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A Memoria d’Arte
Collettiva dedicata al 25 aprile, Festa della Liberazione nazionale dal regime nazi-fascista e simbolo della vittoria dei Partigiani che organizzarono la Resistenza per riconquistare la libertà e la democrazia, e alla Memoria, declinata attraverso l’arte.
Comunicato stampa
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La terza settimana di aprile vede ben quattro inaugurazioni della collettiva A Memoria d'Arte, organizzata dal Circolo Pink e dedicata al 25 aprile 1945 e alla Memoria, animare la città di Verona negli spazi della Libreria pagina 12 (mercoledì), del Metropolis Cafè (giovedì), dell'Associazione Culturale Esposta (venerdì) e nei campi di S. Felice Extra (sabato). Giovedì 16 aprile presso il Metropolis Cafè di via Nicola Mazza (ore 19), inaugura l'esposizione che vede coinvolti i lavori di cinque artisti alle prese con tecniche diverse, per declinare i temi della memoria e della liberazione, della resistenza, della libertà e della democrazia. Animerà l'inaugurazione un mini concerto di musica di Trividuo, un acoustic-folk che scaturisce da due chitarre, una tromba e tre voci che tra pezzi originali e cover evocative trovano spazio anche per ballabili irresistibili.
Uboldi Patrizia, veronese classe 1961, pittrice eclettica e innovativa, che ha saputo rinnovarsi più volte nel suo percorso artistico e umano, la cui poetica non nega la forma, anzi la afferma, ma stilizzandola.
Luca Zevio che si ispira al movimento del cassonetismo emotivo e nei suoi lavori utilizza acrilici, polveri, colla e tutti i materiali di recupero possibili e immaginabili. Luca espone un dittico che rappresenta da una parte un Carnefice e dall'altra una Vittima, due lavori in cui dominano i colori rosso e nero, emblematici del periodo storico, dei campi di sterminio e della morte.
Classe 1970, Luca dall'89 lavora nel sociale, attualmente con il ruolo di cuoco, un lavoro che lo soddisfa e che giudica una forma espressiva: “Cucinare mi soddisfa, perché si tratta di mescolare colori e sapori”, un altro modo di fare e intendere l'arte, che Luca ama in tutte le sue espressioni.
Tagetto Ivano, pittore veronese classe 1965, da sempre votato a una ricerca profonda e autentica della verità, che propone un lavoro dove la libertà è intesa come apertura agli elementi:”libertà è solo quando le prigioni, insieme somma di un carattere, fatto di istinto sentimento ragione e spirito, si autodivelgono ed escono fuori a mescolarsi alla terra al fuoco all'acqua e soprattutto all'aria” scrive l'artista, anche poeta.
Veronese classe 1965, la sua pittura si avvicina talvolta al minimale, all'essenza, attraverso percorsi molteplici ed inesauribili, mai stabili visto che il suo interesse non è tanto diretto al risultato di una tecnica o dell'altra, ma all'iter eruttivo del momento creativo. Altre volte Tagetto dà forma a città e uomini, ad animali e spiriti che animano il suo grande cuore, ancorato alla necessità di percepire la materia di cui siamo fatti e la sua continua trasformazione, dando corpo, attraverso l'arte, a sensazioni, emozioni ed intuizioni.
Sarobba Monica, artista veronese classe 1964 che nel corso della sua carriera ha sperimentato tecniche ed espressioni profondamente diverse tra loro, al momento lavora con la fotografia, di cui apprezza le possibilità di elaborazione grafica al computer e la lavorazione in collage. L'opera che presenta è eseguita con fotografie dell'artista, polarizzate al computer, incollate su carta e trattate a china. Un lavoro dedicato “a tutte le donne che hanno partecipato alla Resistenza e delle quali ingiustamente quasi nessuno ha memoria”, ricorda l'artista.
Negli ultimi anni Monica riprende gli studi su Bruno Munari che già l'avevano appassionata negli anni giovanili, e recentemente partecipa ai laboratori di formazione per la didattica dell'arte per bambini ed adulti presso il Museo Internazionale della Ceramica di Faenza, dai quale trae nuovi stimoli per la sua ricerca espressiva.
