Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
El Greco – I due dipinti di Palazzo Barberini
Due folgoranti dipinti di El Greco, fra i rarissimi posseduti in Italia, tornano al loro splendore.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Due folgoranti dipinti di El Greco, fra i rarissimi posseduti in Italia, tornano al loro splendore.
Furono acquistati nel 1908 per la Galleria Nazionale d'Arte Antica, oggi a Palazzo Barberini da Federico Hermanin lo storico soprintendente che, partendo di notte da Roma dopo aver saputo del tragico terremoto di Avezzano, nel 1915 recuperò fra le macerie tanti tesori d'arte della Marsica, fra il cui il polittico di Alba Fucens.
Conservati per oltre un secolo nella Galleria Nazionale i due dipinti hanno convissuto a lungo con un equivoco: una parte della critica li riteneva non di mano di El Greco bensì di bottega. Le indagini a raggi infrarossi compiute da Marco Cardinali e Beatrice di Ruggero in occasione del restauro, effettuato nell'inverno 2008-2009 da Laura Ferretti con la direzione di Angela Negro, hanno invece confermato la stesura pittorica tutta di getto delle due tele con una libertà di composizione e di inventiva che non può appartenere se non al grande maestro.
Si tratta quindi di opere autografe realizzate da El Greco nella fase matura della sua attività, dopo il trasferimento in Spagna dall'Italia nel 1576, come bozzetti preparatori per due scene di un gigantesco altare che decorava il collegio femminile di Dona Maria de Aragòn (con sette scene di carattere mariano) o come “memorie” da conservare per uso personale, delle sue opere in grande già compiute.
Lo studio svolto in occasione del restauro ha permesso di ricostruire l'altare stesso le cui sette tele vennero smembrate nel 1811 nel clima post rivoluzionario che spogliò le chiese madrilene dei loro tesori per volontà di Giuseppe Bonaparte, allora assai sgradito re di Spagna.
Dalla pulitura delle due tele che erano ricoperte di vecchie vernici alterate e ingiallite, è emersa la luce originaria con cui El Greco costruì le scene, in un dilagare di bagliori d'argento premonitori della grande pittura del Seicento da Ribeira, a Zurbaràn, a Murillo.
Facendo tesoro dell'esperienza fatta a Venezia nello studio di Tiziano dal 1560 al '70 (ma anche dell'ammirazione per il Bassano e Tintoretto) El Greco costruisce le immagini con il solo colore, raggiungendo con L'Adorazione dei Pastori” e con “Il Battesimo di Cristo” di Palazzo Barberini quella potenza visionaria che lo resero geniale precorritore della pittura moderna dagli Impressionisti, all'Espressionismo tedesco, a Cézanne.
Con la presentazione del restauro, finanziato dalla Fondazione Paola Droghetti, la Direzione della Galleria Nazionale d'Arte Antica in Palazzo Barberini sottolinea un nuovo passo verso la riapertura globale del museo, che a fine anno restituirà al pubblico tutto il pianterreno, liberato dal Circolo Ufficiali. Qui verrano conservate le opere dal Duecento al Quattrocento. Al piano nobile che verrà completato con altre cinque sale si esporranno i dipinti dal Cinqecento al primo Seicento per intenderci da Raffaello, a Caravaggio e Guercino.
Questo come altri eventi culturali all'interno del Palazzo scandisce la sua inarrestabile rinascita e le definitiva restituzione al pubblico romano ed internazionale delle prestigiose collezioni per tanti anni nascoste nei depositi.
CATALOGO: “El Greco i due dipinti di Palazzo Barberini”, a cura di Angela Negro – GANGEMI EDITORE
Furono acquistati nel 1908 per la Galleria Nazionale d'Arte Antica, oggi a Palazzo Barberini da Federico Hermanin lo storico soprintendente che, partendo di notte da Roma dopo aver saputo del tragico terremoto di Avezzano, nel 1915 recuperò fra le macerie tanti tesori d'arte della Marsica, fra il cui il polittico di Alba Fucens.
Conservati per oltre un secolo nella Galleria Nazionale i due dipinti hanno convissuto a lungo con un equivoco: una parte della critica li riteneva non di mano di El Greco bensì di bottega. Le indagini a raggi infrarossi compiute da Marco Cardinali e Beatrice di Ruggero in occasione del restauro, effettuato nell'inverno 2008-2009 da Laura Ferretti con la direzione di Angela Negro, hanno invece confermato la stesura pittorica tutta di getto delle due tele con una libertà di composizione e di inventiva che non può appartenere se non al grande maestro.
Si tratta quindi di opere autografe realizzate da El Greco nella fase matura della sua attività, dopo il trasferimento in Spagna dall'Italia nel 1576, come bozzetti preparatori per due scene di un gigantesco altare che decorava il collegio femminile di Dona Maria de Aragòn (con sette scene di carattere mariano) o come “memorie” da conservare per uso personale, delle sue opere in grande già compiute.
Lo studio svolto in occasione del restauro ha permesso di ricostruire l'altare stesso le cui sette tele vennero smembrate nel 1811 nel clima post rivoluzionario che spogliò le chiese madrilene dei loro tesori per volontà di Giuseppe Bonaparte, allora assai sgradito re di Spagna.
Dalla pulitura delle due tele che erano ricoperte di vecchie vernici alterate e ingiallite, è emersa la luce originaria con cui El Greco costruì le scene, in un dilagare di bagliori d'argento premonitori della grande pittura del Seicento da Ribeira, a Zurbaràn, a Murillo.
Facendo tesoro dell'esperienza fatta a Venezia nello studio di Tiziano dal 1560 al '70 (ma anche dell'ammirazione per il Bassano e Tintoretto) El Greco costruisce le immagini con il solo colore, raggiungendo con L'Adorazione dei Pastori” e con “Il Battesimo di Cristo” di Palazzo Barberini quella potenza visionaria che lo resero geniale precorritore della pittura moderna dagli Impressionisti, all'Espressionismo tedesco, a Cézanne.
Con la presentazione del restauro, finanziato dalla Fondazione Paola Droghetti, la Direzione della Galleria Nazionale d'Arte Antica in Palazzo Barberini sottolinea un nuovo passo verso la riapertura globale del museo, che a fine anno restituirà al pubblico tutto il pianterreno, liberato dal Circolo Ufficiali. Qui verrano conservate le opere dal Duecento al Quattrocento. Al piano nobile che verrà completato con altre cinque sale si esporranno i dipinti dal Cinqecento al primo Seicento per intenderci da Raffaello, a Caravaggio e Guercino.
Questo come altri eventi culturali all'interno del Palazzo scandisce la sua inarrestabile rinascita e le definitiva restituzione al pubblico romano ed internazionale delle prestigiose collezioni per tanti anni nascoste nei depositi.
CATALOGO: “El Greco i due dipinti di Palazzo Barberini”, a cura di Angela Negro – GANGEMI EDITORE
17
aprile 2009
El Greco – I due dipinti di Palazzo Barberini
17 aprile 2009
presentazione
Location
GALLERIE NAZIONALI BARBERINI CORSINI – GALLERIA NAZIONALE D’ARTE ANTICA DI PALAZZO BARBERINI
Roma, Via Delle Quattro Fontane, 13, (Roma)
Roma, Via Delle Quattro Fontane, 13, (Roma)
Vernissage
17 Aprile 2009, ore 18 per la stampa
Editore
GANGEMI
Autore