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Bogani | Bonetti | Porrari – Diari di anatomia
I tre giovani artisti modenesi sono stati invitati a riflettere oggi sul rapporto con il corpo e la sua identità, attraverso un’incursione negli studi di anatomia umana documentati dai preparati storici conservati nel museo, dando luogo a un dialogo tra antico e contemporaneo dove entrano in gioco diverse modalità espressive; tre storie individuali aspirano a infrangere con un portato di emotività quelle barriere disciplinari che solo all’apparenza dividono la ricerca scientifica da quella artistica.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Inaugura sabato 18 aprile alle ore 18.00 presso i Musei Anatomici di Modena, in viale Berengario 16, la nuova edizione di Gemine Muse a Modena, con il progetto di arte contemporanea Diari di Anatomia, promosso dall'Ufficio Giovani d'Arte del Comune di Modena in collaborazione con il Dipartimento del Museo di Paleobiologia e Orto Botanico dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e la Galleria Civica di Modena.
Giunta alla sesta edizione, Gemine Muse 2009, rientra nel Programma ITALIA CREATIVA, a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Gioventù in collaborazione con l’ANCI - Associazione Nazionale Comuni Italiani e il GAI - Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani. La Manifestazione nazionale ha l’obiettivo, nell’anno europeo della creatività e dell’innovazione, di valorizzare il patrimonio artistico italiano e il dialogo culturale, rendendo protagonisti 150 giovani artisti e 30 curatori in 22 città italiane.
In occasione di questo nuovo appuntamento nazionale, l’Ufficio Giovani d’Arte comunale presenta a Modena il progetto Diari di Anatomia, curato da Silvia Ferrari, che prevede tre installazioni realizzate appositamente dai giovani artisti modenesi Alessio Bogani, Fabio Bonetti, Angelica Porrari in un confronto insolito con le collezioni scientifiche conservate nello storico Museo di Anatomia dell'università.
Il Museo di Anatomia è il luogo dove da sempre arte e scienza si incontrano in modo enigmatico e sorprendente. Artisti e artigiani hanno spesso prestato la sapienza del disegno, della scultura, della decorazione, della fotografia al servizio dello studio scientifico del corpo. In parallelo l'evoluzione delle tecniche artistiche della rappresentazione del corpo ha avuto sviluppi importanti anche grazie al lavoro svolto dai musei anatomici nella storia.
I tre giovani artisti modenesi sono stati invitati a riflettere oggi sul rapporto con il corpo e la sua identità, attraverso un'incursione negli studi di anatomia umana documentati dai preparati storici conservati nel museo, dando luogo a un dialogo tra antico e contemporaneo dove entrano in gioco diverse modalità espressive; tre storie individuali aspirano a infrangere con un portato di emotività quelle barriere disciplinari che solo all'apparenza dividono la ricerca scientifica da quella artistica.
L'installazione Second life di Alessio Bogani (Modena 1977) è dedicata alla figura dello scienziato. Da una parte la ricostruzione dello studio di un ipotetico medico, grazie al recupero di oggetti, strumenti e documenti del passato, intreccia vissuto e scienza; dall'altra la riflessione sulla falsificazione, sui limiti e sugli eccessi della ricerca culmina nella proiezione video del grande cuore pulsante, soggetto di un filmato d'epoca su falsi esperimenti scientifici condotti negli anni Trenta in Russia.
Fabio Bonetti (Modena 1981) presenta l'installazione Della nostra stessa dissoluzione, incentrata sul tema della dissoluzione del corpo come allusione all'arte e al suo rapporto con la realtà, partendo dal genere dell'autoritratto. Citando il famoso scatto di Hyppolite Bayard che nel 1840 si ritrae in forma di annegato, l'artista si spinge oltre e rappresenta sé stesso in una fotografia a dimensione quasi reale immersa in una vasca d'acqua, dove il corpo composto perde consistenza e mostra in trasparenza il proprio interno.
Angelica Porrari (Modena 1985) reinterpreta il corpo umano nella sua fisicità più esasperata: luogo della pelle e della carne, materia in continuo mutamento, nonché memoria della vita e della morte. Il video presentato, dal titolo Nowhere fast, ispirato ai busti ostetrici in terracotta esposti, si concentra in particolare sul corpo femminile, soggetto caro all'artista, che viene qui restituito alla sua sacralità ancestrale. L'opera si sviluppa come un rituale drammatico della violenza e del dolore in uno spazio astratto dove la luce diventa protagonista.