Danzi Moreno, artista di grande esperienza, curatore di molte manifestazioni di carattere culturale, soprattutto in Valpolicella, costruirà una “scultura sociale” a base di pongo coinvolgendo i fruitori, che saranno chiamati a fare il calco interno del proprio pugno. L'artista assemblerà poi a forma d'Italia i calchi ottenuti.
Uboldi Patrizia, veronese classe 1961, pittrice eclettica e innovativa, che ha saputo rinnovarsi più volte nel suo percorso artistico e umano, la cui poetica non nega la forma, anzi la afferma, ma stilizzandola.
Luca Zevio che si ispira al movimento del cassonetismo emotivo e nei suoi lavori utilizza acrilici, polveri, colla e tutti i materiali di recupero possibili e immaginabili. Luca espone un dittico che rappresenta da una parte un Carnefice e dall'altra una Vittima, due lavori in cui dominano i colori rosso e nero, emblematici del periodo storico, dei campi di sterminio e della morte.
Classe 1970, Luca dall'89 lavora nel sociale, attualmente con il ruolo di cuoco, un lavoro che lo soddisfa e che giudica una forma espressiva: “Cucinare mi soddisfa, perché si tratta di mescolare colori e sapori”, un altro modo di fare e intendere l'arte, che Luca ama in tutte le sue espressioni.
Tagetto Ivano, pittore veronese classe 1965, da sempre votato a una ricerca profonda e autentica della verità, che propone un lavoro dove la libertà è intesa come apertura agli elementi:”libertà è solo quando le prigioni, insieme somma di un carattere, fatto di istinto sentimento ragione e spirito, si autodivelgono ed escono fuori a mescolarsi alla terra al fuoco all'acqua e soprattutto all'aria” scrive l'artista, anche poeta.
Veronese classe 1965, la sua pittura si avvicina talvolta al minimale, all'essenza, attraverso percorsi molteplici ed inesauribili, mai stabili visto che il suo interesse non è tanto diretto al risultato di una tecnica o dell'altra, ma all'iter eruttivo del momento creativo. Altre volte Tagetto dà forma a città e uomini, ad animali e spiriti che animano il suo grande cuore, ancorato alla necessità di percepire la materia di cui siamo fatti e la sua continua trasformazione, dando corpo, attraverso l'arte, a sensazioni, emozioni ed intuizioni.
Sarobba Monica, artista veronese classe 1964 che nel corso della sua carriera ha sperimentato tecniche ed espressioni profondamente diverse tra loro, al momento lavora con la fotografia, di cui apprezza le possibilità di elaborazione grafica al computer e la lavorazione in collage. L'opera che presenta è eseguita con fotografie dell'artista, polarizzate al computer, incollate su carta e trattate a china. Un lavoro dedicato “a tutte le donne che hanno partecipato alla Resistenza e delle quali ingiustamente quasi nessuno ha memoria”, ricorda l'artista.
Negli ultimi anni Monica riprende gli studi su Bruno Munari che già l'avevano appassionata negli anni giovanili, e recentemente partecipa ai laboratori di formazione per la didattica dell'arte per bambini ed adulti presso il Museo Internazionale della Ceramica di Faenza, dai quale trae nuovi stimoli per la sua ricerca espressiva.
Danzi Moreno, artista di grande esperienza, curatore di molte manifestazioni di carattere culturale, soprattutto in Valpolicella, costruirà una “scultura sociale” a base di pongo coinvolgendo i fruitori, che saranno chiamati a fare il calco interno del proprio pugno. L'artista assemblerà poi a forma d'Italia i calchi ottenuti.
16
aprile 2009
A Memoria d’Arte
Dal 16 aprile al 03 maggio 2009
Location
METROPOLIS CAFE’
Verona, Via Nicola Mazza, 63/a, (Verona)
Verona, Via Nicola Mazza, 63/a, (Verona)
Vernissage
16 Aprile 2009, ore 19
Sito web
www.circolopink.it/memoriarte_spazi.htm
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