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Girolamo Santulli – Between places and bodies
L’esposizione raccoglie installazioni video e stampe digitali realizzate tra il 2005 e il 2008.
Comunicato stampa
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Comunicato stampa
Venerdì 17 aprile presso la Sala delle Conferenze del Fondo Regionale d’Arte Contemporanea di Baronissi, sarà inaugurata la mostra dell’artista salernitano Girolamo Santulli between places and bodies. L’esposizione raccoglie installazioni video e stampe digitali realizzate tra il 2005 e il 2008. È un percorso che Santulli ha voluto ritagliare su un momento centrale della sua esperienza, quella nella quale meglio si precisa la svolta che, a partire dal 2003, lo indirizza verso l’assunzione di tecnologie digitali. Un passaggio che, privilegiando il tema del corpo, si è prodotto gradualmente, attraversando dapprima l’esperienza della pittura, poi della scultura e dell’installazione, fino ad approdare, tra il 2002 ed il 2003, ad una sorta di infrangimento della forma plastica. È quanto testimonia, in particolare, l’opera Microcosmo (2002), oggi nella collezione del FRAC, nella quale la ricerca di un’interiorità, trova una sua metaforica evocazione nella luce affiorante dai fori che ne intaccano la materia. Di qui l’avvio verso la sperimentazione dei processi digitali, per i quali, inseguendo il dettato della fotografia, l’artista giunge ad un’indagine sull’attraversamento ma, anche, sullo sdoppiamento dell’immagine. Si tratta di un lavoro di modificazione, condotto sulla superficie per via di manipolazioni elettroniche che generano sovrapposizioni, sdoppiamenti, fusioni, procurando come egli stesso sostiene “una sorta di transfert dal reale che sonda l’intellegibile e l’ignoto”
“Da Pass II (2005), punto di partenza anche di questo percorso espositivo, Santulli – scrive Ada Patrizia Fiorillo - si è coerentemente inoltrato alla scoperta di quell’energia che smuove la vita delle cose, seguendo l’onda della leggerezza, di una sottile evocazione trattenuta appunto in superficie. Lo ha fatto, agendo soprattutto sul registro compositivo, allargando il punto di vista ad una percezione ‘democratica’, alterando in tal senso anche la dimensione del tempo nella direzione della fluidità. Lo ha fatto giocando sulla raffinatezza del bianco, colore eletto da questo momento in poi: un bianco lattiginoso, ovattante attraverso il quale le immagini si materializzano per diafane interferenze.
Non credo sia casuale l’idea di confondere la forma nel velo perlaceo, tanto più se si pensa ad un video come Absence (2006) dove la fattezza del corpo, la sua danza ‘indifferente’ filtrate a mala pena da quella luce bianca hanno il vago sapore di un viaggio nella memoria, tra la purezza ed il candore associati da sempre alla bellezza. Un cammino che è di volta in volta una scoperta, una discesa nei territori indistinti dell’Io per ricongiungersi alla realtà, al moto intermittente di suoni, di gesti, di sguardi, di scambi che questa contiene e rimanda come è per l’opera Impression (2008), basata proprio sull’interazione delle tre figure che il bianco fa emergere in primo piano.
Non v’è dubbio che la realtà, la sua esperienza sensoria continui a sobillare lo sguardo di Santulli. Lo si vede bene in Mute (2008), un video attraversato dall’idea della trasformazione e del silenzio. C’è un vuoto di comunicazione, un azzeramento della parola (per ogni strumento legato alla tecnologia c’è, a nostra discrezione, un tasto ‘mute’) che non distoglie dal valore dell’immagine, dal predominio di quel visuale che, come affermava Frederic Jameson, è “pornografico”. Si intende in senso lato il piacere del vedere, benché in Santulli credo che emerga soprattutto il piacere dell’ascoltarsi, restituire cioè l’immagine come impronta di una forma interiore”.