Il Museo di Anatomia di Modena viene fondato alla fine del XVIII secolo, sotto impulso del duca Francesco III d'Este. Le sale, inaugurate nel 1853, conservavano i preparati anatomici utilizzati per le lezioni, principale risorsa didattica per medici e studenti. Conservando intatta la maggior parte delle sue collezioni, collocate negli arredi originali, il museo consente, ancora oggi, di poter cogliere le modalità con cui in passato venivano condotti gli studi anatomici e medici. Il principale nucleo espositivo storico, organizzato sui criteri dell’anatomia descrittiva, include anche la collezione di busti ostetrici in terracotta risalenti al 1773.
Quest’anno Gemine Muse ha un madrina d’eccezione, Angela Vettese, Direttrice della Galleria Civica di Modena che ha curato l’introduzione del catalogo nazionale di Gemine Muse 2009 e che sottolinea come sia profondamente importante che ai giovani artisti venga data la possibilità di intervenire in luoghi non consacrati dalla “nuova musa”, di fronte a un pubblico “non necessariamente consenziente”, con l’obiettivo di pensare ancora all’arte contemporanea come “una punta di spillo sul corpo dell’arte antica o su qualsiasi contesto culturale e sociale dato”.
Sono realizzati per l'occasione un catalogo bilingue e una mappa che forniscono la documentazione necessaria per scoprire i tanti luoghi e i musei che ospitano la manifestazione in Italia; inoltre sul Sito di Giovani D’Arte www.comune.modena.it/gioarte sono riportate le schede sulle opere in mostra a Modena e sul Sito del GAI www.giovaniartisti.it si possono consultare approfondimenti, news, database e molte altre curiosità sull'iniziativa.
Per l’edizione 2009 il Cidac – Associazione delle Città d’Arte e Cultura rinnova la sua partnership all’evento. Gemine Muse è inoltre sostenuta da SEAT Pagine Gialle e da UniCredit Private Banking, in qualità di Main Sponsor, e da Electa Mondadori come sponsor tecnico.
Giunta alla sesta edizione, Gemine Muse 2009, rientra nel Programma ITALIA CREATIVA, a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Gioventù in collaborazione con l’ANCI - Associazione Nazionale Comuni Italiani e il GAI - Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani. La Manifestazione nazionale ha l’obiettivo, nell’anno europeo della creatività e dell’innovazione, di valorizzare il patrimonio artistico italiano e il dialogo culturale, rendendo protagonisti 150 giovani artisti e 30 curatori in 22 città italiane.
In occasione di questo nuovo appuntamento nazionale, l’Ufficio Giovani d’Arte comunale presenta a Modena il progetto Diari di Anatomia, curato da Silvia Ferrari, che prevede tre installazioni realizzate appositamente dai giovani artisti modenesi Alessio Bogani, Fabio Bonetti, Angelica Porrari in un confronto insolito con le collezioni scientifiche conservate nello storico Museo di Anatomia dell'università.
Il Museo di Anatomia è il luogo dove da sempre arte e scienza si incontrano in modo enigmatico e sorprendente. Artisti e artigiani hanno spesso prestato la sapienza del disegno, della scultura, della decorazione, della fotografia al servizio dello studio scientifico del corpo. In parallelo l'evoluzione delle tecniche artistiche della rappresentazione del corpo ha avuto sviluppi importanti anche grazie al lavoro svolto dai musei anatomici nella storia.
I tre giovani artisti modenesi sono stati invitati a riflettere oggi sul rapporto con il corpo e la sua identità, attraverso un'incursione negli studi di anatomia umana documentati dai preparati storici conservati nel museo, dando luogo a un dialogo tra antico e contemporaneo dove entrano in gioco diverse modalità espressive; tre storie individuali aspirano a infrangere con un portato di emotività quelle barriere disciplinari che solo all'apparenza dividono la ricerca scientifica da quella artistica.
