.
Lidia Bachis propone dieci dipinti a olio su tela, realizzati con l’intento di raccontare il sorridere in varie pose; indifferenza o partecipazione, quel sorriso risulta affermativo, incisivo, diretto a una via d’accesso corporea fino alla mente. La linea è confusa fra colore e volume, senza emergere dall’uso sintetico dell’elargire materia sulla superficie; è quasi liquido, appena coagulo per sagome o fisionomie, restando sì espressionistico ma al confine fra descrizione e simbologia.
Pino Settanni è diretto discendente della tradizione fotografica internazionale e, più precisamente, dell’atmosfera pop che colora (Roma) negli anni Sessanta: bocche, volti, mani assurgono al ruolo di indizi per la considerazione dell’immagine in sé. E questo nella versione antropologica della narrazione, poiché bocche, volti, mani sono ciò che sembrano: magneti per una concezione del rapporto perfezione/imperfezione, alla stregua di un clima culturale in grado di determinare prospettive, profondità o gamme dietro alle quali osservare e, quindi, vedere la vita.
Piero Steinle si confronta con il senso del sorriso da una certa distanza. Indaga il tema con l’arma della riflessione indotta, cercando una relazione con l’esterno connotato ai condizionamenti della società – resa capace per l’interazione informativa che la caratterizza. Sorridere corrisponde addirittura alla negazione del sorridere, mentre diventano fondamentali le coordinate dell’ambiente scenico; l’agire necessita di contesto e si nutre di reazione, per esempio. Assume rilevanza, così, lo sviluppo di un concetto in un quadro spaziotemporale, di là del motivo medesimo.
Estetica del sorriso vuol dire libertà di pensare l’effetto del piacere manifestato: tre personalità rivelano allora sensibilità disuguali, legate, però, alla volontà di confrontarsi con un tema impopolare; un tema che subisce una discendenza, in attesa di proseliti (consapevoli o no).
Al posto della bellezza, allora... linguaggio, di cui il piacere è una possibilità!
Piacere del sorriso, dunque; a costituire l’esperienza di un esempio, un gesto emblematico in tre versioni espressive dissimili: sia nella forma, sia nel contenuto. Si tratta di tecniche differenti, per differenti stili interpretativi. La traduzione di un messaggio attraverso la pittura (Bachis), la fotografia (Settanni), il video (Steinle); e la tematica è argomentata per via di un approccio rispettivamente emozionale, simbolico, ideale.
Lidia Bachis propone dieci dipinti a olio su tela, realizzati con l’intento di raccontare il sorridere in varie pose; indifferenza o partecipazione, quel sorriso risulta affermativo, incisivo, diretto a una via d’accesso corporea fino alla mente. La linea è confusa fra colore e volume, senza emergere dall’uso sintetico dell’elargire materia sulla superficie; è quasi liquido, appena coagulo per sagome o fisionomie, restando sì espressionistico ma al confine fra descrizione e simbologia.
Pino Settanni è diretto discendente della tradizione fotografica internazionale e, più precisamente, dell’atmosfera pop che colora (Roma) negli anni Sessanta: bocche, volti, mani assurgono al ruolo di indizi per la considerazione dell’immagine in sé. E questo nella versione antropologica della narrazione, poiché bocche, volti, mani sono ciò che sembrano: magneti per una concezione del rapporto perfezione/imperfezione, alla stregua di un clima culturale in grado di determinare prospettive, profondità o gamme dietro alle quali osservare e, quindi, vedere la vita.
Piero Steinle si confronta con il senso del sorriso da una certa distanza. Indaga il tema con l’arma della riflessione indotta, cercando una relazione con l’esterno connotato ai condizionamenti della società – resa capace per l’interazione informativa che la caratterizza. Sorridere corrisponde addirittura alla negazione del sorridere, mentre diventano fondamentali le coordinate dell’ambiente scenico; l’agire necessita di contesto e si nutre di reazione, per esempio. Assume rilevanza, così, lo sviluppo di un concetto in un quadro spaziotemporale, di là del motivo medesimo.
Estetica del sorriso vuol dire libertà di pensare l’effetto del piacere manifestato: tre personalità rivelano allora sensibilità disuguali, legate, però, alla volontà di confrontarsi con un tema impopolare; un tema che subisce una discendenza, in attesa di proseliti (consapevoli o no).
09
maggio 2009
Estetica del Sorriso
Dal 09 maggio al 21 giugno 2009
arte contemporanea
Location
NAG 2
Bergamo, Via Della Fara, 13, (Bergamo)
Bergamo, Via Della Fara, 13, (Bergamo)
Orario di apertura
da lunedì a domenica
Vernissage
9 Maggio 2009, ore 18.00
Autore
Curatore