GIROLAMO SANTULLI (Salerno, 1974). Si diploma nel 1998 presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove frequenta i corsi di Enrico Bugli e Mimmo Jodice. Con un ricerca indirizzata sia in ambito pittorico, sia scultoreo ed installativo, comincia ad esporre nel 1994. Dal 1997 al 2002 è invitato a partecipare ad una serie di collettive. Fra queste si segnalano: “Ulisse e le sirene”, tenutasi nel 1997 presso il Palazzo della Cultura Victor Hugo di Avellino; la “Biennale della ceramica” allestita nel 1998 al Museo Città Creativa di Ogliara; “Millenium” tenutasi negli spazi del Museo Ferroviario di Pietrarsa a Napoli nel 1999, anno questo nel quale è a Milano nell’esposizione, curata da Marina Wolf, alla Galleria Bazart. Nel 2000 espone a Cava de’ Tirreni nella mostra “Remembering Che” allestita presso il Complesso Monumentale di Santa Maria del Rifugio, mentre nel 2001 partecipa a “Idea Pace” presso la Pinacoteca Provinciale di Salerno. L’anno seguente è presente a “Tempi di posa”, ospitata nelle sale della Villa Romana di Baronissi ed è inoltre fra gli artisti invitati a “Costantinopoli 107/A”, rassegna tenutasi a Ripe San Ginesio(MC). Sempre nel 2002 è nella collettiva “Campi Magnetici. Nuovi tracciati dell’arte in Campania”, mostra, curata da Massimo Bignardi, con la quale prende avvio l’attività del Fondo Regionale d’Arte Contemporanea di Baronissi. Per l’occasione espone la scultura dal titolo Microcosmo, poi acquisita nella collezione del FRAC. È questo anche il momento delle prime sperimentazioni digitali, nelle quali, utilizzando la fotografia e il video, il corpo si fa elemento centrale del suo lavoro, riportandolo ad un tema di interesse fin dagli anni di esordio. Nel 2004 con un’opera digitale partecipa alla collettiva “Angel in Palace” presso Palazzo San Massimo di Salerno. Sempre in quest’anno la partecipazione alla rassegna “Mailartproject” tenutasi presso il Museum of Art Satu-Mare, in Romania, è per l’artista occasione di confronto in un ambito internazionale. Il 2004 è anche l’anno della sua prima personale, dal titolo Mimesis, proposta negli spazi della MB47 Gallery di Salerno. L’anno successivo espone alla mostra Artcard allestita nella sede dello Sharjah Art Museum degli Emirati Arabi; partecipa inoltre al Premio Fair.Play, a “Fujiyama vs. Vesuvio”, presso la Villa Campolieto di Ercolano, a “Collezione Permanente/1Per una situazione salernitana 1970-2005”, per il FRAC-Fondo Regionale d’Arte Contemporanea di Baronissi. Del 2005 è anche la personale Non si tocca, ospitata dal Complesso Monumentale Santa Maria al Rifugio di Cava de’ Tirreni. Nel 2006 è nella rassegna “Ad Hoc” tenutasi a Sant’Agata dei Goti e Benevento. Nel 2007 è selezionato per la rassegna video itinerante, “Project 59 seconds Video Festival”, evento proposto a New York, Vienna e al PAN di Napoli. Nel 2008 è a Trieste nella collettiva internazionale “Artefatto”, ospitata presso il Palazzo Costanzi ed a Caserta nella mostra “Corti d’arte”, allestita nel Chiostro di Sant’Agostino. Attualmente la sua esperienza è orientata in particolare alla video arte ed alla pittura digitale. Vive e lavora a Baronissi.
