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Fyodor Marchesan / Alessandro Salvatori – Vedimi alato movimenti per soffio e attesa
Mostra fotografica di Fyodor Marchesan e Alessandro
Salvatori della passata edizione GMD’08.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
GMD’09 Giornata Mondiale della Danza a Bologna
29 Aprile 2009
Bologna è pronta per la seconda edizione della “Giornata Mondiale della Danza”, indetta dall’Unesco nel 1982. Il 29 Aprile la città si dedica alla danza con il progetto GMD’09, riconoscendo a questa disciplina un valore artistico e culturale che investe d’energia l’individuo e penetra nei corpi sconvolgendone l’equilibrio. La danza varca i limiti e invade le strade, le piazze, i giardini cittadini. Tutti i danzatori si spingono oltre e creano improvvise performance che nascono e scompaiono per apparire poi in un angolo urbano vicino. Gli happening si alternano creando scompiglio. La meraviglia dei passanti rimbalza senza sosta attraverso i luoghi toccati dal movimento.
In collaborazione con il MAMbo- Museo d’Arte Moderna, la Giornata Mondiale della Danza può vivere a pieno il suo spirito. Tutti i danzatori, infatti, in due momenti diversi, alle 21 e alle 22.30, si riuniscono per creare un’improvvisazione multimediale. L’ingresso è libero e gli spettatori sono accolti in un vortice che amalgama in una jam-session la danza, l’arte visiva e la musica. La contaminazione tra le discipline non ha paura di creare un’esibizione smagliante, capace di abbagliare lo sguardo e turbare le emozioni. I danzatori aprono nuovi canali d’ascolto. Riscoprono la vitalità dell’agire. I corpi si susseguono nella danza. I gesti si mescolano alla musica.
La Giornata Mondiale della Danza organizzata dalla città di Bologna si dilata, inoltre, con una serie di manifestazioni che anticipano la GMD’09, durante la settimana precedente. “I Avverrà, II Avverrà, III Avverrà”. Così Alessandro Bergonzoni definisce questi eventi off. I tre momenti sono dedicati alla danza vista da nuovi punti di vista. Lo sguardo degli artisti Fyodor Marchesan e Alessandro Salvatori ed i ritratti del danzatore-pittore Stefano Babboni sono capaci d’imprimere gli istanti. Le tre mostre si aprono a canone in tre luoghi diversi, come un’onda che porta con sé un movimento cristallizzato che si scioglie solamente il 29 Aprile. La pellicola fotografica rivela la sostanza carnale della danza. L’obbiettivo scorre lungo la pelle dei danzatori. Il movimento immobile diventa un assordante piacere visivo.
Martedì 21 Aprile “Il Posto”, via Massarenti 37, inaugura con “Vedimi alato, movimenti per soffio e attesa” questa sequenza di mostre collaterali. Gli scatti ritraggono le performance che hanno caratterizzato la GMD’08. Le fotografie esposte immortalano la potenza del corpo umano che ritaglia nello spazio vuoto frammenti di danza. I contorni si stagliano come macchie nitide in un litorale fuggitivo. Il mondo in primo piano su cui si è proiettati rimbomba del pulsare del cuore di chi è ritratto sotto il vociare di chi guarda. I colori smaltati urlano su una spirale di grigi che fanno da sfondo. Le sospensioni e le attese dei salti immortalati preannunciano il tonfo di un corpo attratto dalla gravità. Ma tutto diventa leggero perché la danza disintegrata rinasce nel successivo spostamento.
A seguire, Giovedì 23, presso ProgettoIrnerio23, via Irnerio 23, nuove immagini, dedicate alla danza dell’edizione 2008, richiamano alla memoria la dinamicità dell’uomo. Le fotografie sono lo specchio della danza contemporanea. In questa occasione le sale del MAMbo fanno da palcoscenico rovesciato. I danzatori ritratti si perdono nel bianco delle pareti. Nulla è patinato. La luce illumina un mezzogiorno che è già al tramonto. Il riverbero delle immagini si assorbe nel movimento che cattura e trasforma l’osservazione.
Infine, Domenica 26, presso “Spazio In due”, vicolo Broglio 1/f, Stefano Babboni esporrà alcune opere che ritraggono nelle tele il movimento della danza. Il corpo lascia un timbro nel quadro. Il corpo rotola e crolla, le tracce rimangono solo nel tratto del pennello. Le opere di Stefano Babboni racchiudono il dialogo tra questi due linguaggi in un “non-conventional mix” di arte e movimento. L’artista utilizza la tecnica dell’imprimitura per creare grandi tele. Il corpo diventa uno strumento che il pittore usa come fosse un pigmento frammisto di energia vitale e fusaggine, che entra a passi di danza nella composizione, e si imprime lasciando i segni del suo passaggio.
Come arazzi alternativi, le tele di Babboni appaiono composizioni narrative tridimensionali dove lo sfondo acquista importanza grazie alle vibranti texture. La figura umana, attraverso un iperrealismo meccanico, appare in tutta la sua fisicità e contemporaneità fissata. Una performance pittorica accompagnerà l’evento.
L’essenziale rimane ma l’essenziale è scomparso. La danza e-salta lo sguardo.