L'installazione Second life di Alessio Bogani (Modena 1977) è dedicata alla figura dello scienziato. Da una parte la ricostruzione dello studio di un ipotetico medico, grazie al recupero di oggetti, strumenti e documenti del passato, intreccia vissuto e scienza; dall'altra la riflessione sulla falsificazione, sui limiti e sugli eccessi della ricerca culmina nella proiezione video del grande cuore pulsante, soggetto di un filmato d'epoca su falsi esperimenti scientifici condotti negli anni Trenta in Russia.
Fabio Bonetti (Modena 1981) presenta l'installazione Della nostra stessa dissoluzione, incentrata sul tema della dissoluzione del corpo come allusione all'arte e al suo rapporto con la realtà, partendo dal genere dell'autoritratto. Citando il famoso scatto di Hyppolite Bayard che nel 1840 si ritrae in forma di annegato, l'artista si spinge oltre e rappresenta sé stesso in una fotografia a dimensione quasi reale immersa in una vasca d'acqua, dove il corpo composto perde consistenza e mostra in trasparenza il proprio interno.
Angelica Porrari (Modena 1985) reinterpreta il corpo umano nella sua fisicità più esasperata: luogo della pelle e della carne, materia in continuo mutamento, nonché memoria della vita e della morte. Il video presentato, dal titolo Nowhere fast, ispirato ai busti ostetrici in terracotta esposti, si concentra in particolare sul corpo femminile, soggetto caro all'artista, che viene qui restituito alla sua sacralità ancestrale. L'opera si sviluppa come un rituale drammatico della violenza e del dolore in uno spazio astratto dove la luce diventa protagonista.
Il Museo di Anatomia di Modena viene fondato alla fine del XVIII secolo, sotto impulso del duca Francesco III d'Este. Le sale, inaugurate nel 1853, conservavano i preparati anatomici utilizzati per le lezioni, principale risorsa didattica per medici e studenti. Conservando intatta la maggior parte delle sue collezioni, collocate negli arredi originali, il museo consente, ancora oggi, di poter cogliere le modalità con cui in passato venivano condotti gli studi anatomici e medici. Il principale nucleo espositivo storico, organizzato sui criteri dell’anatomia descrittiva, include anche la collezione di busti ostetrici in terracotta risalenti al 1773.
Quest’anno Gemine Muse ha un madrina d’eccezione, Angela Vettese, Direttrice della Galleria Civica di Modena che ha curato l’introduzione del catalogo nazionale di Gemine Muse 2009 e che sottolinea come sia profondamente importante che ai giovani artisti venga data la possibilità di intervenire in luoghi non consacrati dalla “nuova musa”, di fronte a un pubblico “non necessariamente consenziente”, con l’obiettivo di pensare ancora all’arte contemporanea come “una punta di spillo sul corpo dell’arte antica o su qualsiasi contesto culturale e sociale dato”.
Sono realizzati per l'occasione un catalogo bilingue e una mappa che forniscono la documentazione necessaria per scoprire i tanti luoghi e i musei che ospitano la manifestazione in Italia; inoltre sul Sito di Giovani D’Arte www.comune.modena.it/gioarte sono riportate le schede sulle opere in mostra a Modena e sul Sito del GAI www.giovaniartisti.it si possono consultare approfondimenti, news, database e molte altre curiosità sull'iniziativa.
Per l’edizione 2009 il Cidac – Associazione delle Città d’Arte e Cultura rinnova la sua partnership all’evento. Gemine Muse è inoltre sostenuta da SEAT Pagine Gialle e da UniCredit Private Banking, in qualità di Main Sponsor, e da Electa Mondadori come sponsor tecnico.
18
aprile 2009
Bogani | Bonetti | Porrari – Diari di anatomia
Dal 18 aprile al 28 giugno 2009
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
MUSEI ANATOMICI
Modena, Via Jacopo Berengario, 16, (Modena)
Modena, Via Jacopo Berengario, 16, (Modena)
Orario di apertura
ven.-sab. 15.00-19.00; dom. 11.00-13.00 e 15.00-19.00 festivi: 25 aprile, 1 maggio chiuso; 2 giugno 11.00-13.00 e 15.00-19.00
Vernissage
18 Aprile 2009, ore 18
Sito web
www.comune.modena.it/gioarte
Autore
Curatore