La mostra resterà aperta fino al 24 maggio con i seguenti orari:
dal lunedì al venerdì ore 9.00/13.00 - lunedì e giovedì anche ore 16.00/19.00
Catalogo: collana CONTEMPORANEA/monografie11
Girolamo Santulli between places and bodies, testo di Ada Patrizia Fiorillo, apparati di Marcella Ferro e scritti dell’artista, catalogo bilingue, pp. 48 con ill. a colori e in b/n
Convento Francescano SS. Trinità, 84081 – Baronissi (SA)
Informazioni: Settore Cultura, Comune di Baronissi
tel. 089 828209 - fax 089 828252
E-mail: cultura@comune.baronissi.sa.it
Venerdì 17 aprile presso la Sala delle Conferenze del Fondo Regionale d’Arte Contemporanea di Baronissi, sarà inaugurata la mostra dell’artista salernitano Girolamo Santulli between places and bodies. L’esposizione raccoglie installazioni video e stampe digitali realizzate tra il 2005 e il 2008. È un percorso che Santulli ha voluto ritagliare su un momento centrale della sua esperienza, quella nella quale meglio si precisa la svolta che, a partire dal 2003, lo indirizza verso l’assunzione di tecnologie digitali. Un passaggio che, privilegiando il tema del corpo, si è prodotto gradualmente, attraversando dapprima l’esperienza della pittura, poi della scultura e dell’installazione, fino ad approdare, tra il 2002 ed il 2003, ad una sorta di infrangimento della forma plastica. È quanto testimonia, in particolare, l’opera Microcosmo (2002), oggi nella collezione del FRAC, nella quale la ricerca di un’interiorità, trova una sua metaforica evocazione nella luce affiorante dai fori che ne intaccano la materia. Di qui l’avvio verso la sperimentazione dei processi digitali, per i quali, inseguendo il dettato della fotografia, l’artista giunge ad un’indagine sull’attraversamento ma, anche, sullo sdoppiamento dell’immagine. Si tratta di un lavoro di modificazione, condotto sulla superficie per via di manipolazioni elettroniche che generano sovrapposizioni, sdoppiamenti, fusioni, procurando come egli stesso sostiene “una sorta di transfert dal reale che sonda l’intellegibile e l’ignoto”
“Da Pass II (2005), punto di partenza anche di questo percorso espositivo, Santulli – scrive Ada Patrizia Fiorillo - si è coerentemente inoltrato alla scoperta di quell’energia che smuove la vita delle cose, seguendo l’onda della leggerezza, di una sottile evocazione trattenuta appunto in superficie. Lo ha fatto, agendo soprattutto sul registro compositivo, allargando il punto di vista ad una percezione ‘democratica’, alterando in tal senso anche la dimensione del tempo nella direzione della fluidità. Lo ha fatto giocando sulla raffinatezza del bianco, colore eletto da questo momento in poi: un bianco lattiginoso, ovattante attraverso il quale le immagini si materializzano per diafane interferenze.
Non credo sia casuale l’idea di confondere la forma nel velo perlaceo, tanto più se si pensa ad un video come Absence (2006) dove la fattezza del corpo, la sua danza ‘indifferente’ filtrate a mala pena da quella luce bianca hanno il vago sapore di un viaggio nella memoria, tra la purezza ed il candore associati da sempre alla bellezza. Un cammino che è di volta in volta una scoperta, una discesa nei territori indistinti dell’Io per ricongiungersi alla realtà, al moto intermittente di suoni, di gesti, di sguardi, di scambi che questa contiene e rimanda come è per l’opera Impression (2008), basata proprio sull’interazione delle tre figure che il bianco fa emergere in primo piano.
Non v’è dubbio che la realtà, la sua esperienza sensoria continui a sobillare lo sguardo di Santulli. Lo si vede bene in Mute (2008), un video attraversato dall’idea della trasformazione e del silenzio. C’è un vuoto di comunicazione, un azzeramento della parola (per ogni strumento legato alla tecnologia c’è, a nostra discrezione, un tasto ‘mute’) che non distoglie dal valore dell’immagine, dal predominio di quel visuale che, come affermava Frederic Jameson, è “pornografico”. Si intende in senso lato il piacere del vedere, benché in Santulli credo che emerga soprattutto il piacere dell’ascoltarsi, restituire cioè l’immagine come impronta di una forma interiore”.