29 Aprile 2009
Bologna è pronta per la seconda edizione della “Giornata Mondiale della Danza”, indetta dall’Unesco nel 1982. Il 29 Aprile la città si dedica alla danza con il progetto GMD’09, riconoscendo a questa disciplina un valore artistico e culturale che investe d’energia l’individuo e penetra nei corpi sconvolgendone l’equilibrio. La danza varca i limiti e invade le strade, le piazze, i giardini cittadini. Tutti i danzatori si spingono oltre e creano improvvise performance che nascono e scompaiono per apparire poi in un angolo urbano vicino. Gli happening si alternano creando scompiglio. La meraviglia dei passanti rimbalza senza sosta attraverso i luoghi toccati dal movimento.
In collaborazione con il MAMbo- Museo d’Arte Moderna, la Giornata Mondiale della Danza può vivere a pieno il suo spirito. Tutti i danzatori, infatti, in due momenti diversi, alle 21 e alle 22.30, si riuniscono per creare un’improvvisazione multimediale. L’ingresso è libero e gli spettatori sono accolti in un vortice che amalgama in una jam-session la danza, l’arte visiva e la musica. La contaminazione tra le discipline non ha paura di creare un’esibizione smagliante, capace di abbagliare lo sguardo e turbare le emozioni. I danzatori aprono nuovi canali d’ascolto. Riscoprono la vitalità dell’agire. I corpi si susseguono nella danza. I gesti si mescolano alla musica.
La Giornata Mondiale della Danza organizzata dalla città di Bologna si dilata, inoltre, con una serie di manifestazioni che anticipano la GMD’09, durante la settimana precedente. “I Avverrà, II Avverrà, III Avverrà”. Così Alessandro Bergonzoni definisce questi eventi off. I tre momenti sono dedicati alla danza vista da nuovi punti di vista. Lo sguardo degli artisti Fyodor Marchesan e Alessandro Salvatori ed i ritratti del danzatore-pittore Stefano Babboni sono capaci d’imprimere gli istanti. Le tre mostre si aprono a canone in tre luoghi diversi, come un’onda che porta con sé un movimento cristallizzato che si scioglie solamente il 29 Aprile. La pellicola fotografica rivela la sostanza carnale della danza. L’obbiettivo scorre lungo la pelle dei danzatori. Il movimento immobile diventa un assordante piacere visivo.
Martedì 21 Aprile “Il Posto”, via Massarenti 37, inaugura con “Vedimi alato, movimenti per soffio e attesa” questa sequenza di mostre collaterali. Gli scatti ritraggono le performance che hanno caratterizzato la GMD’08. Le fotografie esposte immortalano la potenza del corpo umano che ritaglia nello spazio vuoto frammenti di danza. I contorni si stagliano come macchie nitide in un litorale fuggitivo. Il mondo in primo piano su cui si è proiettati rimbomba del pulsare del cuore di chi è ritratto sotto il vociare di chi guarda. I colori smaltati urlano su una spirale di grigi che fanno da sfondo. Le sospensioni e le attese dei salti immortalati preannunciano il tonfo di un corpo attratto dalla gravità. Ma tutto diventa leggero perché la danza disintegrata rinasce nel successivo spostamento.
A seguire, Giovedì 23, presso ProgettoIrnerio23, via Irnerio 23, nuove immagini, dedicate alla danza dell’edizione 2008, richiamano alla memoria la dinamicità dell’uomo. Le fotografie sono lo specchio della danza contemporanea. In questa occasione le sale del MAMbo fanno da palcoscenico rovesciato. I danzatori ritratti si perdono nel bianco delle pareti. Nulla è patinato. La luce illumina un mezzogiorno che è già al tramonto. Il riverbero delle immagini si assorbe nel movimento che cattura e trasforma l’osservazione.
Infine, Domenica 26, presso “Spazio In due”, vicolo Broglio 1/f, Stefano Babboni esporrà alcune opere che ritraggono nelle tele il movimento della danza. Il corpo lascia un timbro nel quadro. Il corpo rotola e crolla, le tracce rimangono solo nel tratto del pennello. Le opere di Stefano Babboni racchiudono il dialogo tra questi due linguaggi in un “non-conventional mix” di arte e movimento. L’artista utilizza la tecnica dell’imprimitura per creare grandi tele. Il corpo diventa uno strumento che il pittore usa come fosse un pigmento frammisto di energia vitale e fusaggine, che entra a passi di danza nella composizione, e si imprime lasciando i segni del suo passaggio.
Come arazzi alternativi, le tele di Babboni appaiono composizioni narrative tridimensionali dove lo sfondo acquista importanza grazie alle vibranti texture. La figura umana, attraverso un iperrealismo meccanico, appare in tutta la sua fisicità e contemporaneità fissata. Una performance pittorica accompagnerà l’evento.
L’essenziale rimane ma l’essenziale è scomparso. La danza e-salta lo sguardo.
23
aprile 2009
Fyodor Marchesan / Alessandro Salvatori – Vedimi alato movimenti per soffio e attesa
Dal 23 al 29 aprile 2009
fotografia
serata - evento
serata - evento
Location
PROGETTOIRNERIO23
Bologna, Via Irnerio, 23, (Bologna)
Bologna, Via Irnerio, 23, (Bologna)
Orario di apertura
ore 19-22
Sito web
www.myspace.com/gmd09
Autore