GIROLAMO SANTULLI (Salerno, 1974). Si diploma nel 1998 presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove frequenta i corsi di Enrico Bugli e Mimmo Jodice. Con un ricerca indirizzata sia in ambito pittorico, sia scultoreo ed installativo, comincia ad esporre nel 1994. Dal 1997 al 2002 è invitato a partecipare ad una serie di collettive. Fra queste si segnalano: “Ulisse e le sirene”, tenutasi nel 1997 presso il Palazzo della Cultura Victor Hugo di Avellino; la “Biennale della ceramica” allestita nel 1998 al Museo Città Creativa di Ogliara; “Millenium” tenutasi negli spazi del Museo Ferroviario di Pietrarsa a Napoli nel 1999, anno questo nel quale è a Milano nell’esposizione, curata da Marina Wolf, alla Galleria Bazart. Nel 2000 espone a Cava de’ Tirreni nella mostra “Remembering Che” allestita presso il Complesso Monumentale di Santa Maria del Rifugio, mentre nel 2001 partecipa a “Idea Pace” presso la Pinacoteca Provinciale di Salerno. L’anno seguente è presente a “Tempi di posa”, ospitata nelle sale della Villa Romana di Baronissi ed è inoltre fra gli artisti invitati a “Costantinopoli 107/A”, rassegna tenutasi a Ripe San Ginesio(MC). Sempre nel 2002 è nella collettiva “Campi Magnetici. Nuovi tracciati dell’arte in Campania”, mostra, curata da Massimo Bignardi, con la quale prende avvio l’attività del Fondo Regionale d’Arte Contemporanea di Baronissi. Per l’occasione espone la scultura dal titolo Microcosmo, poi acquisita nella collezione del FRAC. È questo anche il momento delle prime sperimentazioni digitali, nelle quali, utilizzando la fotografia e il video, il corpo si fa elemento centrale del suo lavoro, riportandolo ad un tema di interesse fin dagli anni di esordio. Nel 2004 con un’opera digitale partecipa alla collettiva “Angel in Palace” presso Palazzo San Massimo di Salerno. Sempre in quest’anno la partecipazione alla rassegna “Mailartproject” tenutasi presso il Museum of Art Satu-Mare, in Romania, è per l’artista occasione di confronto in un ambito internazionale. Il 2004 è anche l’anno della sua prima personale, dal titolo Mimesis, proposta negli spazi della MB47 Gallery di Salerno. L’anno successivo espone alla mostra Artcard allestita nella sede dello Sharjah Art Museum degli Emirati Arabi; partecipa inoltre al Premio Fair.Play, a “Fujiyama vs. Vesuvio”, presso la Villa Campolieto di Ercolano, a “Collezione Permanente/1Per una situazione salernitana 1970-2005”, per il FRAC-Fondo Regionale d’Arte Contemporanea di Baronissi. Del 2005 è anche la personale Non si tocca, ospitata dal Complesso Monumentale Santa Maria al Rifugio di Cava de’ Tirreni. Nel 2006 è nella rassegna “Ad Hoc” tenutasi a Sant’Agata dei Goti e Benevento. Nel 2007 è selezionato per la rassegna video itinerante, “Project 59 seconds Video Festival”, evento proposto a New York, Vienna e al PAN di Napoli. Nel 2008 è a Trieste nella collettiva internazionale “Artefatto”, ospitata presso il Palazzo Costanzi ed a Caserta nella mostra “Corti d’arte”, allestita nel Chiostro di Sant’Agostino. Attualmente la sua esperienza è orientata in particolare alla video arte ed alla pittura digitale. Vive e lavora a Baronissi.
La mostra resterà aperta fino al 24 maggio con i seguenti orari:
dal lunedì al venerdì ore 9.00/13.00 - lunedì e giovedì anche ore 16.00/19.00
Catalogo: collana CONTEMPORANEA/monografie11
Girolamo Santulli between places and bodies, testo di Ada Patrizia Fiorillo, apparati di Marcella Ferro e scritti dell’artista, catalogo bilingue, pp. 48 con ill. a colori e in b/n
Convento Francescano SS. Trinità, 84081 – Baronissi (SA)
Informazioni: Settore Cultura, Comune di Baronissi
tel. 089 828209 - fax 089 828252
E-mail: cultura@comune.baronissi.sa.it
17
aprile 2009
Girolamo Santulli – Between places and bodies
Dal 17 aprile al 24 maggio 2009
arte contemporanea
Location
FRAC – CONVENTO FRANCESCANO DELLA SANTISSIMA TRINITÀ
Baronissi, Via Convento, (Salerno)
Baronissi, Via Convento, (Salerno)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 9-13; lunedì e giovedì anche ore 16-19
Vernissage
17 Aprile 2009, ore 18.00
Autore
Curatore